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Sostenere la ricerca indipendente finanziando i progetti di giovani scienziati under 40 che operano all’interno di strutture pubbliche e IRCSS è l’obiettivo del Bando “Fondazione Roche per la Ricerca Indipendente”, promosso da Fondazione Roche e giunto ormai alla sua sesta edizione, che nell’ambito del rapporto medico-paziente ha premiato il progetto “The DECISION project: similarity and synchrony in Doctor-patiEnt CommunIcation and Shared decIsiOn-makiNg” di Dario Monzani dell’Università degli Studi di Milano.

La comunicazione medico-paziente è un aspetto fondamentale e importante nel processo di cura, con ricadute immediate sia per i pazienti oncologici che per i professionisti coinvolti. DECISION ha l’obiettivo di approfondire la nostra conoscenza di questo processo analizzando, in particolare, una delle sue componenti: la sincronia verbale, cioè la similarità nello stile con cui si parla, che si stabilisce naturalmente quando medico e paziente parlano tra loro. La sincronia sarà studiata utilizzando una metodologia innovativa, oggettiva e affidabile, che permetterà di valutare il legame esistente con il processo di decisione e con l’esperienza di cura dei pazienti. Ciò consentirà di avere una prospettiva nuova, per ottimizzare i processi decisionali e migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici.

Dario Monzani è un ricercatore in psicologia generale presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano e presso la Applied Research Division for Cognitive and Psychological Science dell’Istituto Europeo di Oncologia. Ha conseguito la laurea in psicologia e il dottorato di ricerca in scienze della formazione e della comunicazione. Si è da sempre specializzato nello studio delle complesse interazioni tra caratteristiche di personalità, stili cognitivi e processi motivazionali e nell’indagine della loro influenza sui processi decisionali in ambito medico. Attualmente si occupa dello studio dei processi cognitivi, comunicativi e motivazionali connessi alla presa di decisione in ambito oncologico. In particolare, si occupa dello studio della comunicazione e della relazione medico-pazienti con l’obiettivo di ottimizzare il processo decisionale relativo alla scelta e alla personalizzazione dei trattamenti oncologici proposti ai pazienti.

Dario Monzani, Università degli Studi di Milano: “Sono orgoglioso e immensamente onorato che il nostro progetto, DECISION, sia stato selezionato tra i vincitori del bando “Roche per la Ricerca” di quest’anno. Ringrazio tutti i componenti di Fondazione Roche e della commissione giudicatrice di Springer Nature. Ringrazio anche i miei colleghi, la prof.ssa Pravettoni, la prof.ssa Mazzocco, il dr. Mauri e la dott.ssa Vergani, che permetteranno la realizzazione del progetto. Questo finanziamento è un’occasione unica, che ci permetterà di approfondire gli aspetti comunicativi nella relazione medico-paziente in oncologia. Il fine è quello di ottimizzare i processi decisionali connessi, per poter migliorare la qualità di vita e l’esperienza di cura dei pazienti oncologici”.

Il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano è all’avanguardia nelle attività di ricerca, diagnosi e cura delle patologie oncologiche, con il progetto innovativo di porre la persona affetta da tumore al centro della didattica e della formazione universitaria e professionale. Questo è possibile grazie ad un approccio innovativo e multidisciplinare che comprende attività legate allo studio dei tumori e alla loro cura, dalla chirurgia ai servizi di diagnostica e radioterapia, dall’aiuto psicologico alla persona alla bioetica, alla medicina legale e agli studi sul comportamento biologico della malattia neoplastica. Il DIPO riunisce in un’unica grande struttura, monotematica e multidisciplinare, cinque poli universitari di oncologia di Milano e della Lombardia: tra questi, anche l’Istituto Europeo di Oncologia.

Nell’ambito dell’area SARS-COV19 e’ stato invece premiato il progetto “Measuring the Outcomes of Maternal COVID-19-related  Pre-natalExposure” di Livio Provenzi del IRCCS Fondazione Mondino.

È un progetto longitudinale multi-centrico che mira a raccogliere dati relativi all’impatto dello stress da pandemia in un periodo sensibile come la gravidanza. Il progetto prevede un’ibridazione virtuosa tra approccio psicologico-comportamentale e indagine epigenetica. Infatti, oltre a raccogliere misure di outcome relative al benessere materno-infantile dalla nascita ai primi dodici mesi di vita, saranno anche ottenute misure della regolazione epigenetica che lo stress prenatale può avere indotto nella madre e nel neonato. Sono coinvolte 10 neonatologie del Nord Italia, i risultati finora raccolti suggeriscono la presenza di un aumentato rischio per il benessere materno-infantile durante i mesi dell’emergenza sanitaria e mostrano come alcuni di questi esiti siano associati a modificazioni dello status di metilazione digeni coinvolti nella regolazione dello stress.

Livio Provenzi è psicologo, psicoterapeuta e ricercatore. Ha ottenuto la specialità in psicoterapia psicodinamica presso la Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione nel 2016 e il Dottorato in Psicologia lo stesso anno presso Università Cattolica di Milano. Ha svolto l’attività scientifica dal 2009 al 2019 presso IRCCS Medea e dal 2019 è ricercatore presso l’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia.

