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Più di 120 persone si sono date appuntamento alle 10.30 al Parco di Villa Borghese per una “camminata per il cuore”, organizzata in collaborazione con il gruppo podistico “I-Marziani”, per lanciare un messaggio semplice che può salvare la vita a tanti: “Ascolta il mio cuore”.
Questo il nome della campagna lanciata da Cuore Italia, e sostenuta da Senior Italia FederAnziani, per invitare le persone con più di 65 anni ad andare dal proprio medico di famiglia e chiedergli di farsi auscultare il cuore. Questa semplice attività clinica può essere sufficiente per sentire il “soffio al cuore” e invitare i pazienti a fare ulteriori accertamenti non invasivi dal cardiologo come l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma.
“In Italia si stima che siano colpite dalle malattie delle valvole cardiache ben 1 milione di persone, il 10% degli ultra 65enni. In Europa ne soffre una persona su otto di età superiore ai 75 anni e questo dato è destinato a crescere”, afferma Roberto Messina Presidente di Cuore Italia e Senior Italia FederAnziani.
Nonostante la loro incidenza, solo il 2,10% degli europei con più di 60 anni ne è preoccupato, percentuale che sale al 3,30% per gli italiani. Questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca realizzata da Opinion Matters, Istituto di Ricerca Britannico, su 12.820 europei, rappresentativi della popolazione degli over 60enni, di cui 1.301 italiani.
In Europa i medici di famiglia che auscultano il cuore ai loro pazienti anziani ad ogni visita sono il 27,7%, quelli che lo fanno raramente il 37,20% e quelli che non lo fanno mai il 13,40%; in Italia i dati, rispettivamente, sono del 17%, del 43,9% e del 15,80%.
“Abbiamo bisogno di invertire queste abitudini”, conclude Roberto Messina, “è importante che le persone anziane, soprattutto nel caso in cui accusino sintomi quali affaticamento, fiato corto, senso di vertigine o dolore al petto, chiedano al loro medico “ASCOLTA IL MIO CUORE”, proprio come si chiama la campagna 2018, per scongiurare una malattia alle valvole cardiache. Le possibilità di cura sono molteplici, ma occorre intervenire in tempi molto rapidi per permettere alle persone di tornare ad avere una buona qualità di vita”.

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