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Sono iniziati ieri i lavori di ampliamento del Pronto soccorso, nell’ambito dei progetti previsti dal decreto del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid19, Domenico Arcuri, e finalizzati a un adeguamento funzionale degli ambienti alle nuove esigenze di sicurezza legate alla pandemia. Il valore complessivo dell’investimento, di oltre un milione 300mila euro prevede sia la fase di lavori, che l’allestimento di attrezzature elettromedicali, arredi e tecnologie informatiche.

Grazie a questo intervento sarà possibile disporre di spazi più ampi, tali da consentire la presa in carico del crescente numero di cittadini che vi si rivolgono, oltre al distanziamento sia in fase di attesa che di visita, e locali da adibire all’isolamento dei casi sospetti.
L’emergenza covid, infatti, ha comportato una modifica sia della modalità organizzativa sia della logistica del Pronto Soccorso dell’Ospedale finalizzate a garantire qualità e sicurezza dell’assistenza. Durante le fasi 1 e 2 della pandemia, per mantenere la separazione dei percorsi sospetti e non sospetti covid, sono state effettuate modifiche logistiche e posizionate tecnostrutture esterne con funzione di pre-triage, attesa pazienti sospetti covid, inquadramento diagnostico e terapeutico sospetti covid. È stata inoltre allestita all’interno della camera calda una diagnostica radiologica dedicata all’esecuzione delle radiografie del torace per pazienti con sospetto covid. Tutto ciò ha consentito di garantire l’assistenza in emergenza durante la pandemia e, proprio dall’analisi delle potenzialità e criticità emerse in quella fase, è nato il progetto presentato e ora in corso di realizzazione.

Il progetto è frutto della co-costruzione insieme agli operatori stessi, che hanno contribuito con le proprie valutazioni e idee e con l’esperienza quotidiana, per conseguire un miglioramento dell’assistenza offerta ai cittadini.
Obiettivi principali sono l’ampliamento, la razionalizzazione degli spazi attuali del Pronto Soccorso e la riorganizzazione dei percorsi al fine di migliorare la qualità degli ambienti, dell’assistenza e del lavoro degli operatori per affrontare le ondate epidemiche – covid e non covid – e allo stesso tempo migliorare i tempi di permanenza.
“Questo cantiere è nato e si sta sviluppando in stretta collaborazione tra l’Azienda Usl di Modena sia a livello di direzione generale, che di distretto socio-sanitario e di Direzione dell’ospedale, e l’Amministrazione comunale – commenta la sindaca di Vignola Emilia Muratori – Una sinergia che nonostante il momento difficile, dovuto all’evolversi della pandemia, ha consentito un avvio dei lavori anticipato rispetto alle previsioni. Chiediamo ai cittadini la loro collaborazione per i disagi eventualmente legati alla nuova viabilità nella zona dell’ospedale e ringraziamo, davvero in maniera sentita, tutto il personale dell’ospedale che dovrà lavorare e convivere con i lavori. Ma quando il cantiere sarà chiuso, avremo un Pronto soccorso più ampio, più efficiente, più a misura di cittadino e di operatore”. La viabilità

