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Lo scorso mese di giugno l’ASL TO4 ha attivato, anche per gli utenti esterni, la possibilità di effettuare la colonscopia virtuale presso la Radiologia di Chivasso, diretta dalla dottoressa Francesca Bisanti. Dall’inizio dell’attività sono circa 200 gli esami effettuati per gli utenti
esterni a Chivasso, sede di riferimento per i Distretti di Chivasso-San Mauro e di Settimo Torinese, mentre sono state attivate altre sedi aziendali per l’effettuazione delle colonscopie virtuali: presso l’Ospedale di Lanzo, sede di riferimento per il Distretto di Ciriè-Lanzo, dal 31
ottobre scorso; la sede della Radiologia di Ivrea, diretta dalla dottoressa Rina Lovato e riferimento per i Distretti di Ivrea e di Cuorgnè, sarà attivata dal prossimo mese di gennaio.
La colonscopia virtuale è un esame radiologico eseguito tramite una semplice TAC. Le immagini anatomiche acquisite in pochi attimi con la TAC sono successivamente elaborate da specifici software, che ricostruiscono sullo schermo in modo virtuale e tridimensionale l’intestino, consentendo la “navigazione” al suo interno, ma visualizzando anche lo spessore della parete del colon e altri organi. L’esame virtuale è da considerarsi complementare e non sostitutivo della colonscopia tradizionale, seppur maggiormente preferito dagli utenti in
quanto meno invasivo perché non prevede l’utilizzo di sonde endoscopiche. Questo perché, essendo un esame radiologico e non endoscopico, ha finalità esclusivamente diagnostiche e non permette l’esecuzione di procedure operative.
In particolare, le indicazioni principali all’esecuzione della colonscopia virtuale sono: soggetti fragili, nei quali il rischio di complicanze incorso di colonscopia tradizionale è aumentato; soggetti non fragili portatori dei seguenti sintomi a basso rischio di patologie significative:
stipsi cronica, alvo alternante, dolore addominale non rispondente a terapia, calo ponderale e sideropenia; soggetti per i quali la colonscopia tradizionale non sia stata completa per presenza di aderenze o di malattia diverticolare severa; soggetti che rifiutino di sottoporsi a colonscopia tradizionale dopo riscontro di sangue occulto nelle feci; soggetti per i quali sia indicata una colonscopia in narcosi.
Per le restanti situazioni permane la necessità di ricorrere alla colonscopia tradizionale.
La colonscopia virtuale o tradizionale può essere prescritta dal medico di famiglia oppure dallo specialista ospedaliero o ambulatoriale, che seleziona l’esame più appropriato in relazione alla situazione clinica della persona interessata, sulla base delle linee guida
scientifiche sopra citate.
In caso di positività alla colonscopia virtuale, è stato organizzato un percorso preferenziale che prevede l’invio diretto della persona interessata alla consulenza specialistica gastroenterologica, con indubbio vantaggio per gli utenti stessi.
“Riteniamo – spiega il dottor Ardissone, direttore Generale dell’ASL TO4 – che l’impiego del doppio canale colonscopico, tradizionale e virtuale, e il miglioramento dell’appropriatezza delle richieste per entrambi gli esami possano avere ricadute positive anche sui tempi di attesa per l’erogazione degli esami tradizionali. A questo fine, quello della riduzione dei tempi di attesa per le colonscopie tradizionali, nell’anno in corso abbiamo anche assunto una nuova unità medica con competenza nell’esecuzione dell’indagine, che ha permesso di strutturare dieci sedute settimanali in più di colonscopia tradizionale, ed espletato la procedura per l’acquisizione di undici nuovi video-colonscopi con relative colonne per un importo complessivo di circa 300mila euro”.
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