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Grande meeting multidisciplinare italiano, organizzato in modalità virtuale, dedicato all’emergenza COVID-19. Lo ha promosso Novartis nell’ambito delle sue iniziative a sostegno della lotta alla pandemia. A questo virtual meeting, “L’epidemia da SARS-CoV2: una tavola rotonda Italiana” hanno partecipato quasi 2.000 specialisti, con l’obiettivo di favorire la condivisone di conoscenze ed expertise sulla gestione dell’emergenza sanitaria acquisite direttamente sul campo. Sono intervenuti Francesco Blasi – Professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio, Università degli Studi di Milano, Direttore UOC Pneumologia Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano,  Pierluigi Viale – Professore ordinario di malattie infettive, Università di Bologna, Stefano Centanni – Professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio,  Università degli Studi di Milano, Alberto Papi – Professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio,  Università degli Studi di Ferrara,  Andrea Matucci – Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica, presso Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze, Paolo Navalesi – Professore ordinario di Anestesia e Rianimazione presso Università di Padova, Andrea Cioffi – Professore di comunicazione digitale presso Università Cattolica.

“Da settimane siamo chiamati a rispondere alla più grande emergenza sanitaria della storia contemporanea, un’emergenza alla quale il sistema sanitario ha dovuto far fronte rapidamente. In questo contesto, il confronto e la condivisione tra colleghi, anche afferenti a diverse specialità, di tutte le conoscenze che stiamo acquisendo sul campo, sia in termini di management del paziente che di organizzazione interna dei reparti e delle strutture ospedaliere,  sono armi estremamente preziose – dichiara il Chairman del meeting virtuale Francesco Blasi, Professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio, Università degli Studi di Milano, Direttore UOC Pneumologia Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano – Non solo per vincere, auspicabilmente in breve tempo, la lotta contro questa epidemia ma al fine anche di utilizzare questo nuovo know-how per prevenire e combattere eventuali future nuove pandemie, nella speranza che non accadano più”.

L’esperienza maturata in prima linea ha permesso ai medici di comprendere l’andamento epidemiologico dell’infezione: dalla fase “infettiva”, comune a tutti i pazienti che entrano in contatto con il virus a cui corrisponde un trattamento anti-virale, a quella “infiammatoria” – detta anche “tempesta citochinica” – che riguarda i pazienti a più alto rischio. Questa si evolve rapidamente, è difficilmente controllabile e viene trattata con terapia anti-infiammatoria e con supporto respiratorio, nei casi più gravi. Intuizione, identificazione di criteri di infiammazione non tradizionali e di biomarcatori predittivi dell’andamento della malattia – su cui i centri di ricerca stanno lavorando – e tempismo nell’utilizzo delle risorse disponibili sono elementi cruciali per la gestione della patogenesi dell’infezione.

Non solo, sono stati sviluppati anche modelli predittivi matematici che, se applicati sistematicamente, possono permettere di anticipare l’andamento del contagio, di organizzare con maggiore efficienza i reparti di rianimazione e di supportare le scelte di organizzazione sociale e territoriale.

Una fotografia della situazione attuale importante ma anche un bagaglio prezioso di conoscenze per affrontare al meglio le prossime fasi. Ai modelli predittivi si aggiungono le innovazioni digitali applicate alla diagnostica e alla consulenza tra pari ma anche l’utilizzo delle applicazioni di monitoraggio volontario degli spostamenti della popolazione, che possono risultare validi alleati per continuare a osservare il trend e preservare la salute della popolazione.

Il virtual meeting ha messo in evidenza quanto una corretta informazione e la coesione della comunità scientifica svolgano un ruolo chiave nella gestione dell’emergenza COVID-19.

“In un momento decisivo per valutare le possibili evoluzioni dell’epidemia in corso, siamo riusciti a favorire il più ampio confronto possibile tra diversi specialisti coinvolti nella gestione dell’emergenza” ha dichiarato Gaia Panina, Chief Scientific Officier di Novartis Farma “Re-immaginare la medicina significa anche questo, trovare nuovi modi di comunicare e rendersi amplificatori di conoscenze ed esperienze. Fin dall’inizio di questa crisi sanitaria senza precedenti, Novartis ha promosso lo scambio di informazioni tra clinici ed esperti, nella convinzione che l’accesso tempestivo alle evidenze scientifiche e al know-how degli operatori sanitari sia un pilastro per una società fondata sul valore della salute. Oggi più che mai, lo scambio virtuoso di dati scientifici e pratiche cliniche rappresenta uno strumento determinante per guardare al futuro dell’Italia.”

Il virtual meeting “L’epidemia da SARS-CoV2: una tavola rotonda Italiana”  –  è una delle iniziative che Novartis ha promosso nell’ambito della campagna “Novartis per un’Italia a prova di futuro”. L’azienda infatti ha donato un milione di euro a favore della Regione Campania e predisposto un servizio di consegna a domicilio di farmaci ospedalieri e da farmacie territoriali. Inoltre, ha coinvolto tutti i collaboratori, invitandoli a donare il corrispettivo di una giornata di lavoro, con l’impegno dell’azienda a raddoppiare la cifra raccolta, da destinare all’emergenza in Lombardia. Ai medici e alla comunità scientifica Novartis assicurerà l’accesso alle proprie risorse informative per raccogliere tempestivamente le evidenze scientifiche disponibili sul COVID-19, fornendo loro l’accesso alla piattaforma digitale Professionisti Salute. Infine, avvierà un progetto di valorizzazione della cultura scientifica rivolto ai più giovani e una call to action all’interno del programma di open innovation BioUpper per stimolare nuove soluzioni in grado di contribuire alla gestione delle emergenze in sanità.