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L’Aifa ha sottolineato e pubblicato in dati recenti l’uso inappropriato di antibiotici con percentuali del 46,3% nelle laringotracheiti e del 36,3% nelle cistiti. L’argomento è stato approfondito ieri a Milano in un incontro organizzato con il sostegno non condizionato di IBSA Farmaceutici Italia sulle “Resistenze batteriche in Otorinolaringoiatria e Urologia. “Come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel Primo Rapporto Globale sulla resistenza antimicrobica del 2014, la resistenza batterica oggi è una minaccia reale per la salute pubblica. L’uso inappropriato di antibiotici ha fatto crecsere questo problema pertiolarmente in Italia. Nel nostro Paese la resistenza agli antibiotici è al di sopra della media europea” ha precisato nel suo intervento di apertura Enrico Magliano, Direttore Scientifico AMCLI, Associazione Microbiologi Clinici Italiani. Giuseppe Spriano, Presidente Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico – Facciale (SIOeChCF) nel suo intervento ha sottolineato “Secondo i dati del Rapporto OSMED° sull’uso dei farmaci in Italia curato annualmente da AIFA -Agenzia Italiana del Farmaco- il nostro Paese è tra i maggiori consumatori di antibiotici in Europa e il trend, nonostante gli allarmi, è ancora in crescita, perchè il consumo è aumentato del 5% anche nell’ultimo anno. Tra le principali indicazioni terapeutiche associate alla prescrizione di antibiotici ci sono le malattie dell’apparato respiratorio per il 40% delle prescrizioni e le malattie del sistema genito-urinario con oltre il 18%. La cistite è l’infezione che comporta il maggior numero di prescrizioni di antibiotici che sono quasi il 10% del totale, seguita dalla faringite con oltre l’8% di prescrizioni. In Otorinolaringoiatria e Urologia viene fatto il massimo uso e abuso di antibiotici come rilevato da AIFA nel rapporto OSMED 2013 e l’uso inappropriato degli antibiotici e del 49,3% nelle laringotracheiti e del 36,3% nelle cistiti. È dunque in questi ambiti che occorre combattere le resistenze batteriche e seguendo le raccomandazioni EMA -Agenzia Europea per i medicinali- è diventato necessario promuovere lo sviluppo di presidi terapeutici alternativi ed efficaci”. Renzo Colombo, Dipartimento di Urologia, Università “Vita-Salute”, Ospedale San Raffaele Milano nel suo intervento ha precisato “Le infezioni delle vie urinarie sono circa il 40% di tutte le infezioni ospedaliere e l’Italia è il Paese a più alto tasso di infezioni urinarie da germi multiresistenti di tutta Europa. Le cistiti sono le infezioni urinarie più frequenti particolarmente nella donna per la sua anatomia, che favorisce la risalita di microrganismi intestinali dall’uretra. Per prevenire le infezioni urinarie occorre mantenere l’equilibrio della flora intestinale con l’uso di probiotici e ripristinare l’integrità del rivestimento interno della vescica, che può essere stato danneggiato da ripetute infiammazioni e che protegge i tessuti dalla penetrazione dei batteri”. Monica Sommariva, Divisione di Urologia, Ospedale G. Fornaroli, Magenta, AO Legnano ha affermato che “Da sempre non ho mai prescritto antibiotici per il trattamento di infezioni in assenza di febbre o di sintomi che segnalano il pericolo di una sepsi. Da oltre 20 anni tratto in modo sistematico senza antibiotici diversi tipi di cistite. L’utilizzo clinico di capsule molli contenenti acido ialuronico, condroitin solfato, curcumina e quercetina (Ialuril® Soft Gels) ha dato risultati ottimali per il controllo delle cistiti. Questo composto è adatto per essere impiegato per lunghi e ripetuti periodi senza controindicazioni ed è una terapia mirata a restituire al tessuto di rivestimento della vescica le sue proprietà di integrità e di barriera contro le infezioni. La terapia ha anche un’azione antinfiammatoria e analgesica, perché mitiga e migliora i classici sintomi della cistite come frequenza e urgenza ma soprattutto dolore”. Roberto Mattina, Professore Ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica, Università degli Studi di Milano ha presentato ha presentato il progetto Ares, un progetto del 2013 che ha monitorato 9 regioni italiane rispetto alle resistenze ai più frequenti agenti patogeni. L’osservatorio ARES ha confermato l’esistenza di una forte resistenza batterica a livello nazionale. Il Prof. Mattina ha poi parlato del progetto OCRA -Osservatorio Campano Resistenze agli Antibiotici-, che per tre anni in Campania monitorerà le resistenze dei più comuni batteri responsabili di infezioni respiratorie. Il Prof. Mattina ha precisato “Gli Osservatori sono utili, perchè forniscono ai medici in tempi rapidi informazioni sull’andamento delle resistenze, consentendo loro di attuare opportune strategie per rallentare questo fenomeno, o addirittura farlo regredire. Potrebbe essere utile diminuire per qualche anno la prescrizione di quell’antibiotico o classe di antibiotici che ha fatto registrare in un determinato territorio un’impennata delle resistenze. È pertanto auspicabile l’istituzione di molteplici Osservatori locali”.Matteo Gelardi, Otorinolaringoiatra e Citologo Nasale, Policlinico Universitario di Bari ha precisato “L’utilizzo di un’alternativa terapeutica quale l’acido ialuronico ha portato a interessanti risultati. Le forme ricorrenti o croniche delle infezioni delle vie respiratorie sono spesso legate alla mancata guarigione di infezioni acute e questo in particolare per la permanenza di biofilm batterici, cioè di batteri che, in determinate condizioni favorevoli, aderiscono ad una superficie e producono uno “scudo” gelatinoso, che è in grado di resistere sia all’azione del sistema immunitario, sia agli antibiotici che, non riuscendo a penetrare il biofilm, risultano inefficienti. In questo ambito si inserisce l’impiego dell’acido ialuronico ad alto peso molecolare (9 mg) somministrabile per via aerosolica, la cui azione terapeutica sulle mucose delle alte vie aeree in caso di tonsilliti, laringiti, faringiti, sinusiti, riniti e tracheiti è stata dimostrata da importanti lavori pubblicati su riviste internazionali ad alto impatto scientifico. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare (9 mg) idrata le mucose, da sollievo a bruciore e prurito e al tempo stesso, migliorando il battito ciliare che consente l’eliminazione del muco e impedisce l’ingresso di elementi infettivi, per cui svolge un’azione preventiva sulle infezioni e il loro cronicizzarsi. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Acta Pathologica Microbiologica et Immunologica Scandinavica⃰ ha dimostrato poi che l’acido ialuronico, è in grado d’interferire con l’adesione batterica e quindi riesce a ostacolare la formazione di biofilm. Ad oggi l’acido ialuronico 0,3% ad alto peso molecolare (Yabro) è il più potente inibitore di questa fase pre-biofilm e apre nuovi scenari nel trattamento delle infezioni batteriche”. Di seguito il video di un estratto dell’intervento del Prof. Enrico Magliano, il video di un estratto dell’intervento del Prof. Matteo Gelardi e una galleria di foto dell’incontro organizzato da IBSA Farmaceutici Italia l’8 aprile 2015 presso il Circolo della stampa di Milano