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Il laboratorio HPC4AI@UniTO nasce nel 2018 all’interno del progetto HPC4AI, un’iniziativa congiunta tra i due atenei torinesi per la realizzazione di una federazione di infrastrutture di calcolo per scopi di ricerca. Il progetto HPC4AI, coordinato da UniTO, è stato finanziato con 4.5 milioni di euro nel 2018 grazie al bando competitivo grandi infrastrutture EU POR-FESR 2014-2020 con il cofinanziamento dei due atenei.

HPC4AI@UniTO è pensato come un grande e moderno laboratorio “open access” dove i ricercatori di varie discipline possono sperimentare la progettazione e l’uso di sistemi di calcolo e servizi cloud ad alte prestazioni e sistemi prototipali di prossima generazione; dove gli studenti possono sperimentare la complessità dei sistemi di grande scala e imparare a dominarla; dove le imprese del territorio possono co-progettare nuove applicazioni insieme agli esperti di dominio di UniTO. Il laboratorio offre servizi di calcolo e di progettazione che ne garantiscono la sostenibilità economica. Nel primo anno di attività HPC4AI@UniTO ha partecipato aprogetti di ricerca finanziati per un costo totale di oltre 150 milioni di euro.

“La soluzione di Vertiv ci ha consentito di ottenere una sostanziale riduzione della complessità relativa all’impianto di raffreddamento e innumerevoli vantaggi quali: assenza di tubazioni e acqua all’interno del locale data center con conseguente aumento della sicurezza; riduzione del rumore; riduzione dei tempi di implementazione; aumento dello spazio per i Rack all’interno dello stesso perimetro del data center; maggiore sicurezza dell’infrastruttura IT” ha spiegato il Prof. Marco Aldinucci, Dip. Informatica Università di Torino.

Nell’era dei servizi ICT managed, la sfida più grande per ogni ateneo è mantenere e possibilmente accrescere le competenze e la capacità progettuale nella realizzazione di sistemi hardware e software in ambito ICT. Competenze che sono cruciali per la catena del valore di molte filiere produttive la cui capacità di innovazione è indissolubilmente legata alla padronanza di competenze tecnologiche. Per questo i ricercatori di UniTO hanno progettato per intero, insieme ai partner tecnologici come Vertiv, sia l’infrastruttura tecnologica “data center” che i sistemi. Una progettazione condotta come un esercizio di ricerca sulla base di parametri estremamente sfidanti in termini di prestazioni, continuità operativa, affidabilità, efficienza energetica. Sfida nella sfida è la progettazione di un data center abbastanza modulare per essere collocato in spazi preesistenti nel mezzo del dipartimento di informatica, dentro il Centro Piero della Francesca situato in Corso Svizzera 185 a Torino e realizzato come un oggetto di design: un silenzioso e metafisico “paesaggio elettronico”, fonte di ispirazione per studenti e ricercatori, come immaginato da Ettore Sottsass per i calcolatori Olivetti serie Elea.

Il dipartimento di Informatica intendeva realizzare un data center TIER III in grado di supportare fino a 250 kW di apparecchiature ICT organizzate in 16 armadi da almeno 20 kVA e di ospitare anche server ad alta densità. Il data center doveva essere realizzato dentro una teca di vetro blindata e insonorizzata, ben visibile da studenti e ricercatori di passaggio all’interno del dipartimento di Informatica. Doveva inoltre raggiungere livelli di efficienza energetica allo stato dell’arte per i data center di questa categoria.

Per la creazione del data center, Vertiv si è confrontata con il personale tecnico dell’Università di Torino e con lo studio di ingegneria incaricato della progettazione definitiva, condividendo una soluzione che consentisse sia di raggiungere gli obiettivi di modularità che di risparmiare dal punto di vista economico ed energetico. Inoltre, Vertiv ha collaborato alla stesura del progetto definitivo e si è occupata della sua realizzazione. L’Università ha poi individuato il locale adatto nell’ultimo piano dello stabile, precedentemente adibito a uffici e posto immediatamente sotto il lastrico solare. Questo ha permesso a Vertiv di implementare un sistema di raffreddamento a tutt’aria innovativo e con massima efficienza energetica e di usufruire della vicinanza della cabina elettrica per implementare la parte di alimentazione in continuità.

