Moli-Sani Risk Score: un nuovo algoritmo per la prevenzione cardiovascolare
Nell’ambito del Progetto Moli-sani, avviato tra il 2005 e il 2010 e che ha coinvolto 24.325 uomini e donne della regione Molise, è stato creato il Moli-sani Risk Score, uno schema di punteggio numerico che, basandosi su vari fattori di rischio modificabili attraverso interventi di prevenzione, valuta il contributo da essi apportato al rischio che un individuo sviluppi una patologia cardiovascolare. In questo modo è in grado di quantificare la riduzione di rischio potenzialmente ottenibile da adeguate strategie di prevenzione. I Risk score sono strumenti fondamentali per i medici, che vengono così aiutati ad identificare chi è a basso o alto rischio di malattia, guidando decisioni cliniche più personalizzate.
Pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Cardiology”, l’algoritmo è stato realizzato, nel contesto della Rete Cardiologica I.R.C.C.S., dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli in collaborazione con Mediterranea Cardiocentro di Napoli, Centro Cardiologico Monzino I.R.C.C.S. di Milano, Dipartimento di Biotecnologia medica e medicina traslazionale dell’Università di Milano, Laboratorio di prevenzione cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri I.R.C.C.S. di Milano e Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria di Varese
I fattori di rischio presi in considerazione dall’algoritmo sono: abitudine al fumo, dieta, livelli di colesterolo LDL e HDL, trigliceridi e glucosio, pressione arteriosa, massa grassa e attività fisica, tutti ben conosciuti e, soprattutto, tutti modificabili con semplici cambiamenti nel proprio stile di vita. Ciò che rende il Moli-sani Risk Score particolarmente innovativo e rilevante è l’inclusione nel calcolo del contributo della dieta mediterranea, riconosciuta per i suoi effetti benefici sulla salute cardiovascolare.
Le malattie cardiovascolari sono state da tempo al centro dell’attenzione della ricerca medica, in quanto largamente prevenibili attraverso interventi mirati ai fattori di rischio modificabili. Seguendo uno stile di vita sano, è possibile prevenire oltre l’80% dei casi di malattia coronarica. Sono disponibili algoritmi di valutazione del rischio cardiovascolare modificabile, ma sono tutti sviluppati e calibrati per le popolazioni degli Stati Uniti e dell’Europa settentrionale.
Il Moli-sani Risk Score, al contrario, tiene conto delle specifiche peculiarità del contesto italiano, come sottolinea Augusto Di Castelnuovo del Mediterranea Cardiocentro di Napoli: “Per quantificare al meglio il ruolo dei fattori di rischio cardiovascolare, il Moli-sani Risk Score è stato elaborato come una somma ponderata delle sue componenti, con pesi che riflettono la forza dell’associazione di ciascun fattore di rischio con il rischio cardiovascolare. Un’altra caratteristica dell’algoritmo è che ciascun fattore di rischio contribuisce in modo continuo al punteggio: il peso di un fattore aumenta quanto più il suo valore si discosta dal livello ottimale”.
Grazie a questo approccio ponderato e alla focalizzazione sulle caratteristiche specifiche della popolazione italiana, il nuovo algoritmo è qualcosa di unico nel suo genere, e potrà migliorare l’efficacia degli interventi di prevenzione.
“L’algoritmo – aggiunge Licia Iacoviello (nella foto), Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. NEUROMED e Professore Ordinario di Igiene e Salute Pubblica all’Università dell’Insubria di Varese-Como – potrà essere utilizzato per progettare strategie di intervento, quantificarne l’efficacia e confrontare diversi approcci di prevenzione cardiovascolare. Ciò renderà più facile ai medici comunicare con le persone interessate. Sarà in particolare utilizzato nello studio di intervento CV-PREVITAL della Rete Cardiologica I.R.C.C.S. e sarà il primo interamente sviluppato in un Paese europeo, avendo quindi il potenziale per essere utilizzato in popolazioni che condividono caratteristiche simili”.
L’algoritmo, così come i suoi analoghi realizzati in altri Paesi, non è in grado di predire il rischio cardiovascolare globale a livello individuale, in quanto non tiene in considerazione fattori di rischio come età e sesso che non sono modificabili. Deve invece essere considerato come uno strumento adatto per misurare il ruolo combinato di molteplici fattori di rischio modificabili.