I suoi progetti mirano a comprendere come le precoci esperienze di vita e la qualità dell’interazione genitore-bambino finiscano sotto pelle e possano influenzare attraverso marcatori neuroendocrini ed epigenetici la programmazione dello sviluppo infantile. Gli studi di epigenetica comportamentale condotti nel contesto della nascita pretermine hanno evidenziato come il dolore neonatale e la qualità delle cure precoci in terapia intensiva neonatale esercitino effetti a lungo termine sullo sviluppo del bambino tramite meccanismi di metilazione del DNA.

Grazie a questi lavori ha ricevuto il premio come giovane ricercatore da parte di PediatricResearch e della Fondazione Acta Paediatrica. Membro del board editoriale di riviste scientifiche internazionali quali InfantBehavior and Development e PLoSOne, insegna DevelopmentalPsychobiology presso la laurea magistrale in Psychology, Neuroscience and Human Sciences dell’Università degli Studi di Pavia. Dal 2020 coordina il progetto multi-centrico longitudinale MOM-COPE per studiare gli effetti comportamentali e neurobiologici dello stress prenatale sullo sviluppo di bambini nati durante l’emergenza sanitaria COVID-19.

Livio Provenzi, ricercatore IRCCS Fondazione Mondino: “L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha ormai impattato con forza e continuità ogni ambito della vita quotidiana. Le donne in gravidanza e i neonati vivono un periodo di elevata neuroplasticità e pertanto sono tra le popolazioni più vulnerabili allo stress indotto dalla pandemia. Sappiamo da studi innovativi in ambito psicobiologico che l’esposizione ad eventi e condizioni stressanti durature può modificare il modo in cui i nostri geni funzionano, attraverso meccanismi epigenetici come la metilazione del DNA. Grazie al finanziamento di Fondazione Roche, il progetto MOM-COPE sta fornendo informazioni preziose sul benessere psicologico materno-infantile durante la pandemia e sui meccanismi biologici di rischio sottostanti. Questi dati possono aiutarci a far crescere la qualità delle cure precoci e degli interventi di prevenzione grazie alla disponibilità di evidenze scientifiche rigorose. Scegliendo di premiare questo progetto, Fondazione Roche testimonia ulteriormente l’opportunità di promuovere una cultura della genitorialità come importante fattore protettivo per il benessere infantile nel panorama scientifico e nel contesto sociale”.

L’IRCCS Fondazione Mondino è un centro di eccellenza in campo neurologico per la ricerca, diagnosi e cura dello stroke/malattie cerebrovascolari, delle patologie neurodegenerative, della sclerosi multipla, delle cefalee e dell’epilessia dell’adulto e dell’infanzia/adolescenza. L’attività assistenziale è organizzata in 4 aree per un totale di 133 posti letto ordinari, 2 di day hospital e 5 in solvenza. Ogni anno vengono effettuati circa 4.000 ricoveri e 150.000 prestazioni ambulatoriali di alta specializzazione.

L’attività scientifica comprende programmi di ricerca clinica sul paziente e preclinica su modelli sperimentali, finalizzata a individuare i meccanismi patogenetici delle diverse malattie neurologiche e a sperimentare strategie terapeutiche e procedure diagnostiche innovative. La Fondazione conduce e partecipa a progetti come coordinatore e/o partner all’interno di network scientifici nazionali e internazionali. La Fondazione organizza attività formative e di aggiornamento per medici, infermieri, tecnici e dirigenti ed ospita il Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia.

Gli 8 giovani vincitori premiati, 6 ricercatrici e 2 ricercatori, provengono da differenti istituti di ricerca italiani: Tamara Fernandez Cabada e Valentina Castagnola, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, premiate rispettivamente nelle aree oncologia e neuroscienze; Francesca Torrini, Università degli Studi di Firenze, per l’area reumatologia; Maria Carmela Vegliante, Fondazione Italiana Linfomi Onlus, per l’area ematologia oncologica; Elena Romano, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, area malattie ereditarie della coagulazione; Maria Talmon, Università del Piemonte Orientale, per l’area relativa alle malattie respiratorie; Livio Provenzi, IRCCS Fondazione Mondino, per l’area SARS-COV19.

A testimonianza dell’impegno annunciato con il programma “La Roche che vorrei” che mira a garantire la massima trasparenza nell’interazione e nella collaborazione con la classe medica, le strutture ospedaliere e gli enti di ricerca, il processo di valutazione e selezione dei progetti è stato affidato al prestigioso partner internazionale Springer Nature, leader nel mondo della ricerca e dell’educazione scientifica, garante di imparzialità e terzietà.

Dal suo lancio ad oggi sono stati stanziati oltre 3 milioni di euro, ottenendo un crescente successo di pubblico: sono stati più di 2.000 i progetti presentati e 48 quelli finora finanziati. Fondazione Roche ha confermato il suo impegno anche per il prossimo anno, lanciando la nuova edizione del Bando che prevedrà il finanziamento complessivo di 400.000 euro a favore di 8 progetti di ricerca per le aree: oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze, malattie ereditarie della coagulazione, SARS-COV2, digital health e medicina  personalizzata.