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Un appello al Ministro della Giustizia Marta Cartabia per fare in modo che anche l’ADR entri a pieno titolo come strumento conciliativo anche in ambito di Mediazione per i casi di Responsabilità Sanitaria. SIMSLA, il Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale, scende in campo per chiedere alle istituzioni e in particolare al Ministero della Giustizia di facilitare l’attività di chi si occupa di responsabilità sanitaria, un settore che, nonostante l’emergenza che stiamo vivendo da due anni, ancora oggi non è valutato nel modo adeguato, soprattutto in campo giuridico e conciliativo.

L’ADR è una procedura di risoluzione alternativa che ha il vantaggio di offrire una soluzione rapida, semplice ed extragiudiziale alle controversie tra consumatori/pazienti e imprese. I vantaggi consistono nella veloce ed efficace soluzione dei conflitti e nello snellimento del carico giudiziario dal momento che si procede per vie “alternative” senza ricorrere al Giudice. Inoltre, si evita che gli utenti-pazienti, scoraggiati dalla durata del procedimento giudiziario, rinuncino alla tutela dei propri diritti.

La consulenza tecnica svolta in sede di mediazione è un mezzo di “prova tecnica” analogo alla consulenza d’ufficio in ATP ex 696 bis del Codice di Procedura Civile: utilizzarla anche in ambito di responsabilità sanitaria potrebbe snellire i tempi procedurali e quelli del precontenzioso giudiziario in modo significativo. Ad oggi, infatti, nell’ambito della responsabilità sanitaria, solo il 10% dei procedimenti si conclude in ambito extra giudiziario, trovando un accordo tra le parti. Stiamo parlando di liti con un valore medio di 50.000 euro, tra i più alti tra tutte le materie oggetto dei procedimenti.

“L’intervento professionale dello specialista medico legale nei casi di controversie giudiziarie sul risarcimento del danno alla persona in materia  di Responsabilità Sanitaria, è diventato da anni fondamentale nell’interesse della giustizia – ha ribadito il segretario nazionale del SIMSLA, Enrico Pedoja – perché la nostra figura professionale rappresenta un riferimento necessario in qualsiasi ambito e sede di controversia, soprattutto dove possa essere attivata una azione di conciliazione in materia sanitaria, ivi comprese, dunque, quella praticabile anche nelle sedi di mediazione abilitate”.

“Purtroppo si è persa una vera ed importante occasione di modernizzazione della Giustizia, essendo stato precluso alle ADR lo specifico contesto applicativo delle Controversie in materia di Responsabilità Sanitaria, che avrebbe consentito di pervenire – soprattutto per l’ambito di intervento tecnico del medico legale e dello Specialista per Materia, di fatto sostanzialmente analogo a quello della CTU ex 696 bis- ad un concreto ed effettivo snellimento delle procedure Conciliative, nell’interesse di tutti gli utenti”.

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