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Gilead Sciences ha presentato i risultati di due studi sugli agonisti sperimentali del recettore toll-like 7 facenti parte di un programma di ricerca sulla cura dell’HIV. I risultati dello studio preclinico e di quello clinico di fase I dimostrano che gli agonisti TLR7 vesatolimod e GS-986 possono indurre attivazione immunitaria; tali risultati, inoltre, fanno seguito a precedenti ricerche precliniche le quali suggeriscono che gli agonisti del TLR7 – utilizzati nell’ambito dei regimi di combinazione – svolgano un ruolo potenziale nelle strategie che perseguono la remissione virale. Il serbatoio virale dell’HIV è presente anche negli individui con soppressione virologica, e la sua eliminazione è considerata uno dei principali presupposti per la scoperta di una cura. I dati sono stati presentati alla 10a IAS Conference on HIV Science, appena conclusosi a Città del Messico.

“Sebbene i trattamenti siano migliorati in modo significativo, le persone con HIV devono comunque affrontare una vita intera di terapie e di potenziali complicanze. Questa realtà guida la nostra costante ricerca di una cura per l’HIV”, ha affermato Diana Brainard, MD, Senior Vice President della divisione HIV and Emerging Viruses presso Gilead Sciences. “Questi risultati dimostrano che gli agonisti del TLR7 hanno un ruolo potenziale da svolgere nelle strategie scalabili atte a ottenere una remissione virale sostenuta nell’uomo; continueremo pertanto a valutare questi agenti come parte di regimi curativi sperimentali”.

Questo studio clinico di fase I, condotto in doppio cieco e controllato con placebo, ha arruolato 48 persone con HIV in terapia antiretrovirale. L’età mediana dei partecipanti a questo studio era di 47 anni, con una mediana di 8,1 anni di terapia. Nel corso dello studio, 36 partecipanti hanno ricevuto dosi crescenti di vesatolimod e 12 hanno ricevuto placebo a settimane alterne. Vesatolimod a dosi più elevate ha stimolato una serie di risposte immunitarie. Vesatolimod è stato ben tollerato a tutte le dosi, senza eventi avversi di Grado 3 o 4 correlati al farmaco, senza eventi avversi gravi correlati e senza eventi avversi che hanno determinato la sospensione del farmaco in studio. Eventi avversi correlati al farmaco in studio, inclusi sintomi lievi e transitori di tipo influenzale, sono stati osservati in 9 partecipanti su 36 a dosi di 2 mg e superiori, coerentemente con gli studi precedenti. Questi sintomi si sono risolti entro un giorno, e non si sono verificati a ogni somministrazione.

“Questo studio dimostra che vesatolimod può essere somministrato a persone con HIV a dosi che potrebbero sortire un effetto immunitario e che sono ben tollerate. I risultati supportano ulteriori studi sul potenziale ruolo di vesatolimod come parte di regimi di combinazione volti a raggiungere il controllo dell’HIV senza ART”, ha dichiarato Sharon A. Riddler, Direttore della ricerca clinica nella divisione Malattie infettive della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh, uno degli investigatori responsabili dello studio.

Questo studio preclinico ha valutato la somministrazione orale di GS-986 in due macachi Rhesus infetti da virus dell’immunodeficienza delle scimmie. A sette mesi di età, a entrambi i macachi sono stati somministrati per via orale 0,1 mg di GS-986. Quattro settimane dopo è stata somministrata una seconda dose da 0,3 mg, e in entrambi i casi sono stati monitorati emocromo, cariche virali, concentrazioni di citochine e risposta immunitaria. A entrambi i livelli di dosaggio, 0,1 mg e 0,3 mg, GS-986 ha indotto attivazione del sistema immunitario, con aumenti osservati delle citochine/chemochine plasmatiche periferiche e attivazione delle cellule immunitarie. GS-986 è stato ben tollerato, con un emocromo completo normale e con mantenimento della soppressione virale.

Questi risultati aggiungono nuove informazioni ai dati preclinici esistenti su GS-986 per quanto riguarda la potenziale futura applicazione di un agonista orale del TLR7 nelle persone con HIV.

Vesatolimod e GS-986 sono composti sperimentali e non sono approvati dalla US Food and Drug Administration, né da qualsiasi altra Autorità Regolatoria. La loro sicurezza ed efficacia non sono state stabilite.