Telemedicina: nel novarese due nuovi progetti per la Pediatria Territoriale e per le Cure Palliative
Grazie all’impegno congiunto della Fondazione Banca Popolare di Novara e dell’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata” di Borgomanero, sono stati donati ai 3 Distretti dell’Asl di Novara e alla Struttura Cure Palliative 15 dispositivi per la telemedicina.
La presentazione di questa importante donazione di dispositivi per l’esecuzione di visite e prestazioni sanitarie al domicilio, che consentirà al medico di visitare il paziente al domicilio, rimanendo nel proprio ambulatorio collegato da remoto, si è svolta mercoledì 10 maggio 2023 presso la sede della Fondazione Banca Popolare di Novara in via Negroni 12 a Novara .
Nel primo progetto i piccoli pazienti con malattie acute o croniche potranno essere curati ed assistiti a casa da parte dei Pediatri di libera Scelta con un collegamento informatico da remoto e con il supporto dei genitori che raccoglieranno le informazioni da trasmettere al medico con l’aiuto dei device, mentre con il secondo progetto i medici e gli infermieri del servizio di Cure Palliative dell’Asl Novara potranno monitorare più frequentemente le condizioni dei pazienti in fase avanzata di malattia
La Telemedicina rappresenta infatti un valido supporto in diversi scenari, consentendo una valutazione professionale e validata anche a distanza, con caratteristiche che la rendono paragonabile ad una “visita al letto del malato”. L’attivazione del Servizio verrà effettuata direttamente dagli operatori sanitari che valuteranno caso per caso se ci saranno al domicilio le condizioni per un loro corretto ed appropriato utilizzo.
I device donati sono di due tipologie: professionali cioè ad uso esclusivo degli operatori sanitari; laici per un utilizzo anche da parte di familiari o caregiver non sanitari.
Nel progetto per la Pediatria, il Curante potrà indirizzare il genitore o i familiari a recarsi nella sede del Distretto per il ritiro del dispositivo “laico” da tenere in casa per tutto il periodo del monitoraggio per poi riconsegnarlo al Distretto al termine delle cure. In questo modo un bambino con una patologia acuta o cronica potrà essere meglio controllato dai genitori, sapendo che i dati, che raccoglieranno loro stessi a casa, saranno inviati dal sistema al Pediatra che potrà controllare il bambino dall’ambulatorio e dare consigli sulle cure e sui provvedimenti da prendere.
Nel progetto per le Cure palliative, la messa a disposizione di un dispositivo “professionale” consentirà all’infermiere dell’unità di cure palliative territoriali, presente a casa del malato più frequentemente del medico palliativista, di curare ed assistere a casa i pazienti in fase avanzata di malattia, attraverso il sistema di tele-visita e telecontrollo, soprattutto in caso di aggravamento della condizione clinica e sintomatologica o al presentarsi di una nuova condizione di necessità, con l’obiettivo di offrire la miglior qualità di vita possibile e contrastare il senso di solitudine che, malgrado gli sforzi degli operatori, il paziente con malattia inguaribile può avvertire.
Il personale sanitario infatti, opportunamente formato, coadiuverà il medico palliativista nell’esecuzione di visite mediante un sistema di tele-visita e telecontrollo, permettendo una più costante assistenza medica in caso di peggioramento del paziente.
