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Terminati i lavori di aggiornamento, da lunedì 22 febbraio, è entrato in funzione il nuovo Angiografo all’Ospedale di Baggiovara, completamente rinnovato grazie all’impegno significativo di Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista operativo con il coinvolgimento del Servizio Unico di ingegneria Clinica. Il nuovo angiografo del costo di 750.000 euro sostituisce il vecchio agiografo risalente all’avvio dell’ospedale nel lontano 2005 e si affianca all’angiografo biplano e rende possibile quasi tutti i trattamenti di radiologia, ma anche come apparecchiatura di backup per la neuroradiologia rinforzando ulteriormente la radiologia interventistica della Provincia. Esso è particolarmente utile a supporto dell’attività di Radiologia e di Neuroradiologia interventistica che vede anche la presenza dell’angiografo in Sala Ibrida. La Radiologia e Neuroradiologia Interventistica così possono contare su 3 angiografi e serve l’intera provincia. 
Oggi, la Radiologia Interventistica dell’Ospedale Civile esegue circa 600 trattamenti all’anno. È in corso la sostituzione, inoltre, entro l’anno corrente, dell’angiografo dell’ospedale Policlinico. “Questa apparecchiatura – spiega il dottor Vincenzo Spina, Direttore della Radiologi dell’OCB – oltre che supportare l’attività neurologica del biplano, è particolarmente utile per la radiologia interventistica. Ad esempio, lo utilizziamo per fermare i sanguinamenti dei vasi arteriosi nella frattura del bacino. Quando le ossa del bacino si fratturano possono lesionare i vasi arteriosi e se il trauma è importante, l’emorragia può essere molto pericolosa. Grazie alla guida dell’angiografo, il radiologo interventista inserisce un piccolo catetere nell’arteria femorale e navigando i vasi, può raggiungere quello lesionato, dove vengono rilasciate sostanze, chiamate agenti embolizzanti, capaci cioè di bloccare il sanguinamento. Analoga procedura viene effettuata anche in caso di lesioni traumatiche emorragiche di fegato, rene, pancreas e milza al fine di risparmiare l’organo. La frattura del bacino e le lesioni degli organi addominali sono tra le conseguenze più diffuse e pericolose di molti eventi traumatici e quindi questa apparecchiatura si dimostra decisiva in un ospedale come il nostro che è l’hub provinciale per i traumi”. “La procedura interventistica guidata dall’angiografo – aggiunge il dottor Antonio Zagnoli, radiologo interventista – ci consente di intervenire anche su patologie neoplastiche di tipo epato bilio-pancreatiche e urologiche mediante drenaggi biliari percutanei e nefrostomie”. “Un nuovo angiografo Ospedale di Baggiovara – commenta l’ing. Marco Martignon del Servizio Unico Ingegneria Clinica – ha consentito di rinnovare il parco macchine ai più recenti standard tecnologici presenti sul mercato, in particolare la nuova macchina ti tipo monoplanare è dotata di un detettore di ampie dimensioni ed elevata efficienza di conversione, il generatore si presenta con elevata potenza e con algoritmi di intelligenza artificiale volti ad ottimizzare l’acquisizione e la dose RX al paziente mediante  recentissime tecniche di intelligenza artificiale. L’apparecchiatura e completa di tutti i pacchetti software di elaborazione per applicazioni multidisciplinari In particolar modo per studi di perfusione, vascolari, epatici ed oncologi, con possibilità di tecniche per “fusion imaging” da immagini TAC-RM-PET e tecnica CBCT per l’acquisizione di immagini “simil TAC” direttamente dall’angiografo durante intervento senza necessità di spostare il paziente. È dotata inoltre di gruppo di continuità a maggior garanzia di continuità dell’alimentazione elettrica alla macchina negli interventi complessi”.