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Soapy presenta in Italia il suo prodotto di punta: un lavandino intelligente che consente di monitorare il lavaggio delle mani verificando se gli utilizzatori hanno effettuato correttamente la misura preventiva più efficace, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, contro la diffusione del contagio da Covid-19.

Dopo tre anni di ricerca e quattro prototipi, l’intuizione dei fondatori Max Simonovsky e Alex Orlovsky trova una compiuta realizzazione nelle attuali microstazioni – premiate in tutto il mondo con prestigiosi riconoscimenti quali, tra gli altri, il World Summit Awards Global 2020 e il The Red Hering Top 100. Il dispositivo sfrutta l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things per gestire un sistema touch-free di pulizia guidata, comprensivo di rilevamento della temperatura corporea a ogni lavaggio, che restituisce un report disponibile in tempo reale sulla piattaforma cloud SoapyWisdomÔ.

La macchina eroga un piacevole getto di acqua calda istantanea e utilizza uno speciale detergente per le mani brevettato, garantendo la durata corretta di ogni ciclo di lavaggio. Soapy è facile da installare, utilizza cartucce biodegradabili e assicura fino al 95% di risparmio di acqua e elettricità e fino al 60% di reagenti.

Tra le numerose funzioni, la possibilità di identificare gli utilizzatori sia singolarmente che per gruppi tramite un riconoscimento semi-biometrico e registrare l’ora, il luogo e il numero dei lavaggi – nonché la misurazione della temperatura corporea – per valutare l’accuratezza delle procedure di pulizia delle mani.

Tutte queste caratteristiche rendono Soapy uno strumento perfetto per i luoghi ad alto numero di accessi e che hanno necessità di mantenere standard igienici elevati, quali ospedali e case di cura ma anche scuole, mense e ristoranti. Tra le case history di successo dell’azienda, la scelta dello Sheba Tel HaShomer Hospital del distretto di Tel Aviv di installare Soapy per garantire una maggiore sicurezza dei pazienti e del personale sanitario.

“Le mani di ciascuno di noi sono uno strumento di diffusione di patologie e infezioni nei confronti delle persone che ci circondano e per questo ritengo che il lavaggio delle mani sia una vera scienza che richiede una tecnologia adeguata a essere messa in pratica”, ha dichiarato Max Simonovsky, Founder e CEO di Soapy.

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