<Oggi, grazie all’importante progresso tecnologico delle apparecchiature portatili e della telemedicina, – dichiara Gianni Valzer, Direttore del Distretto Area Sud e referente dei progetti sperimentali di telemedicina – è possibile eseguire determinate prestazioni sanitarie e visite in rete con i medesimi standard qualitativi, di sicurezza e di efficienza diagnostica delle prestazioni eseguite in ambulatorio o al domicilio del paziente. I vantaggi per la sanità locale e per i pazienti sono evidenti>
<La telemedicina rappresenta un valido strumento per il monitoraggio/valutazione di situazioni cliniche, per le quali può essere difficoltoso/controindicato uno spostamento o che possano richiedere un follow up frequente o una “osservazione” in un ambiente “familiare”, piuttosto che non in un ambulatorio/studio medico> afferma Domenico Careddu Pediatra di Libera Scelta <I progressi tecnologici realizzati nell’ambito della strumentazione diagnostica e del trasferimento di dati, consentono oggi di poter effettuare a distanza consulti e visite, con accuratezza sovrapponibile a quella di una valutazione “al letto del paziente”, avvalendosi di device molto performanti in termini qualitativi e di efficienza ma, allo stesso tempo, di utilizzo non complesso, sia da parte del personale sanitario che dei caregiver. Considerate le caratteristiche oro-geografiche del nostro territorio, lo strumento Tyto Care, consentirà inoltre di “abbattere “ le distanze tra assistiti e Pediatri di Libera Scelta, anche nelle realtà più disagiate, assicurando a tutti i piccoli pazienti che ne avranno necessità, una valutazione accurata e programmabile, pur rimanendo al loro domicilio> – prosegue Careddu <L’utilizzo di questo strumento da parte del pediatra, in accordo e collaborazione con la famiglia dell’assistito, può facilitare e velocizzare il percorso diagnostico clinico, senza ovviamente escludere l’accesso allo studio, per una visita in presenza, laddove le condizioni di salute, lo rendano necessario>.
<La Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio, da sempre, sostiene i progetti a favore del territorio con una particolare sensibilità e attenzione ai “bisogni” dei soggetti più fragili. Questo progetto inoltre ha degli importanti aspetti etici in quanto rispetta il principio dell’equa distribuzione delle cure, una maggiore qualità e accessibilità alle cure sul territorio. La telemedicina, infatti, raggiungerà anche quei soggetti che hanno bisogni sanitari speciali e che per ragioni cliniche non possono raggiungere le strutture sanitarie facilitando la presa in carico multi-professionale dei pazienti> afferma Stefano Cusinato, Presidente dell’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”
<Un ringraziamento alla Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio e all’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata” che hanno consentito di rendere concreti due progetti di Telemedicina innovativi e che migliorano la capacità dell’Asl Novara di assistere due categorie di pazienti a cui l’Azienda Sanitaria vuole prestare la massima attenzione: i bambini affetti da patologie croniche o acute in cui il monitoraggio deve essere costante per evitare aggravamenti improvvisi e i pazienti oncologici o neurologici in fase avanzata di malattia in cui la sofferenza fisica si associa spesso a una sofferenza psicologica dei pazienti e dei familiari> afferma Angelo Penna Direttore Generale Asl Novara – <I due progetti rappresentano anche un aiuto in un contesto sanitario in cui il numero dei medici e degli infermieri è sempre più esiguo. La tecnologia, anche se non sostituisce il rapporto diretto medico paziente, può aiutare a renderlo più frequente ed efficace> prosegue Penna <Ancora una volta quindi, dopo la prima e fruttuosa esperienza della radiologia domiciliare, la solidarietà del Territorio novarese sostiene le strutture sanitarie, a favore di tutte quelle persone che si trovano in condizioni di salute difficili e che potranno trarre beneficio dal lavoro dei nostri medici e operatori, supportati da attrezzature ad alto valore tecnologico ed innovativo>.
<La Fondazione BPN riafferma il suo impegno a favore dell’assistenza sanitaria pubblica e della salute dei cittadini sul territorio novarese – dichiara il Presidente Franco Zanetta – consentendo all’ASL Novara, per il tramite dell’Associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”, di dotarsi di dispositivi avanzati di Telemedicina al fine di coprire esigenze di visita e di cura in due importanti settori, che richiedono attenzione assidua data la fragilità dei pazienti, come la Pediatria e le Cure Palliative. La Fondazione crede fermamente nell’applicazione della tecnologia ai servizi forniti dalla sanità pubblica, specie quando la tecnologia consente di avvicinare i servizi alla persona assistita e garantire la loro continuità nel tempo. In questo modo è possibile anche contribuire a ridurre il problema, emerso in particolare con la pandemia, dei tempi di attesa per esami e cure, rendendo disponibili personale e risorse per le molteplici esigenze di servizio al pubblico. È importante e significativo – conclude Zanetta – che il miglioramento e il progresso nelle dotazioni e nelle prestazioni della sanità scaturiscano dalla collaborazione tra enti privati e struttura pubblica>