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Gilead Sciences ha presentato ulteriori risultati dello studio di fase II/III CAPELLA, che sta valutando lenacapavir – l’inibitore del capside dell’HIV-1 a lunga durata d’azione – in soggetti con infezione da HIV-1 multiresistente, con pesante esperienza di trattamento e con opzioni terapeutiche limitate. Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando che una percentuale significativamente più alta di partecipanti, nella coorte randomizzata a ricevere lenacapavir, ha ottenuto una riduzione clinicamente significativa della carica virale di almeno 0,5 log10 copie/mL dal basale rispetto ai soggetti che hanno ricevuto il placebo durante i 14 giorni di monoterapia funzionale. In particolare, coloro che hanno ricevuto lenacapavir hanno ottenuto una riduzione media della carica virale maggiore – in modo statisticamente significativo – rispetto a coloro che hanno ricevuto placebo durante il periodo di monoterapia funzionale. A 26 settimane, dopo aver ricevuto una singola dose di lenacapavir per via sottocutanea insieme a un regime di background ottimizzato, il 73% dei partecipanti allo studio CAPELLA ha raggiunto una carica virale non rilevabile. Questi dati si basano sui risultati positivi annunciati l’anno scorso.

Lenacapavir è in fase di sviluppo come componente di un regime a lunga durata d’azione, in combinazione con altri agenti antiretrovirali, per il trattamento dell’infezione da HIV-1. Lenacapavir è un potenziale inibitore first-in-class del capside, concepito per inibire la replicazione dell’HIV, poiché interferisce con lo smontaggio del nucleo del capside dell’HIV, inibisce il ruolo delle proteine ​​del capside durante la traslocazione di RNA/DNA virale verso il nucleo e interrompe l’assemblaggio del nucleo del capside. Se sarà approvato, lenacapavir sarebbe il primo inibitore del capside dell’HIV disponibile per il trattamento dell’infezione da HIV-1. Nel maggio 2019, la FDA ha concesso la Breakthrough Therapy Designation per lo sviluppo di lenacapavir per il trattamento dell’infezione da HIV-1 in combinazione con altri farmaci antiretrovirali in pazienti con pesante esperienza di trattamento e con multiresistenza.

“I significativi progressi compiuti nella terapia antiretrovirale hanno permesso a molte persone che convivono con l’HIV di raggiungere la soppressione virale, purché rispettino l’aderenza al trattamento terapeutico. Tuttavia, nella pratica quotidiana devo constatare che alcune persone faticano a mantenere l’aderenza a un regime complesso, il che potrebbe causare una mancata soppressione virale, con conseguente resistenza ai farmaci”, ha affermato la dottoressa Sorana Segal-Maurer, New York-Presbyterian Medical Group. “Queste sfide evidenziano un autentico bisogno insoddisfatto, e sottolineano l’importanza di nuove opzioni di trattamento per le persone con HIV multiresistente pesantemente pretrattate, per le quali non sarebbe altrimenti possibile istituire un regime antivirale soppressivo. I risultati dello studio clinico CAPELLA mostrano il valore potenziale di lenacapavir come opzione a lunga durata d’azione che può essere somministrata per via sottocutanea ogni sei mesi, nell’ambito di un regime di trattamento completo, per fornire soppressione virale e superare la resistenza in molti pazienti di questa importante popolazione”.

Oltre ai nuovi risultati ad interim dello studio CAPELLA, Gilead ha anche presentato quelli di uno studio preclinico condotto sui primati non umani con GS-CA1, una molecola strettamente analoga a lenacapavir, per la profilassi pre-esposizione dell’HIV. Nel corso dello studio sono stati somministrati un’iniezione di placebo e 150 mg/kg o 300 mg/kg di GS-CA1, seguiti da un aumento settimanale delle sfide SHIV per via rettale per un massimo di 15 settimane, con successivo monitoraggio alla settimana 24. Complessivamente, nel braccio placebo sono diventati infetti 8 animali su 8, mentre rispettivamente 2/8 e 5/8 sono rimasti protetti nei bracci con dosaggio basso e alto di GS-CA1, con un 86% e un 96% di riduzione del rischio di infezione. In particolare, le infezioni nel gruppo di trattamento si sono verificate solo dopo un marcato periodo di washout del farmaco. Questi dati preclinici dimostrano la potenziale utilità di un inibitore del capside a lunga durata d’azione per prevenire l’infezione da HIV, e possono contribuire a far avanzare la ricerca clinica che si occupa di valutare lenacapavir come potenziale opzione futura per la prevenzione dell’HIV.

Gilead aveva già annunciato la sua intenzione di valutare l’uso di lenacapavir come opzione PrEP iniettabile, da somministrare ogni sei mesi ad adolescenti e giovani donne cisgender. È previsto un ulteriore studio con lenacapavir nella PrEP in maschi cisgender, persone con esperienza trans e individui di genere non binario che hanno rapporti sessuali con uomini. Le date di inizio di entrambi gli studi sono previste per il 2021.

Ulteriori dati su lenacapavir, presentati al meeting virtuale CROI 2021, forniscono informazioni sul potenziale di interazione farmacologica dell’agente sperimentale, sulla risposta al dosaggio tra le persone con HIV e con insufficienza epatica da lieve a moderata, e sul profilo di resistenza. Ulteriori dati dello studio CAPELLA saranno presentati in occasione di una futura conferenza scientifica.

Lenacapavir è una molecola sperimentale e non è approvato per alcun uso da alcuna Autorità Regolatoria; inoltre, la sua sicurezza ed efficacia non sono ancora note. Non esiste una cura per l’HIV o l’AIDS.