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Sono 3,2 milioni i cittadini lombardi con una o più malattie croniche, di cui 1 milione solo nella Citta metropolitana di Milano. Tra gli obiettivi previsti dalla riforma sanitaria regionale vi è proprio una gestione più efficiente ed appropriata di questi pazienti, attraverso un nuovo modello di cura, unico in Italia: i medici di famiglia FIMMG, associati in cooperative, sono pronti alla sfida, ponendosi al servizio del cittadino per organizzargli e facilitargli il percorso assistenziale.
Se ne è parlato oggi a Milano, in una conferenza promossa da FIMMG Lombardia, alla presenza dell’Assessore regionale al Welfare, del Tribunale per i Diritti del malato e delle 3 più grandi cooperative di Medici di Medicina Generale attive nell’area milanese: Cooperativa Medici Milano Centro, Gestione Servizi Territoriali e Iniziativa Medica Lombarda.
Tra i pazienti seguiti dal medico di famiglia, 1 su 3 presenta almeno una patologia cronica, che richiede un continuo monitoraggio. E alla figura del Medico di Medicina Generale la recente Delibera della Regione riconosce un ruolo centrale, nel nuovo sistema di cure finalizzato alla presa in carico dei soggetti con cronicità. Nei prossimi mesi, l’Assessorato al Welfare invierà a questi cittadini una lettera, invitandoli a scegliere il proprio gestore: colui che, dal 2018, avrà il compito di redigere il Piano Assistenziale Individuale, sottoscrivere il “Patto di cura” con il paziente, organizzare e prenotare gli appuntamenti per visite ed esami, erogare – direttamente o tramite strutture accreditate – le prestazioni sanitarie previste dal PAI, monitorando l’aderenza dell’assistito al piano di cura.
La funzione di gestore potrà essere ricoperta da un medico di famiglia organizzato in forme associative, quali le cooperative, oppure da una struttura sanitaria e sociosanitaria accreditata e a contratto con il Servizio Sanitario Regionale, qualora il medico curante non si candidasse. Compito delle cooperative sarà occuparsi di tutti gli aspetti di carattere amministrativo e gestionale, consentendo così al MMG di dedicare più tempo all’ascolto e al rapporto diretto con il paziente.
Quali saranno, in concreto, i vantaggi per il cittadino che sceglierà il proprio curante come gestore? Innanzitutto, vedrà garantita la continuità del legame e l’alleanza terapeutica con il medico di fiducia che lo segue da anni e, quindi, ne conosce bene il quadro clinico generale e la storia. Una volta predisposto il PAI, inoltre, l’assistito non dovrà più preoccuparsi di prenotare personalmente visite ed esami, poiché sarà il Centro Servizi della coop a farsene carico. Non solo: il paziente si sentirà più partecipe nel processo di cura e potrà far sentire la propria voce, perché la coop verificherà costantemente l’esecuzione dei controlli diagnostici programmati e il livello di soddisfazione per l’assistenza ricevuta, raccogliendo eventuali suggerimenti.
Oggi in Lombardia operano 6 cooperative che fanno riferimento a FIMMG, per un totale di oltre 1.200 medici soci. Tra queste, 3 coop contano complessivamente 850 soci, di cui circa 300 esercitano nell’Area Metropolitana di Milano: si tratta di CMMC (Lodi, Milano e Pavia), GST (Varese, Milano e Monza e Brianza) e IML (Bergamo, Brescia, Mantova, Milano, Monza e Brianza e Sondrio).

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