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Saranno arruolati entro la prossima settimana i primi pazienti del Distretto Socio Sanitario di Nuoro selezionati per sperimentare il rivoluzionario dispositivo nato in Sardegna, che consente di tenere sotto controllo l’insidiosa Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva.

BPCOmedia srl e l’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna/ASSL Cagliari, Lanusei e Nuoro – che, a sua volta, ha individuato i Distretti Socio Sanitari dell’Ogliastra, Cagliari e Nuoro – hanno avviato un protocollo sperimentale che interessa 500 pazienti, oltre a Medici di Medicina Generale e Medici Pneumologi.

BPCO: una sigla che, ai più, risulta incomprensibile. Eppure si tratta di una malattia molto diffusa. Ne soffrono più di due milioni e mezzo di italiani ed è la quarta causa di morte al mondo, e – entro il 2020 – l’OMS la classificherà come terza causa. La BPCO è una patologia progressiva, solo parzialmente o per nulla reversibile, che colpisce l’apparato respiratorio con un’ostruzione delle vie aeree, spesso associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. A lungo termine, produce un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, provocando una riduzione consistente della capacità respiratoria e del contenuto di ossigeno nel sangue. Tale ridotta ossigenazione ha riflessi sugli altri organi influendo in modo significativo sulla qualità di vita, con sintomi come affanno e stanchezza.

Il dispositivo in sperimentazione, brevettato dalla startup BPCOmedia srl, spin off dell’Università Campus Biomedico di Roma, capitanata da Giuseppe Capasso, basato sull’uso combinato di un comunissimo smartphone e di un pulsossimetro per evidenziare una eventuale riacutizzazione della malattia. I pazienti, semplicemente effettuando tre misurazioni al giorno con il pulsossimetro, potranno leggere direttamente sullo smartphone o sul tablet il proprio stato di salute. Le risposte saranno personalizzate in base alle caratteristiche fisiologiche di ogni persona e potranno indicare uno stato di salute normale oppure inviare allarmi per casi di desaturazione, di tachicardia, di peggioramento delle funzioni respiratorie o di missing data, ricordando al paziente se due o più misurazioni non sono state eseguite.

Il nuovo dispositivo parla anche sardo, visto che tutto è partito da uno studio di ricerca condotto in collaborazione con il Policlinico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, il Laboratorio di Sistemi di Elaborazione e BioInformatica della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria della medesima università e la ASSL di Lanusei. L’indagine ha consentito di sviluppare un algoritmo che, attraverso i dati registrati dal pulsiossimetro, su migliaia di rilevazioni, ha evidenziato l’insorgere di eventuali riacutizzazioni o di situazioni critiche, assicurando un’accuratezza del 98,4%, anche meglio rispetto a quanto fatto in modo naturale dai medici. Nel 2016 la ricerca è stata presentata alla IEEE-EMBS International Conference on Biomedical and Health Informatics di Las Vegas, conquistando la copertina della rivista “Ieee Journal of Biomedical and Health Informatics”. Recentemente il sistema di autocontrollo si è aggiudicato la menzione speciale all’edizione 2018 di UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione pensato da UniCredit per le startup, dove BPCOmedia srl è stata premiata tra oltre 600 startup, di cui 76 iscritte nella categoria Life Science.

«Questa tecnologia innovativa – conferma con soddisfazione Grazia Cattina, Direttore dell’ASSL di Nuoro – supporta un concreto percorso di “Medicina di iniziativa”, quale modello assistenziale di gestione delle malattie croniche che, anche a Nuoro, stiamo lavorando affinché sia sempre più utilizzato».

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