Nel dettaglio, la soluzione tecnologica relativa alla parte di infrastruttura elettrica realizzata dall’installatore Euroimpianti, comprende: l’allestimento del cablaggio strutturato per utenze tecnologiche; l’impianto di illuminazione normale e di sicurezza; la predisposizione di prese forza motrice e prese dati RJ45; l’impianto di protezione contro i contatti indiretti; il sistema di rilevazione e segnalazione incendio per locali tecnici e l’impianto di estinzione del fuoco; nonchè l’impianto di controllo accessi con diverse tipologie di token. Inoltre, sono state previste la fornitura e posa di apparecchi illuminanti per diffondere luce normale e sicura e la fornitura e posa in opera di pulsanti di sgancio di sicurezza.

Per quanto riguarda la parte di Thermal Management, il data center è stato dotato di un impianto di raffrescamento esterno a tutt’aria ad altissima efficienza, innovativo nel suo insieme in quanto comprende free cooling indiretto, integrazione di raffreddamento evaporativo e sistema ad espansione diretta. È inoltre presente un impianto di trattamento acqua per ilreintegro del sistema di raffreddamento evaporativo implementato dall’installatore. Infine, ci sono reti di scarico per i nuovi impianti e, altresì, un impianto di condizionamento per il locale UPS realizzato con unità perimetrale ad espansione diretta e condensatore esterno in copertura.

L’impianto antincendio per il data center è basato su tecnologia Novec che consente la salvaguardia del materiale IT e la maggior sicurezza del personale. All’interno del data center è stato installato un impianto automatico a gas inerte che, in caso di incendio, riverserà il gas nella sala IT, abbassando la concentrazione di ossigeno ed estinguendo così le fiamme. L’impianto è stato accoppiato a un sistema di ventilatori e serrande, azionabile manualmente una volta estinto l’incendio per permettere il lavaggio del locale. Nei spazi in cui sono previste apparecchiature elettroniche sono stati installati almeno 2 estintori a CO2.

Le soluzioni Vertiv implementate sono state: 2 UPS Vertiv Liebert APM da 150 kW espandibili fino a 250 kW di capacità; 1 UPS Vertiv Liebert GXT5 al servizio della cabina elettrica; 1 gruppo elettrogeno insonorizzato a diesel da 415 kVA; 16 Rack Vertiv DCM per data center; 1 Rack Vertiv Knürr Miracel 2 per locale tecnico; 28 Vertiv Liebert Geist PDU da 22,2 kVA; 4 Vertiv Liebert Geist PDU da 7,3kVA; 1 Vertiv Liebert EFC 220 DX,Free Cooling indiretto ad alta efficienza con raffreddamento evaporativo; Servizi di diagnostica remota e monitoraggio preventivo Vertiv LIFE Services.

“Il nuovo data center doveva essere progettato secondo i più innovativi sistemi, sia per il raffreddamento che per l’alimentazione in continuità – ha affermato ancora il Prof. Marco Aldinucci, Dip. Informatica Università diTorino – e rispondere ai parametri più stringenti in fatto di consumo energetico e impatto ambientale. I criteri sui quali ci siamo concentrati sono stati: predisporre un sistema TIER III con un basso impatto strutturale interno al data center; garantire la riduzione dei consumi energetici per l’infrastruttura di raffreddamento e alimentazione in continuità; predisporre un’infrastruttura smart e ampliabile; assicurare un valore pPUE per il raffreddamento del data center inferiore al valore 1,1. Le soluzioni e i servizi di Vertiv hanno risposto perfettamente a ogni requisito.”

“Uno degli elementi distintivi che è stato riconosciuto nella soluzione proposta è l’estrema silenziosità nei locali adiacenti: le pareti vetrate trasparenti mantengono un livello di impatto sonoro molto basso e, allo stesso tempo, delimitano il CED pur permettendo a docenti e studenti di vederlo” ha sottolineato Stefano Mozzato, Country Manager di Vertiv Italia. “Anche sul tetto si registra un impatto sonoro molto basso: essendo l’edificio situato a Torino in un centro molto affollato, l’Università ha ritenuto fondamentale scegliere una soluzione innovativa come Vertiv LiebertEFC per non impattare sull’inquinamento acustico. Quindi CED con awareness di impatto ambientale contenuto, ma senza ridurre le necessità di progetto: HPC4AI e silenziosità sono rette parallele che abbiamo fatto incontrare.”