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L’automedica è una presenza familiare per i vicentini: capita spesso di incrociarla per le strade, mentre corre verso un incidente o comunque una situazione in cui qualche cittadino necessita di immediata assistenza medica. Per i più attenti, però, d’ora in poi questa presenza sarà diversa, perché viene inaugurato ufficialmente un nuovo automezzo, frutto di una donazione del valore di oltre 80mila euro da parte della Fondazione San Bortolo e resa possibile grazie al generoso sostegno di una benefattrice, la signora Luciana Sansigolo Orlando che ha cosi inteso anche ricordare la memoria del marito recentemente scomparso
La nuova automedica, su base Jeep Grand Cherokee, monta un motore 3.0 TDI da 190 CV ed è equipaggiata con la trazione integrale, garantendo così la possibilità di spostarsi in modo rapido e sicuro con qualsiasi condizione meteorologica. Inoltre, in stretta collaborazione con il personale sanitario del SUEM 118 di Vicenza, sono state studiate alcune soluzioni che la rendono davvero all’avanguardia. Tra le più evidenti vi è ad esempio il tablet collocato sul cruscotto, che oltre al navigatore presenta un collegamento diretto con la centrale operativa: in questo modo gli operatori che rispondo alle richieste di soccorso possono inviare direttamente al veicolo le coordinate di un nuovo intervento, senza più la necessità di produrre indicazioni cartacee o di dettarle al telefono.
Anche la visibilità del veicolo è stata studiata con una particolare attenzione, collocando le luci in punti della carrozzeria tali da rendere l’automedica più visibile per gli altri automobilisti.
Tutti gli strumenti e gli ausili sanitari trovano invece collocazione nel vano bagagli e sono ancorati al proprio alloggiamento con un sistema in grado di garantirne la tenuta fino a 10 g, secondo la più recente normativa europea in materia: in questo modo viene scongiurato il pericolo di oggetti vaganti dentro l’abitacolo e vi è certezza della corretta collocazione di ogni presidio sanitario. Anzi, proprio quest’ultimo aspetto è stato oggetto di uno studio approfondito, condotto direttamente con la consulenza del personale sanitario del SUEM 118 vicentino: la disposizione delle varie dotazioni è stata infatti studiata in funzione delle procedure adottate, collocando vicini oggetti che vengono in genere utilizzati insieme e seguendo una precisa sequenza logica, coerente con i diversi livelli di intervento che possono essere necessari.
L’automedica è un mezzo complementare alle ambulanze in dotazione, con un ruolo specifico: il suo compito è infatti quello di arrivare il più rapidamente possibile sul luogo dell’emergenza, sgusciando in mezzo al traffico e trasportando a bordo un medico, un infermiere e tutto il necessario per soccorrere i feriti, a supporto dell’ambulanza o prima ancora che questa arrivi. E spesso, una volta stabilizzato il ferito, mentre quest’ultimo viene portato dall’ambulanza in ospedale, il personale sanitario dell’automedica viene immediatamente dirottato verso un’altra situazione di emergenza. «In questo modo si accorciano i tempi di arrivo del medico, in situazioni nelle quali la velocità di intervento fa la differenza», spiega il dott. Politi.
Solo nell’area di Vicenza, il personale del SUEM 118 ogni anno gestisce circa 180.000 chiamate ed effettua circa 50.000 uscite con ambulanze o automediche. Numeri che fanno ben capire i ritmi elevatissimi e la delicatezza del lavoro svolto ogni giorno per i cittadini bisognosi di assistenza.

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