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Presentato a Milano il nuovo centro medico Vivavoce. «Vivavoce è nata quasi 10 anni fa come centro specializzato nella cura della balbuzie – introduce Giovanni Muscarà, fondatore Vivavoce. Grazie all’esperienza maturata in questi anni, abbiamo potuto approfondire le conoscenze e lo studio su altri aspetti del linguaggio e dell’apprendimento portandoci ad ampliare i nostri orizzonti e dedicarci al trattamento della voce a 360°, occupandoci dei diversi disturbi del linguaggio, ma anche dei disturbi specifici dell’apprendimento».
I disturbi del linguaggio e dell’apprendimento possono essere di varia natura e per questo non è facile avere una statistica precisa. Secondo i dati Istat presentati a gennaio 20191, circa il 20% dei bambini con un sostegno a scuola presenta un disturbo del linguaggio e il 19% un disturbo dell’apprendimento. «In particolare, i disturbi del linguaggio compaiono e sono più frequenti in età prescolare, con una prevalenza di circa l’8%, e tendono a risolversi spontaneamente in età scolare in circa la metà dei casi – commenta Valentina Letorio, psicologa e responsabile dell’Area Psicologia del Centro. Nel caso dei disturbi dell’apprendimento, quali dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, esistono percorsi diagnostici precisi, test standardizzati e una legge a supporto dei ragazzi che ne soffrono. A tutela del diritto allo studio, la norma prevede nuove metodologie didattiche e la formazione specifica dei docenti. Per quanto riguarda i disturbi specifici del linguaggio, benché esistano adeguati strumenti di valutazione, non è così evidente quale sostanziale differenza ci sia tra un test e l’altro per misurare uno stesso parametro e permangono lacune assistenziali».

A causa del suo impatto più evidente sulla fluenza verbale, la balbuzie viene comunemente inserita tra i disturbi del linguaggio. È molto diffusa in età scolare e interessa in Italia circa un milione di persone, di cui 150.000 minori, condizionando quindi gli adulti. «La balbuzie – spiega Pasquale Cannatelli, direttore sanitario Vivavoce – è un disturbo riconosciuto, tanto da essere inserito nel Manuale di Classificazione Internazionale delle Malattie, lo strumento che riporta in modo sistematico e secondo precise regole, la nomenclatura delle diagnosi, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche. Purtroppo, ad oggi, il riconoscimento della balbuzie è solo istituzionale, non essendo inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza. Questo comporta che i costi necessari a intraprendere un percorso terapeutico sono a carico del paziente o della sua famiglia». Fino alla maggiore età, i ragazzi balbuzienti possono intraprendere, all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, percorsi di riabilitazione logopedica.

«La balbuzie nell’88% dei casi regredisce naturalmente entro i 6 anni di età – aggiunge Valentina Letorio. Negli altri casi, le manifestazioni sono molto variabili e si presentano in forme diverse in termini di frequenza, durata e manifestazioni. Data la complessità di questo disturbo, che vede l’interazione di fattori motori, linguistici, cognitivi, affettivi e comportamentali, per combatterla è necessario in realtà un approccio multidisciplinare. Da questo nasce il percorso rieducativo di Vivavoce che si basa sul Metodo MRM-S, primo metodo per la balbuzie in corso di validazione scientifica in Italia, che non si limita a insegnare rimedi per evitare la balbuzie o ad analizzare il problema puramente dal punto di vista psico-emotivo, ma che prevede un lavoro di rieducazione della persona nella sua totalità e unicità, dal controllo motorio per la produzione del suono alla gestione del linguaggio in contesti di ansia e stress».

«Vivavoce si avvale di un team qualificato e multidisciplinare, costituito da psicologi, logopedisti, fisioterapisti, che finora si sono dedicati al nostro percorso di rieducazione per la balbuzie – continua Giovanni Muscarà. Da questo momento la loro esperienza verrà messa a disposizione anche degli altri disturbi del linguaggio e di quelli dell’apprendimento. Questo passaggio, evoluzione della missione del nostro centro, è stato avviato con il cambio di sede, che oggi si trova vicino alla Stazione Centrale e alle principali arterie della città, per migliorarne l’accessibilità da parte degli utenti che, sempre in maggior numero, provengono da tutto il territorio nazionale ed estero».