“Sono molto contento di poter dare il via ai lavori insieme all’Amministrazione comunale, perché si tratta di un progetto che indubbiamente potrà migliorare l’assistenza offerta ai cittadini da un reparto che è stato interessato negli ultimi anni da un aumento di accessi, non solo legati al covid, segno che c’è fiducia in questa struttura e nei suoi professionisti – dichiara il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena, Antonio Brambilla -. Sappiamo che ci sono criticità che dovremo affrontare in questi mesi sia dentro che fuori dai nostri ospedali. Mi rivolgo dunque alla comunità perché accompagni il lavoro di questi professionisti con comportamenti corretti e responsabili, proteggendo così non solo le proprie famiglie, ma anche le strutture sanitarie del nostro territorio”.
“Il progetto di ampliamento del Pronto Soccorso, che per limitazioni logistiche è possibile solo verso l’esterno, porterà alla soluzione delle criticità note da tempo oltre che a quelle emerse durante la pandemia – chiarisce la Direttrice del Distretto Sanitario di Vignola, Maria Pia Biondi –, Il progetto, infatti,  raccoglie e mette a frutto tutta l’esperienza acquisita durante la prima emergenza per consentirci di disporre di spazi più adeguati  a rispondere al progressivo incremento del numero di accessi al PS che si è avuto in questi ultimi anni e ad  operare in sicurezza secondo percorsi separati sui casi COVID . Oltre all’intervento strutturale saranno infatti riprogettati, in funzione dei nuovi spazi, tutti i percorsi per i pazienti covid e non covid. Si tratta di un assoluto miglioramento del nostro Pronto Soccorso, a fronte di un disagio di alcuni mesi dovuto al cantiere di lavori. Auspico che i nostri cittadini continuino a sostenere i nostri operatori in questo difficile momento, limitando gli accessi al PS solo nei casi di effettiva necessità e ringrazio, ancora una volta, gli operatori sanitari per il loro prezioso lavoro”.

Non tutte le aree del Pronto Soccorso saranno interessate dagli interventi strutturali, mentre la tecnostruttura esterna con attività di PS COVID, posizionata in emergenza ad aprile, rimane attiva e, seppure anch’essa non oggetto di intervento, sarà inclusa all’interno del progetto, come parte integrante del Pronto Soccorso, attraverso lavori che si svolgeranno nella parte esterna.
Il progetto coinvolgerà invece le aree di accesso e camera calda, l’attesa, la Diagnostica radiologica, il Triage e il locale attrezzature-depositi.
In particolare, verranno realizzate un’unica rampa di accesso e una nuova camera calda le cui dimensioni garantiranno le operazioni con i pazienti e l’esecuzione delle manovre dei mezzi di soccorso con maggior sicurezza. Un collegamento diretto fra camera calda e ambulatorio emergenze consentirà di ridurre i tempi di trattamento dei pazienti critici dall’ambulanza alla sala emergenza interna al Pronto Soccorso. I pazienti non critici accederanno direttamente dalla camera calda all’ingresso del pronto soccorso dopo intervista tramite videocitofono per valutare già prima dell’ingresso eventuali casi sospetti. Sono state inoltre previste due rampe di accesso pedonali. 
L’intervento sulla camera calda prevedrà un unico locale di ampie dimensioni con più funzioni, mentre l’attuale triage e sala di attesa saranno oggetto della terza fase di intervento con la realizzazione di astanteria e un’area lavoro infermieri/coordinatore per il monitoraggio dei pazienti in attesa.
I lavori impatteranno in parte sulla viabilità e sui parcheggi intorno all’Ospedale, con la modifica dell’accesso al PS che sarà presso il porticato alla sinistra dell’ingresso principale della struttura, attraverso la porta appositamente segnalata. Anche i parcheggi sono stati rimodulati, con la definizione di spazi riservati ai cittadini che accedono in emergenza.

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vignola ha effettuato 24.698 accessi nel 2019, dato in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Nel periodo che va dal 16 marzo al 31 luglio 2020, picco della prima ondata epidemica di covid-19, ha registrato 6.024 accessi di cui 469 sospetti covid. Il numero medio di accessi giornalieri per sospetto covid in questo periodo è stato di 3.4 persone, il massimo degli accessi si è registrato nei mesi di marzo e aprile.

Sempre sull’Ospedale si interviene sull’area dell’ex Cup. Qui i lavori in corso sono oggetto di una variante per nuova destinazione d’uso, sempre alla luce dell’emergenza covid.
Sul Distretto di Vignola sono confermati anche gli investimenti sul territorio, con le  tre Case della salute di Zocca di Castelnuovo Rangone, dove si è raggiunto un accordo tra Comune e Ausl per  il finanziamento complessivo pari a 1milione 500mila euro e di Montese dove è già stato stipulato l’accordo con il Comune per un finanziamento complessivo di 1 milione di euro e si è in fase di progettazione definitiva.