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Esaminando i tratti comuni di due malattie infiammatorie croniche, la colite ulcerosa e la dermatite atopica, il progetto ImmUniverse, formato da 26 partner, mira a migliorare le opzioni diagnostiche e terapeutiche per i pazienti che convivono con queste patologie. Mediante tecniche di profilazione molecolare, il consorzio di ricerca identificherà i biomarcatori che rivelano informazioni sulla gravità e sulla progressione della malattia, in modo da consentire terapie efficienti e personalizzate. ImmUniverse avrà una durata di cinque anni ed è finanziato da Innovative Medicines Initiative, un partenariato pubblico-privato gestito dall’Unione Europea e dall’European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, con un investimento complessivo di 31 milioni di euro.
Le malattie infiammatorie immunomediate sono in forte aumento nei Paesi industrializzati di tutto il mondo e sono caratterizzate da un’enorme eterogeneità sia nell’esito della malattia sia nella possibilità di proporre terapie mirate e personalizzate ai singoli pazienti. Per questo motivo, la comprensione approfondita dei biomarcatori è un requisito fondamentale per combattere le malattie. I componenti patogeni responsabili dello sviluppo della malattia hanno caratteristiche multifattoriali, con migliaia di costituenti che interagiscono e si influenzano tra loro. Grazie all’attività di ricerca del consorzio, il progetto ImmUniverse si concentra su due malattie immunomediate: la colite ulcerosa e la dermatite atopica. L’obiettivo è superare i limiti degli studi attuali analizzando le complesse interazioni che intercorrono tra le cellule del sistema immunitario circolanti nel flusso sanguigno e le caratteristiche del microambiente del tessuto patologico. Si prevede che i nuovi biomarcatori possano migliorare la diagnosi, rivelare informazioni sulla gravità e la progressione della malattia nelle prime fasi del decorso clinico, e aprire una nuova strada al trattamento e al monitoraggio della patologia.
“Ci aspettiamo che questo approccio fornisca preziose informazioni sull’interazione tra i fattori che influenzano la progressione della malattia e la risposta alla terapia”, afferma il professor Silvio Danese, professore di gastroenterologia presso l’Università Humanitas di Milano e coordinatore scientifico del progetto.
Il consorzio del progetto è composto da 16 partner accademici, guidati dall’Università Humanitas, cinque partner del progetto industriale, co-guidati da GlaxoSmithKline e Sanofi, e due piccole e medie imprese. L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna partecipa al progetto grazie al gruppo di ricerca guidato dal Prof. Leonardo Ricotti, che avrà il compito di sviluppare delle tecnologie di stimolazione ultrasonica e un modello software paziente-specifico. Questo consentirà di effettuare una “biopsia wireless” sfruttando gli ultrasuoni, in modo da avere delle informazioni preziose che consentiranno di trattare al meglio la patologia.

“Negli ultimi due-tre anni abbiamo sviluppato delle tecnologie di stimolazione a ultrasuoni a bassa intensità altamente controllate, che consentono di promuovere in modo efficace effetti terapeutici su cellule e tessuti. Il progetto ImmUniverse è un’opportunità unica per applicare queste conoscenze in un contesto clinico ambizioso, grazie all’interazione con Humanitas e con altri partner clinici di livello internazionale”, dichiara Leonardo Ricotti.
ImmUniverse include al suo interno medici, immunologi di base, informatici, esperti di biotecnologia e sviluppo clinico. Molti dei partner sono stati coinvolti nella definizione di standard europei e internazionali per l’assistenza clinica interdisciplinare per i pazienti affetti da malattie immunomediate, con l’intento di facilitare il trasferimento di dati clinici e biomateriali di alta qualità nel campo della ricerca. Inoltre, il consorzio è completato da tre organizzazioni europee di pazienti per garantire un dialogo efficiente e una continua attenzione alle esigenze effettive dei pazienti che convivono con la colite ulcerosa e la dermatite atopica.