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Contribuire a ridurre la circolazione di virus e batteri all’interno dei reparti ad alto rischio. È questo uno degli obiettivi principali di Tino, diminutivo di “robottino”, il robot attualmente in sperimentazione nel Centro Trapianti Cellule Staminali Emopoietiche dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.

Il progetto, finanziato nell’ambito dell’iniziativa europea Digital Innovation Hub, coinvolge altri tre istituti europei, oltre all’Ospedale di San Giovanni Rotondo: la clinica francese del gruppo Ramsay Healthcare, la clinica spagnola Humana specializzata nella gestione delle malattie croniche e la casa di riposo Aktios in Grecia. Questi istituti stanno sperimentando, in 4 setting assistenziali diversi, l’utilità del robot Tino nell’affiancare gli operatori sanitari durante l’esecuzione di alcuni compiti con l’intento di ridurre la circolazione del virus SARS-CoV-2 e di conseguenza contenere la diffusione della malattia da COVID-19.

Il robot, interamente progettato e prodotto dall’azienda francese Kompai Robotics, ha le sembianze di un fattorino ed è stato sviluppato per il trasporto di oggetti e beni all’interno dei reparti. Grazie alla configurazione del robot realizzata dai tecnologi dell’Unità di Innovazione e Ricerca di Casa Sollievo, consistente nella mappatura degli ambienti e nella programmazione dei percorsi, Tino è in grado di muoversi in maniera autonoma all’interno del reparto, è in grado di verificare se gli umani indossano o meno la mascherina e di segnalare la caduta a terra dei pazienti.

Abbinato a 2 smartwatch, Tino è in grado di rilevare in maniera continua anche alcuni parametri fondamentali come temperatura corporea, frequenza cardiaca, saturazione e pressione arteriosa. Oltre a salvaguardare la salute dei pazienti fragili, favorendo la riduzione dei contatti e della possibilità di contrarre un’infezione, il robot Tino può essere utilizzato come robot di compagnia per ascoltare musica, leggere o effettuare delle videochiamate alleviando così l’isolamento dei pazienti fragili ospedalizzati.

I ricercatori di Casa Sollievo hanno anche sperimentato, con grande soddisfazione da parte dei pazienti, alcuni servizi di videochiamata forniti dal robot come la televisita con il dietista e con lo psicologo.

Anche se la strada da percorrere per l’introduzione di queste tecnologie nella realtà clinica è ancora lunga, la sperimentazione costituisce uno dei tasselli delle ricerche in corso in questo ambito, volte a preparare un futuro in cui queste tecnologie forniranno un valido supporto alle attività degli operatori sanitari.