Un’organizzazione su due del settore sanitario ritiene che il motivo principale per utilizzare l’intelligenza artificiale sia l’efficienza e l’ottimizzazione dei processi interni. È questa una delle principali conclusioni dell’analisi settoriale dedicata a quest’area nel rapporto di Minsait che analizza il grado di adozione nelle aziende private e nelle istituzioni pubbliche. Il 41% delle aziende intervistate ha citato il miglioramento delle conoscenze e delle relazioni con i pazienti tra le principali motivazioni per l’adozione dell’intelligenza artificiale.
Nel settore sanitario, il 76% delle organizzazioni ha utilizzato l’IA per migliorare le cure mediche e la diagnostica, ad esempio per il rilevamento automatico di pneumotorace e versamenti pleurici, l’identificazione delle immagini in reumatologia per la diagnosi precoce dell’artrite e la previsione dei tumori attraverso l’imaging. Con il 58%, segue la gestione delle risorse e delle operazioni ospedaliere, come la previsione delle scorte di medicinali, la preparazione dei turni del personale o la gestione dei posti letto.
Si segnala inoltre l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la gestione e l’analisi dei dati dei pazienti, per l’analisi dei clienti e per la cybersicurezza attraverso strumenti gestiti dai fornitori. Va aggiunto che, nella maggior parte dei casi d’uso esistenti nel settore, l’intelligenza artificiale è in grado di analizzare, trarre conclusioni e identificare modelli. Inoltre, il 40% delle organizzazioni che hanno partecipato al report dispone di soluzioni di terze parti che consentono la creazione di contenuti attraverso l’intelligenza artificiale generativa.
Il rapporto rileva inoltre che il 60% delle organizzazioni è chiaramente impegnata nell’uso dell’intelligenza artificiale per i vantaggi che può apportare al business e all’esperienza del paziente. Antonio Martos López, Global Head of Healthcare di Minsait, spiega che “attualmente le organizzazioni del settore si concentrano sull’uso dell’IA per migliorare le operazioni aziendali, come ad esempio migliorare la diagnosi e la prevenzione delle malattie, nonché migliorare l’esperienza del paziente e l’assistenza personalizzata”.
In questo senso, il 40% delle aziende intervistate ha già creato gruppi di lavoro medici per esplorare le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale nel settore sanitario. Inoltre, l’intelligenza artificiale è una priorità anche a livello di bilancio: il 60% delle aziende che hanno partecipato al rapporto afferma che le loro organizzazioni stanno dedicando le risorse necessarie al suo sviluppo e il 70% stima che aumenteranno notevolmente entro due anni.
Il Rapporto sull’IA di Minsait affronta il contesto e il grado di adozione dell’intelligenza artificiale da parte di aziende e pubbliche amministrazioni. A tal fine, sono state analizzate le informazioni fornite da oltre 900 organizzazioni, di cui circa 500 aziende italiane, appartenenti a 15 diversi settori di attività.