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Presentato a Udine il progetto regionale “IMAgiNE”

Il progetto “IMAgiNE” che è stato presentato al Palazzo della Regione di Udine dai responsabili del Centro Collaboratore OMS e dall’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo”, promotori e coordinatori del progetto, mira a coinvolgere circa 10mila partorienti e 900 operatori dei nove punti nascita regionali. Obiettivo di “IMAgiNE” è migliorare la conoscenza e l’implementazione degli Standard OMS per il miglioramento della qualità delle cure materno neonatali e, di conseguenza, la qualità delle cure erogate a livello ospedaliero nell’assistenza al parto e immediato post-parto. Il progetto indagherà la qualità delle cure erogate durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il puerperio sia nella percezione da parte dell’utenza sia da parte degli operatori sanitari che lavorano all’interno delle strutture ospedaliere.

«Il coinvolgimento del Friuli Venezia Giulia in questo progetto – ha affermato il vicepresidente con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – dimostra la volontà di mettere a confronto i nostri standard qualitativi con quelli internazionali con l’obiettivo di mirare a un costate miglioramento delle prestazioni erogate. E questo è ancora più cruciale in un ambito, quello della neonatalità, dove si verifica il contemporaneo coinvolgimento dei una mamma con i suoi percorsi di salute, del nascituro e della famiglia che lo accoglierà».

I diversi aspetti del progetto sono stati illustrati ai responsabili dei nove punti nascita regionali dalla dott.sa Giorgia Argentini, del Centro collaboratore OMS del Burlo: «Si tratta di un progetto – ha spiegato – basato sugli Standards di qualità delle cure Materno Infantili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e in linea con gli obiettivi primari di “Health 2020”, il documento strategico che disegna la direzione di politica sanitaria per i 53 Stati membri della regione europea dell’OMS. Lo studio è estremamente innovativo, essendo anche gli Standard OMS di recente pubblicazione. Uno degli obiettivi è sviluppare un’esperienza regionale che, in un secondo momento, potrà essere traslata anche in altre realtà ospedaliere a livello nazionale o internazionale, in contesti simili al nostro».

In linea con la visione dell’OMS, lo studio, infatti, esplorerà lo stato dell’arte della qualità delle cure materno infantili in Fvg e intende favorire il miglioramento in tutti i domini fondamentali della qualità delle cure stesse, raggruppati in tre aree complementari: “l’erogazione delle cure”, “l’esperienza delle cure” e la “qualità delle strutture fisiche e delle risorse umane”.  

«La visione dell’OMS – ha chiarito la dott.sa Marzia Lazzerini, responsabile del Centro collaboratore OMS del Burlo – pone un forte accento sulla centralità delle mamme e dei neonati e il rispetto dei loro diritti. Nello specifico, molti degli Standard OMS si ispirano alla Respectful Maternity Care Charter che è stata sviluppata nel 2011 sulla base anche della Carta Universale dei Diritti Umani, al fine di fornire una guida chiara relativa ai diritti delle donne nel parto e immediato post-parto. Una migliore conoscenza degli Standard OMS e della carta delle Cure Materne Rispettose da parte degli operatori sanitari e della popolazione potrebbe favorire l’implementazione dei contenuti e quindi un effettivo miglioramento della qualità delle cure».

Come ricordato dai responsabili del progetto, lo studio “IMAgiNE” nasce da numerose precedenti esperienze del Centro Collaboratore OMS dell’Ircss “Burlo Garofolo”. Il Centro, infatti, da circa 20 anni si occupa di qualità delle cure, a diversi livelli, in collaborazione con l’OMS e altre agenzie delle Nazioni Unite, altri prestigiosi Istituti di Ricerca, Enti governativi e non governativi.

In particolare, prima di questo studio regionale, il Centro Collaboratore OMS aveva condotto uno studio pilota, denominato “QuaNDO” con il fine ultimo di analizzare la qualità delle cure offerte alla donna durante gravidanza/parto/post-parto presso l’IRCCS Burlo Garofolo e di utilizzare i dati per sviluppare raccomandazioni per migliorare l’assistenza. In tale progetto gli standard OMS rilevanti nel contesto locale sono stati utilizzati per sviluppare un questionario e condurre uno studio sulla qualità delle cure presso l’IRCSS “Burlo Garofolo” nella percezione delle donne e degli operatori sanitari. I dati ottenuti sono stati utilizzati per identificare priorità e sviluppare una serie di raccomandazioni per migliorare la qualità delle cure materno-neonatali con un approccio partecipativo che ha raggiunto il 92.1% delle persone coinvolte, di cui 35 erano key decision-maker locali. Lo studio “QuaNDO” nel complesso ha permesso di: sviluppare e testare strumenti di raccolta dati; verificare la fattibilità generale del modello di approccio scelto; acquisire esperienza in strumenti e metodi per futuri scale-up.

Con questo studio, il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia si porrà ancora una volta all’avanguardia continuando a svolgere la riconosciuta funzione di punto di riferimento nazionale e per i Paesi confinanti nel campo delle cure materno-neonatali.

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