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La firma del 5×1000 all’ENEA di quest’anno sarà destinata ad un progetto di ricerca e sviluppo basato sull’utilizzo di piante ‘biofabbrica’ per realizzare vaccini, anticorpi e prodotti diagnostici per la pandemia da Covid-19.

L’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha infatti deciso di destinare i fondi raccolti con le dichiarazioni dei redditi alla realizzazione di un Centro di Eccellenza per la produzione di biofarmaci e vaccini attraverso una piattaforma innovativa ‘Plant Molecular Farming’, in grado di soddisfare la domanda nazionale in tempi brevi e con investimenti notevolmente inferiori a quelli necessari per  impianti  tradizionali di sintesi di biofarmaci. Per destinare il 5 per mille 2021 al Progetto Plant Molecular Farming dell’ENEA basta firmare il riquadro per il finanziamento della ricerca scientifica sui modelli di dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, indicando il codice fiscale ENEA: 01320740580.

Il progetto si basa su un insieme di biotecnologie avanzate che prevedono l’uso di piante ‘intelligenti’ che, opportunamente istruite, sono in grado di effettuare la sintesi di molecole bioattive. Di fatto, la pianta diventa tra i sistemi biologici più economici e facili per produrre queste molecole ad alto valore aggiunto, utilizzando semplicemente luce, acqua e sostanze nutritive. Secondo le stime dello studio “Plant Molecular Farming as a Strategy Against COVID-19 – The Italian Perspective”, una serra di 12.500 mq o un impianto di agricoltura verticale di soli 2.000 mq sarebbero in grado di soddisfare l’intera domanda italiana annuale di bioterapeutici e diagnostici. In queste strutture sarebbe anche possibile produrre anticorpi da utilizzare per lo screening diagnostico di massa, l’immunoterapia passiva e la vaccinazione dal COVID-19 e possibili nuove pandemie.

“Nel campo del Plant Molecular Farming vi sono stati molti progressi a livello internazionale mentre in Italia, purtroppo, gli investimenti in questo settore sono ancora scarsi, nonostante i risultati molto promettenti già ottenuti – sottolinea Eugenio Benvenuto, responsabile Laboratorio Biotecnologie dell’ENEA-. Per questo proponiamo di destinare i fondi del 5×1000 a questa attività e per sensibilizzare i cittadini sul contributo che la ricerca italiana può fornire. In ENEA, ma non siamo i soli in Italia, abbiamo infrastrutture, competenze, know-how maturati in oltre 25 anni di attività e riconosciuti anche all’estero. Inoltre, attraverso il trasferimento tecnologico abbiamo dimostrato la fattibilità della tecnologia ad alcune aziende farmaceutiche italiane che si sono da poco affacciate nel settore delle biotecnologie verdi” conclude Benvenuto.

Tra gli esempi di farmaci realizzati all’estero grazie a questa tecnologia, vi sono un vaccino contro il virus dell’influenza stagionale e un altro in via di sperimentazione contro SARS-CoV-2, entrambi basati sulle ‘Virus Like Particles’, particelle che mimano il virus che sono in grado di attivare la risposta immunitaria ma che risultano assolutamente innocue dal punto di vista infettivo.

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