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“La pandemia non era un evento imprevedibile, ma abbiamo pagato l’incapacità della politica di recepire i segnali provenienti dalla comunità scientifica”. Così Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute, ha introdotto il tema della necessità di una leadership sanitaria al XIII Congresso Nazionale SIMM. “Oggi – ha affermato Ricciardi – la guerra più importante da combattere nel mondo è contro i virus, ma la politica ha tagliato le risorse necessarie per questa guerra, riducendo i servizi e il personale, invece è necessario che i leader della scienza e i leader della politica lavorino insieme, sul terreno comune dell’evidenza scientifica, come sta facendo l’attuale governo in Italia”.

Il PNRR assegna una quota importante di risorse alla sanità: “E’ un’occasione che non possiamo perdere, anche se il PNRR non va considerato immutabile e, perché non diventi soltanto una iniezione di denaro sulla spesa corrente, occorre attivare politiche in grado di generare rendimenti a lunga scadenza”, ha avvertito il presidente della SIMM, Mattia Altini.

“Nella sanità stiamo vivendo gli anni peggiori sul fronte del capitale umano”, ha aggiunto Altini ricordando che nel triennio 2019-2021 “in base a quota 100 potranno uscire 38.000 medici, mentre per le scuole di specializzazione lo scarto tra domanda e offerta è di 23.000 posti, nonostante l’opportuno intervento in questo campo del ministro Speranza”. Per Mattia Altini, il nostro sistema sanitario deve soprattutto investire sulle risorse umane: “Abbiamo bisogno di un sistema di incentivi e di crescita professionale, di un allineamento contrattuale a livello europeo e di regole nuove per ingaggiare i professionisti della salute, eliminando il peso eccessivo dato all’anzianità di servizio indipendentemente anche dalle esperienze di alta formazione: non è possibile – ha affermato – che, oggi, per selezionare un responsabile di struttura complessa non è rilevante se ha lavorato dieci anni ad Harvard, ma lo è se ha lavorato sette anni nel SSN”. 

Analisi puntuale del PNRR è venuta anche da Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, secondo cui l’obiettivo primario del Piano, che al capitolo Salute assegna 15,63 miliardi di euro, “deve essere rilanciare il SSN facendo in modo che generi salute”. Per questo è necessario superare le criticità di implementazione del Piano, tra le quali Cartabellotta cita le ambiguità costituzionali dei rapporti tra Stato e Regioni e il riparto delle risorse tra di essi, i differenti modelli organizzativi delle Regioni, l’impatto sulla spesa corrente, i differenti modelli contrattuali dei professionisti sanitari. Il Presidente di GIMBE conclude con una serie di sintetiche critiche al PNRR, “le cui risorse per due terzi sono debiti per le future generazioni, ma senza aver previsto coraggiose riforme strutturali e senza una vera visione di sistema”.

Il XIII Congresso Nazionale SIMM, a cui ha portato il saluto istituzionale il sottosegretario Pierpaolo Sileri, è organizzato in più sessioni di lavoro con tavole rotonde e comunicazioni su diverse esperienze di gestione sanitaria nei territori.I lavori del Congresso avranno un secondo momento il 24-25 settembre in forma di live webinar, dedicato alle migliori proposte di attuazione dei concetti emersi nel corso del primo incontro.

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