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Fino a 3.600 euro di rimborso per i datori di lavoro domestico che si trovano nella condizione di non autosufficienza, e un contributo di 300 euro per l’assunzione di un sostituto in caso di maternità dell’assistente familiare titolare.
Sono queste alcune delle principali novità che a partire dal 1° luglio interessano gli iscritti alla Cassacolf e che si aggiungono alle prestazioni già esistenti a favore delle lavoratrici e dei lavoratori domestici, in attuazione a quanto previsto dal Ccnl rinnovato l’8 settembre 2020 e sottoscritto dalle parti sociali Fidaldo, Domina Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS e Federcolf.
La Cassacolf, inoltre, ha anche prorogato fino al 31 ottobre 2021 le prestazioni Covid dirette agli assistenti familiari in caso di positività e quarantena.
“Dallo scorso 1° luglio è operativo il nuovo regolamento di Cassacolf – spiega il presidente, Mauro Munari – che introduce importanti aiuti rivolti ai datori di lavoro domestico: quelli più fragili che improvvisamente si trovano a fare i conti, anche dal punto di vista economico, con una condizione permanente di non autosufficienza e quelli che, in caso di maternità dell’assistente familiare, devono ricorrere ad un sostituto e lo fanno con regolare contratto. Un incentivo a chi sceglie la strada della regolarità”. “Abbiamo voluto dare alle Istituzioni un segnale importante – aggiunge il vice presidente, Alessandro Lupi – dopo il rinnovo del Ccnl domestico avvenuto in piena pandemia, le Parti Sociali che hanno sottoscritto il Ccnl continuano a lavorare per tutelare famiglie e lavoratori. Ora è tempo che anche il Governo faccia la sua parte portando avanti la riforma del welfare, che ormai attende da troppi anni, e prevedendo aiuti economici mirati per chi assume personale domestico”.
Nel dettaglio, il rimborso in caso di non autosufficienza permanente e certificata ammonta a 300 euro al mese per un massimo di 12 mesi consecutivi, per un totale di 3.600 euro, mentre quello per l’assunzione di un sostituto in caso di maternità del titolare assistente familiare ammonta a 300 euro, una tantum, per ogni lavoratore assunto in sostituzione. In entrambi i casi il richiedente dovrà vantare almeno 1 anno di contribuzione continuativa alla Cassa.
Quanto alle prestazioni Covid per i domestici, ecco cosa prevede il pacchetto per chi risulta positivo: indennità giornaliera da 100 euro per un massimo di 50 giorni l’anno in caso di ricovero in strutture ospedaliere; indennità giornaliera da 30 euro per un massimo di 10 giorni l’anno in caso di isolamento domiciliare a prescindere dal ricovero ospedaliero a seguito di positività al Covid-19; indennità giornaliera per i figli a carico, da 40 euro, per un massimo di 14 giorni; rimborsi fino a 200 euro per l’acquisto di materiale sanitario e fino a 100 euro per visite domiciliari di personale medico o infermieristico. Previsti, infine, aiuti economici anche in caso di quarantena o isolamento domiciliare per sospetto Covid-19 e una serie di prestazioni a sostegno della genitorialità, con un rimborso fino a 200 euro per i figli minori a carico e/o conviventi.

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