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In questi giorni è stata effettuata, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, una donazione multiorgano “a cuore fermo” da un paziente di 68 anni, ricoverato per una grave ed irreversibile lesione encefalica, che ha permesso il prelievo di polmoni, fegato e reni. E’ il secondo prelievo a cuore fermo effettuato a Ferrara ma il primo in cui vengono prelevati anche i polmoni.

I sanitari, in accordo con i familiari, hanno permesso la realizzazione della volontà di donare gli organi dopo la morte, espressa in vita dal paziente. Il prelievo di organi avviene dopo l’accertamento della morte e la legge stabilisce che per determinare la morte con criteri cardiologici occorre osservare un’assenza completa di battito cardiaco e di circolo per almeno 20 minuti; tale condizione determina con certezza la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo stesso e quindi la morte della persona. Grazie alla tecnica di ECMO si ha poi la possibilità di limitare il danno ischemico degli organi al fine di recuperare la migliore funzionalità, condizione molto importante per poter utilizzare al meglio gli organi per il trapianto.

“Un altro risultato importante che l’ospedale di Cona consegue, per il quale ringrazio tutti i professionisti clinici e sanitari che vi hanno partecipato – commenta la Direttrice delle Aziende Sanitarie ferraresi dottoressa Monica Calamai -. Ringraziamo inoltre la famiglia per il consenso alla donazione: un gesto di grande generosità che consentirà ad altri pazienti di avere maggiori chance di sopravvivenza e di qualità di vita”.

Nei giorni precedenti la donazione si è dunque attivata, al Sant’Anna, una macchina estremamente complessa che ha visto coinvolti numerosi professionisti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara i quali, in collaborazione con il Centro Riferimento Trapianto Emilia Romagna, le equipe chirurgiche di Bologna e Modena e l’Ospedale Bufalini di Cesena, hanno contribuito alla buona riuscita dell’intero percorso donativo. Il centro cesenate è esperto, qualificato ed identificato a livello regionale nella formazione di altri ospedali dell’Emilia-Romagna sulla tecnica del prelievo a cuore fermo e si avvale di una equipe itinerante di ECMO TEAM.

Il processo di donazione a cuore fermo, quale procedura clinico chirurgica di alta complessità, durato 9 ore in sala operatoria e che ha visto impegnati complessivamente oltre 40 operatori, ha richiesto infatti un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria: Rianimazione Universitaria e Ospedaliera, Piastra Operatoria, Chirurgia Vascolare, Laboratorio Analisi, Radiologia, Medicina Legale, Direzione Sanitaria e delle Professioni, Trasfusionale, Radiologia, Psicologia territoriale e Medicina legale; percorso attentamente seguito dal Coordinamento Provinciale procurement alle Donazioni. Da un anno l’Azienda ha creato un ECMO TEAM, costituito da medici e infermieri dell’Unità operativa di Rianimazione Universitaria, dedicato alla complessa tecnica perfusiva, impiegata sia per la cura dei pazienti con grave insufficienza respiratoria che in casi, come questo, di donazione a cuore fermo.