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Dalla collaborazione tra la Reumatologia dell’AOU di Modena, diretta dal prof. Carlo Salvarani, e la Reumatologia e la Neurologia della Mayo Clinic di Rochester, MN (Stati Uniti), sono nati due importanti studi sulle vasculiti, malattie rare che colpiscono i vasi del sangue, che sono la sede della reazione infiammatoria. I lavori scientifici sono stati pubblicati su due tra le riviste con il maggior impact factor nel campo delle malattie autoimmuni: “Journal of Autoimmunity” e “Autoimmunity Revievs”. La vasculite è un’infiammazione dei vasi sanguigni, che può colpire in modo isolato i vasi sanguigni del cervello e si chiama vasculite primaria cerebrale del sistema nervoso centrale. “Questa infiammazione – ha spiegato il prof. Carlo Salvarani (nella foto) – provoca un danno vascolare che può evolvere in stenosi/ostruzione dei vasi o sviluppo di aneurismi dei vasi stessi con devastanti complicanze e danni d’organo ischemici/emorragici. Nel progetto sulla vasculite isolata del SNC vi è una collaborazione che ormai dura da anni con diverse Divisioni della Mayo Clinic come le Divisioni di Neurologia, Reumatologia, NeuroRadiologia, Neuropatologia e Biostatistica. Tale collaborazione continua ad andare avanti con due nuovi importanti progetti che sono in corso: il primo sulla terapia della vasculite isolata del sistema nervoso centrale; il secondo sulla definizione/caratterizzazione immunologica dell’infiammazione della parete dei vasi di tale vasculite, tali conoscenze permetteranno di identificare nuove innovative terapie per tale devastante vasculite che interessa esclusivamente i vasi cerebrali. I due studi pubblicati sono la conseguenza di questa collaborazione”.
Il primo lavoro dal titolo “Vasculite primaria del Sistema Nervoso Centrale che imita il tumore cerebrale: analisi di 13 casi da un campione di 191 casi” è stato pubblicato sull’ultimo numero di “Journal of Autoimmunity”. Lo studio ha dimostrato che la vasculite primaria cerebrale può presentarsi con le apparenze di un tumore, in tale presentazione è frequentemente associata con la angiopatia cerebrale amiloide, e che la terapia immunodepressiva, invece di un intervento chirurgico con talvolta devastanti reliquati, può risolvere completamente tale vasculite.
Il secondo studio si intitola “Terapia con rituximab per la vasculite primaria del sistema nervoso centrale: esperienza di 6 pazienti e revisione della letteratura” è stato appena accettato da Autoimmunity Reviews. Questo lavoro ha, per la prima volta, dimostrato che una terapia biologica con rituximab è altamente efficace in questa vasculite.
“Nei casi più gravi – ha spiegato il prof. Carlo Salvarani – la vasculite del sistema nervoso è una malattia devastante, rapidamente progressiva, con infarti cerebrali recidivanti e multipli che può portare a morte il paziente in poche mesi. La terapia immunodepressiva tradizionale è scarsamente efficace su tali pazienti, e sapere di avere a disposizione un farmaco, che si è dimostrato per la prima volta efficace su tale gruppo di pazienti, è unanotizia di grande importanza per tutti i pazienti con tale devastante vasculite”. Lo studio è nato dalla collaborazione tra la Mayo Clinic e Unimore. Oltre al prof. Salvarani, hanno lavorato al progetto la dr.ssa Giulia Cassone, la dr.ssa Elena Galli e il Dott. Francesco Muratore che al tempo della stesura/accettazione del lavoro era ricercatore in Reumatologia.  La Reumatologia collabora strettamente con la Neurologia da anni per la diagnosi e la terapia dei pazienti con tale vasculite. È inoltre in corso la costituzione di un gruppo di studio Italiano su tale vasculite che la nostra Reumatologia coordinerà con l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che per la prima volta permetterà di avere dei dati Italiani su tale vasculite.

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