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La malattia Covid-19 e poi i primi problemi cardiaci: così Filippo, 38enne piemontese, scopre di avere un raro tumore cardiaco che, anche se di origine benigna, lo espone a un serio rischio di embolia. 

Viene quindi indirizzato all’IRCCS Policlinico San Donato, dove il Dott. Marco Diena, responsabile dell’unità di Cardiochirurgia Mininvasiva ed Endoscopica, lo sottopone a un intervento unico al mondo, realizzato con tecnica mininvasiva endoscopica in 3D. 

Filippo si ammala di Covid-19 lo scorso novembre. Supera bene l’infezione ma una TAC polmonare di controllo, a febbraio 2021, evidenzia una dilatazione dell’aorta e una massa di 2,5 cm all’interno del ventricolo sinistro.

 I medici lo sottopongono a tre mesi di terapia anticoagulante, sotto stretta osservazione, pensando a una complicanza trombotica del Covid-19, ma la massa non regredisce con i farmaci. 

Ulteriori indagini ecocardiografiche identificano allora un raro tumore cardiaco, un mixoma del ventricolo sinistro, di cui sono descritti pochi casi al mondo.

La massa gelatinosa, attaccata all’apice del ventricolo sinistro con un piccolo peduncolo, si muove all’interno del ventricolo e, sebbene si tratti di un tumore benigno dal punto di vista istologico, espone il paziente a un serio rischio di embolia: il mixoma potrebbe staccarsi o parcellizzarsi ed entrare direttamente in circolo provocando gravi embolie cerebrali o occludendo arterie importanti.

Una volta riconosciuto il tumore il paziente arriva all’IRCCS Policlinico San Donato, centro di riferimento internazionale per lo studio e l’insegnamento delle tecniche cardiochirurgiche sul ventricolo sinistro, grazie al lavoro pionieristico in questo campo del dottor Lorenzo Menicanti, oggi Direttore Scientifico. 

Il paziente viene operato dal Dott. Diena, con il Dott. Filippo Amoroso e la Dott.ssa Annalisa Francescato: “Abbiamo valutato il caso di Filippo grazie a un cardioteam, ovvero mettendolo al centro di una squadra multidisciplinare di cardiologi, cardiochirurghi ed esperti di imaging. 

Il responso unanime è stato che dovevamo intervenire al più presto: il tumore attaccato a un esile peduncolo si muoveva a ogni contrazione del cuore, ovvero circa 100.000 volte al giorno.

 In letteratura sono descritti al mondo pochissimi casi di mixoma del ventricolo sinistro, con danni neurologici in quelli non diagnosticati in tempo, e quasi tutti operati in sternotomia, cioè con tecnica tradizionale. Risulta solo un caso operato con la chirurgia robotica negli USA e uno in minitoracotomia in Germania”, spiega Diena.  

Quello di Filippo è quindi l’unico caso operato tramite una tecnica mininvasiva endoscopica in 3D. 

“Grazie a un’incisione nel torace di pochi centimetri e grazie all’uso di telecamere endoscopiche ad alta risoluzione 3D, abbiamo la possibilità di vedere l’interno del torace e delle cavità cardiache con la massima precisione.

Attraverso l’uso degli occhiali di polarizzazione 3D, il chirurgo visualizza sullo schermo un’immagine ingrandita 8 volte, ricca di dettagli e di colori reali, e percepisce perfettamente il senso della profondità. 

Questo ci ha consentito, in circolazione extra corporea e quindi a cuore fermo per pochi minuti, di recidere il peduncolo che teneva il tumore in sede e di rimuoverlo senza frantumarlo. Questa tecnica, in mani esperte, garantisce interventi più veloci e un tempo ridotto di circolazione extracorporea”.

Filippo, operato l’8 giugno, dopo due giorni passeggiava già in reparto e in una settimana era a casa. Non dovrà fare ulteriori terapie.