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Per il paziente con podopatia diabetica il teleconsulto rappresenta una modalità di presa in carico che può garantirgli una risposta più immediata ed efficace, evitando, quando possibile, il ricorso all’ospedale. Dal punto di vista del modello organizzativo, invece, la nuova modalità, porta l’ospedale sul territorio grazie a un team multidisciplinare che mette insieme ospedalieri, medici e infermieri di famiglia. Il modello è applicato sul territorio della Asl Toscana centro, per la prima volta a livello regionale.

Dopo una sperimentazione avviata a febbraio a Scandicci con i soli infermieri, la nuova frontiera dello scambio di informazioni fra clinici sulla patologia del piede diabetico, partirà nelle prossime settimane a Scandicci e a Lastra a Signa, questa volta con il coinvolgimento dei medici di famiglia. Oltre 50 medici di medicina generale hanno aderito in maniera del tutto volontaria al teleconsulto, entrando a far parte del team multisciplinare dell’ospedale San Giovanni di Dio che monitorerà i pazienti con patologia diabetica e che è composto anche da specialisti ospedalieri e infermieri di famiglia.

In questa modalità innovativa di presa in carico, le tecnologie a disposizione sono decisive per migliorare la qualità della vita del paziente con podopatia diabetica ma anche per incrementare l’appropriatezza di richieste di consulenza specialistica.

Immagini di elevata precisione restituiscono lo stato delle lesioni del paziente, grazie a una piattaforma aziendale che in tempo reale rende possibile un interscambio di informazioni tra il medico o/e l’infermiere di famiglia e l’equipe multisciplinare di Torregalli

In pratica, attraverso questa piattaforma, l’infermiere di famiglia al domicilio, e presto anche il medico curante in ambulatorio, possono chiedere una consulenza immediata agli specialisti in ospedale. Questi ultimi, al momento della richiesta di consulto, ricevono sul proprio cellulare una notifica in tempo reale. Segue quindi la valutazione immediata, attraverso lo scambio di immagini, dello stato delle lesioni del paziente e dell’appropriatezza delle terapie in corso. Il medico di famiglia si avvarrà anche di strumenti come il “Patient summary”, il documento informatico sanitario che riassume la storia del paziente e la situazione corrente.

Il progetto è stato realizzato dalla direzione di presidio del San Giovanni di Dio diretto da Simone Naldini e dal direttore della struttura aziendale della diabetologia, Cristina Baggiore, col supporto della Medicina generale nella persona del dottor Alessandro Bussotti e con la collaborazione del direttore dell’assistenza infermieristica Firenze nord ovest, Simona Gozzini e dell’infermiera dell’Osservatorio lesioni cutanee della Asl Toscana centro, Francesca Falciani. La sperimentazione è stata poi presentata alle Aggregazioni Funzionali territoriali di Scandicci e Lastra a Signa. “E’ auspicabile – dichiara Cristina Baggiore, direttore della struttura aziendale della diabetologia – che il progetto del teleconsulto possa essere esteso a tutta l’Azienda e che possano avervi accesso tutti i medici”.

Grazie all’adesione dei medici di medicina generale, con la nuova sperimentazione che partirà a breve, non solo si allaga il team multisciplinare che fa parte del progetto ma cresce anche la tipologia di consulto. Se finora l’infermiere di famiglia poteva occuparsi delle sole lesioni cutanee, adesso, con il coinvolgimento della Medicina generale, la consulenza potrà essere estesa anche alle problematiche di tipo metabolico. Fermo restando che il consulto deve riguardare tutti quei casi che non ricadono nell’urgenza.

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