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In Italia nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, sono state avviate 268 sperimentazioni cliniche d’ambito oncologico. Rappresentano il 40% di tutte quelle condotte nel nostro Paese che si colloca così ai primi posti in Europa. Tuttavia risultano in calo quelle “no profit” ovvero non promosse direttamente dall’industria farmaceutica ma da enti pubblici o di ricerca senza fini di lucro. Nel periodo 2015-19 sono diminuite complessivamente del 4,1%. Una tendenza che è stata ulteriormente complicata dal Covid-19 che, già solo nel primo semestre del 2020, ha ridotto di un terzo le sperimentazioni cliniche. Con il diminuire dell’impatto della pandemia sul sistema sanitario nazionale gli studi, sia profit che indipendenti, sono ripartiti ed è giunto il momento di rilanciare la ricerca nel nostro Paese. Proprio per questo FICOG avvierà nelle prossime settimane la campagna “Lo sai quanto è importante?”. La Federazione riunisce 17 gruppi cooperativi oncologici italiani che promuovono a 360 gradi la ricerca clinica no-profit. La nuova iniziativa viene presentata a Milano e prevede un booklet, uno spot pubblicitario e una survey. Verrà inoltre avviata una forte attività sui social e anche sui media tradizionali. Tutte queste attività saranno indirizzate a malati, familiari, caregiver, Istituzioni e cittadini.

“La ricerca è importante perché può mettere a disposizione, di ciascun paziente, la migliore terapia e i più efficaci farmaci innovativi – afferma Carmine Pinto, Presidente FICOG -. Partecipare ad uno studio clinico inoltre è fondamentale e non solo per il singolo malato. Consente, infatti, benefici concreti ed immediati anche a molti altri uomini e donne che stanno combattendo contro la stessa patologia. La ricerca è importante in quanto favorisce una migliore assistenza e la costante innovazione delle cure oncologiche nell’intera Penisola. Sono questi i concetti di fondo che vogliamo divulgare nella nostra campagna nazionale. Negli ultimi anni i nuovi sviluppi, nei trattamenti anti-tumorali, hanno portato a un grande aumento della cronicizzazione. Siamo riusciti ad individuare terapie più personalizzate e con minori effetti collaterali. Dal 2000 a oggi, grazie ai progressi della medicina, molti tumori non sono più mortali. Lo dimostrano chiaramente gli ultimi dati disponibili sulla sopravvivenza a cinque anni. Nel 2002/04 si attestava, per tutte le neoplasie, al 55% per gli uomini e al 61% per le donne. Nel 2018 invece siamo passati rispettivamente al 59,4% e al 65%. Risultati straordinari e impensabili nei primi anni ‘90 quando le percentuali erano decisamente più basse e il nostro armamentario terapeutico molto più limitato”. “La ricerca clinica è una delle principali ‘responsabili’ di questa positiva evoluzione – prosegue Saverio Cinieri, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica -. Quella indipendente in particolare necessita però di essere potenziata e riorganizzata per poter rispondere alle numerose sfide immediate che dovremmo affrontare. In Italia il Covid ha portato, negli ultimi due anni, ad un rallentamento delle consuete attività di somministrazione di terapie, di svolgimento d’esami di controllo e di esecuzione dei programmi screening tra la popolazione. Questo sta determinando un aumento di diagnosi in stadio più avanzato”. “Nel nostro Paese poi esistevano prima della pandemia diverse problematiche burocratiche ed organizzative – conclude Evaristo Maiello, Presidente Eletto FICOG. Siamo perciò convinti che sia necessario promuovere e facilitare la ricerca clinica da un punto di vista progettuale, gestionale e amministrativo. Per farlo bisogna iniziare a sensibilizzare non solo i pazienti ma anche gli stakeholder e la popolazione. E’ questo l’obiettivo primario che vogliamo raggiungere con la “Lo sai quanto è importante?”.

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