Tecnico e medico in radiologia: quali sono le differenze sostanziali
Quando si parla di professioni sanitarie, molto spesso si cade nell’errore di pensare che esse siano appannaggio soltanto di personale specializzato in ambito medico attraverso anni di corsi universitari dedicati. In realtà, le cose stanno diversamente e ci sono diverse opportunità per chi vorrebbe lavorare all’interno dell’ambito, ma non è in possesso dei medesimi titoli necessari per esercitare la pratica medica. Uno degli ambienti che appassionano più persone, tra l’altro, è quello della radiologia, all’interno del quale è possibile trovare due figure molto distinte tra loro, eppure spesso confuse: il tecnico radiologo e il medico radiologo.
Ovviamente, ci sono delle differenze sostanziali tra queste due figure professionali, nonostante, di fatto, svolgano delle mansioni pressoché simili all’interno del reparto di radiologia. Di sicuro, una delle più importanti riguarda il fatto che, mentre uno di loro è un medico a tutti gli effetti, un tecnico radiologo è un professionista sanitario. Entrambi, comunque, sono soggetti a degli obblighi e, tra questi, il più importante riguarda la formazione periodica. In merito agli aggiornamenti triennali imposti dal sistema sanitario – a questo proposito suggeriamo un approfondimento sui crediti ecm qualora non si abbia una conoscenza dettagliata di questo programma – sia i medici sia i tecnici operanti in radiologia sono tenuti a ottemperare a tale obbligo per poter svolgere la loro professione.
L’obiettivo di questo approfondimento è quello di definire le differenze sostanziali tra il tecnico e il medico in radiologia, soffermandoci sia sulle mansioni che riguardano queste due figure professionali che il percorso di formazione che bisogna seguire per intraprendere l’uno o l’altro percorso. Esistono, ovviamente, delle differenze importanti anche in termini di retribuzione, oltre ovviamente agli oneri e alle responsabilità a cui si è soggetti quando si riveste la carica medica.
Le principali differenze tra medico e tecnico di radiologia: ecco cosa serve sapere
Innanzitutto, è bene puntualizzare che, tra le due figure professionali prese in esame, soltanto quella del medico radiologo è in grado ed è autorizzata a leggere e interpretare i risultati delle immagini del paziente. Si tratta, del resto, di un compito molto delicato, poiché sulla base di queste ultime si basano anche le diagnosi e, di conseguenza, i trattamenti di cura necessari.
Il tecnico radiologa, invece, ha un compito comunque importante, ossia quello di somministrare i mezzi di contrasto e di eseguire le lastre stesse. Il tecnico radiologo è un operatore sanitario, specializzato nell’utilizzo dei macchinari a radiazioni. I tecnici lavorano a stretto contatto con i medici radiologi, chirurghi a tutti gli effetti.
La formazione del medico radiologo e del tecnico di radiologia
Al di là delle mansioni differenti che svolgono, tecnici e medici radiologi presentano anche una formazione differente. Innanzitutto, la durata del percorso di studi cambia in maniera molto notevole. È ovvio che il percorso del medico radiologo sia molto più lungo rispetto a quello di un tecnico. Da prassi, si parla di circa dieci anni di studi nel primo caso e di circa tre nel secondo.
Diventare medico radiologo significa intraprendere un percorso in parte simile a quello seguito da ogni altro specialista in medicina. Considerando la durata della laurea magistrale e della specializzazione, si parla – come detto – di circa dieci anni. Per quanto riguarda la figura del tecnico radiologo invece, accedere a questa professione sanitaria si rivela più breve, prevedendo un test d’ingresso a numero chiuso ad un corso di laurea apposito: tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia e, al termine dello stesso, l’iscrizione all’Albo nazionale di riferimento. Al termine di questo passaggio, sarà possibile essere dei tecnici di radiologia dipendenti o dei liberi professionisti.