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Al San Raffaele di Milano arrivano la TC Photon Counting e la RM 3 T whole-body con Intelligenza Artificiale

Il parco macchine dell’IRCCS Ospedale San Raffaele si amplia, accogliendo 2 strumentazioni tra le più avanzate e innovative sul mercato: la TC Photon counting e una Risonanza Magnetica 3 Tesla di ultimissima generazione.

Collocati all’interno dell’Unità di Radiologia per Medicina Personalizzata, diretta dal Professor Antonio Esposito, vice direttore scientifico e professore ordinario di Diagnostica per Immagini e Radioterapia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, i nuovi macchinari saranno utilizzati: nell’ambito della Ricerca, a supporto di diversi protocolli clinici; nell’ambito clinico-diagnostico, principalmente in check-up personalizzati altamente specialistici erogati in regime di solvenza.

Grazie all’utilizzo delle più sofisticate strumentazioni di imaging, caratterizzate da tecnologie uniche e da specifici algoritmi di Intelligenza Artificiale, la diagnostica per immagini dell’Ospedale San Raffaele apre le porte alle ultime frontiere della tecnologia diagnostica avanzata e si riconferma come Istituto di Ricerca e Cura sempre all’avanguardia e in prima linea verso nuovi orizzonti diagnostico-terapeutici per i propri pazienti.

“Questo scanner rappresenta la prima tecnologia TC al mondo, FDA-approved e con marchio CE, dotata di detettore photon counting – spiega il prof. Esposito -. 

Tutti gli altri scanner TC sono dotati di detettori convenzionali ‘energy integrating detectors’, che funzionano integrando la detezione di migliaia di fotoni e trasformandoli in un unico segnale luminoso, con la successiva conversione del segnale luminoso stesso in segnale elettrico. Il detettore photon counting di cui è dotato il nostro scanner converte direttamente i fotoni dei raggi X in segnale elettrico, che viene poi utilizzato per creare l’immagine”.

Pertanto, nella tecnologia photon counting, l’energia di ogni singolo fotone viene misurata e convertita in un singolo segnale elettrico proporzionale all’energia del fotone stesso. Questo determina enormi vantaggi: le immagini hanno più alto contrasto e bassissimo rumore rispetto alle immagini convenzionali e, quindi,  la dose radiante può esserenotevolmente ridotta; le informazioni spettrali sono disponibili per ogni scansione con la conseguente opportunità di incrementare il valore diagnostico delle immagini, ad esempio, quantificando la concentrazione del mezzo di contrasto nei tessuti, sottraendo le calcificazioni che ostacolano la corretta valutazione del lume dei vasi o caratterizzando la composizione tissutale in modo più preciso e immediato, limitando fortemente la necessità di approfondimenti ulteriori; la risoluzione spaziale è notevolmente incrementata, oltre 5 volte superiore rispetto alle migliori tecnologie di tomografia computerizzata convenzionali, raggiungendo nuovi standard e consentendo lo studio di piccolissime strutture, prima del tutto indistinguibili nelle immagini di TC. 

Inoltre, all’interno dello scanner, l’altissima risoluzione spaziale e la risoluzione spettrale delle immagini sono combinate con la più alta risoluzione temporale di uno scanner TC presente sul mercato, permettendo la visualizzazione di dettagli estremamente precisi anche per le strutture che naturalmente si muovono per il battito cardiaco o per il movimento respiratorio, per una maggiore affidabilità diagnostica. 

Le caratteristiche descritte ne fanno uno strumento TC unico, con prestazioni imparagonabili rispetto a qualsiasi altro scanner TC, che pongono nuovi standard nel campo della diagnostica delle malattie, con particolare riguardo alle malattie oncologiche, cardiovascolari e polmonari. Ad esempio, è letteralmente possibile vedere tumori che prima erano invisibili o visualizzare nel dettaglio il passaggio di sangue all’interno di stent coronarici inaccessibili con tecnologia TC convenzionale. 

Le possibilità tecniche offerte da questa nuova tecnologia la definiscono come uno strumento clinico e di ricerca prezioso, e pongono di per sé la necessità di sviluppare programmi di ricerca dedicati volti alla esplorazione, determinazione e validazione di nuovi protocolli e processi di diagnosi e cura”.

La nuova Risonanza Magnetica 3 Tesla presente presso il San Raffaele è un macchinario particolarmente innovativo di diagnostica per immagini non invasiva, che permette di acquisire immagini ad altissima risoluzione, senza ricorrere all’utilizzo di radiazioni ionizzanti o traccianti radioattivi e spesso senza necessità di iniettare mezzi di contrasto.

“Questo nuovo macchinario, dotato di gradienti ad altissime prestazioni XP e intelligenza artificiale, offre prestazioni cliniche eccellenti e consente di gestire programmi di ricerca complessi – prosegue -. Combinando strutture hardware ad altissime prestazioni con il massimo dello sviluppo software in risonanza magnetica, consente imaging di qualità senza precedenti e flussi di lavoro avanzati, spingendo la diagnostica verso nuovi standard e completando gli esami in minor tempo, a favore di: accuratezza diagnostica; comfort per il paziente; percorsi diagnostici. 

Le performance eccezionali di questo scanner RM sono particolarmente adatte a supportare una diagnostica avanzata di precisione e protocolli di ricerca clinica basati su biomarker quantitativi di risonanza magnetica. Anche questa tecnologia rappresenta una preziosa piattaforma per ideare, sviluppare e validare nuovi protocolli di imaging, nuovi biomarker con valore diagnostico e prognostico, come nuovi processi di diagnosi e cura personalizzati, attraverso progetti di ricerca e sviluppo dedicati”.

Inoltre, le caratteristiche tecniche di questo scanner permettono di raggiungere una qualità eccezionale nell’imaging pesato in diffusione, che consente di studiare accuratamente la cellularità dei tessuti, un aspetto correlato con la trasformazione tumorale. È pertanto possibile realizzare studi di risonanza magnetica whole-body per screening, diagnosi e follow-up, caratterizzati da estrema accuratezza e precisione della diagnosi.

“L’esame di whole-body MRI ha una durata complessiva di 35/40 minuti – conclude Esposito – prevede la scansione di tutto il corpo, dalla testa fino a quasi al ginocchio, e l’acquisizione di immagini multiparametriche con una sensibilità molto elevata per alterazioni di tipo oncologico, anche in fase molto precoce, e per alterazioni anche di tipo vascolare sui grossi vasi, ancor prima che queste diventino sintomatiche. Nello specifico alcuni esempi: neoplasie di organi parenchimatosi; neoplasie dei tessuti molli o dell’osso; mieloma multiplo; metastasi; localizzazione linfomi; patologie dei grossi vasi toraco-addominali.

La stessa qualità e gli stessi vantaggi vengono garantiti anche negli esami di Risonanza Magnetica su distretti anatomici specifici come, ad esempio, il cuore, tutti gli organi addominali e pelvici maschili e femminili e le articolazioni”.

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