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Quasi 2 milioni di prestazioni ambulatoriali e oltre 28mila ricoveri. 321 trapianti di organi e tessuti e più di 13mila pazienti “rari”. Cresce l’attività clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e cresce la produzione scientifica, che raggiunge il numero di 663 pubblicazioni per 2.700 punti di Impact Factor, il valore che ne misura il “peso”.
Nell’Auditorium di San Paolo Fuori le Mura l’Ospedale Pediatrico della Santa Sede ha presentato i risultati dell’Attività sanitaria e scientifica del 2017 insieme con i numeri del Bilancio Sociale, che restituiscono il valore sociale dell’azione di cura e ne documentano la sostenibilità economica”.
Nel 2017, l’Ospedale ha sostenuto complessivamente 313 milioni di euro di costi a fronte di 322 milioni di euro di ricavi, registrando un margine operativo lordo con segno positivo. Nello strsso arco di tempo sono state 3.500 le famiglie ospitate in accoglienza alloggiativa, 2000 quelle seguite dai servizi sociali.
Aumentano le visite al Pronto Soccorso del Bambino Gesù. Nel 2017 sono stati registrati 84.036 accessi nelle due sedi del Gianicolo e di Palidoro, con un picco nei mesi di dicembre, marzo e maggio. 359 sono stati i trasporti di emergenza neonatale e 89 i trasporti tramite l’eliporto vaticano, eseguiti in collaborazione con il Governatorato della Santa Sede. Nel 2017 ha preso il via il progetto “Nascita OPBG”, che prevede la nascita in ospedale di neonati altamente critici, al fine di evitare i rischi del trasferimento d’urgenza post-parto. I parti a rischio effettuati nel corso dell’anno sono stati 19.
Cresce il numero di ricoveri, che superano i 28mila nel 2017: il 29% proviene da fuori Regione, soprattutto Campania, Puglia e Calabria, con una complessità più elevata del 47% rispetto ai pazienti provenienti dal Lazio. Il 15% dei ricoverati è di nazionalità straniera.
Crescono anche le procedure chirurgiche e interventistiche, che raggiungono il numero di 29.778, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. A queste si aggiungono 3.012 interventi di chirurgia ambulatoriale, quasi il doppio rispetto a 5 anni fa, frutto di percorsi basati sull’appropriatezza clinica, che hanno permesso di mantenere la stessa efficacia assistenziale del ricovero e di garantire minore stress per i pazienti e minori costi per il Sistema Sanitario Nazionale.
Crescono, infine, le prestazioni ambulatoriali che raggiungono il numero di quasi 2 milioni tra visite ed esami: +12% rispetto all’anno precedente, +60% rispetto a 5 anni prima.
Il Bambino Gesù è l’unico ospedale in Europa in grado di rispondere al bisogno di ogni tipologia di trapianto pediatrico. Nel 2017 sono stati effettuati 138 trapianti di midollo, 46 homograft, 31 trapianti di fegato, 28 trapianti di rene, 27 trapianti di cornea, 8 trapianti di cuore, 10 di membrana amniotica e 1 di polmone. In totale, 321 trapianti di organi e tessuti, pari a circa il 30% dell’attività trapiantologica svolta a livello nazionale.
La presa in carico di pazienti con casistiche sempre più complesse aumenta anche il rischio di infezioni ospedaliere, che, nel mondo, rappresentano la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Nonostante l’aumento dell’alta complessità, l’Ospedale ha ridotto drasticamente il tasso di prevalenza delle infezioni nel corso degli anni. Nel 2017 si conferma l’1.8% del 2016, contro una media UE del 4%.
Sono oltre 700 al Bambino Gesù le persone impegnate nella ricerca, di cui circa 400 ricercatori e 300 medici, biologici e farmacisti impegnati sia nell’attività clinica che nella ricerca scientifica. L’Ospedale si colloca ai vertici della rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor, il valore che misura il “peso” delle pubblicazioni scientifiche.
L’IF del Bambino Gesù è aumentato del 50% negli ultimi 5 anni, arrivando a quota 2.703 nel 2017, per un totale di 663 pubblicazioni scientifiche. 438 i progetti di ricerca attivi nello scorso anno, il 36% dei quali ha riguardato malattie e tumori rari. 293 le collaborazioni scientifiche formalizzate con partner nazionali e soprattutto internazionali, in particolare Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Usa. 431 gli studi clinici, che hanno coinvolto 6.120 pazienti.
Con la partecipazione a 15 Reti ERN, il Bambino Gesù è l’ospedale pediatrico europeo più coinvolto nei network europei per la condivisione delle conoscenze sulle malattie rare e il coordinamento delle cure di questi pazienti. Sono 13.203 i pazienti “rari” arruolati dal Bambino Gesù nella Rete Regionale delle Malattie Rare, la casistica più ampia a livello nazionale, non solo in campo pediatrico.
Grazie alla piattaforme genomiche e alle competenze bioinformatiche sviluppate presso i laboratori dell’Ospedale, nel 2017 il Bambino Gesù ha identificato 16 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Un impegno costante che ha permesso all’Ospedale di fornire risposte diagnostiche per oltre il 50% dei malati rari o ultra-rari seguiti.
L’accoglienza delle famiglie che seguono il bambino malato durante il percorso di cura è parte integrante della terapia: sono quasi 200 ogni giorno le stanze messe a disposizione gratuitamente per i familiari dei piccoli pazienti che vengono da fuori Roma, grazie a una rete di solidarietà formata da case famiglia, istituzioni non profit, associazioni di albergatori. Nel 2017 sono state assicurate 89.537 notti a 3.520 famiglie.
Le famiglie seguite dai servizi sociali del Bambino Gesù sono state 2.046. 5.700 le mediazioni culturali attivate, in 45 lingue, per le famiglie straniere che hanno avuto i figli ricoverati. Circa 30.000 i bambini coinvolti nei progetti ricreativi delle ludoteche; 3.400 gli alunni della “scuola in ospedale”.
Prosegue l’attività dell’unità mobile per l’assistenza sanitaria dei bambini con difficoltà sociali ed economiche nelle periferie e nei campi Rom della Capitale, un’esperienza nata in concomitanza con il Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Le visite nel 2017 sono state quasi 1.500.
Proseguono anche le iniziative di solidarietà all’estero con progetti umanitari o di cooperazione in 9 Paesi e 55 pazienti umanitari accolti dall’estero interamente a carico dell’Ospedale.
Il Bambino Gesù è una grande comunità composta da quasi 3.300 professionisti tra dipendenti, collaboratori e ricercatori. Il 97% dei lavoratori dipendenti è a tempo indeterminato. Più della metà dei dirigenti medici sono donne. Il personale sanitario rappresenta circa l’80% dei lavoratori.
Gli infortuni sul lavoro sono diminuiti dell’18% dal 2016, le assenze per malattia del 10% negli ultimi 5 anni. Nel 2017 sono stati realizzati in Ospedale oltre 500 eventi di formazione rivolti a personale sanitario e non sanitario, tra cui 260 edizioni di corsi ECM per un totale di circa 4.000 partecipanti.
La comunità dell’Ospedale comprende la rete dei volontari, con 116 associazioni accreditate, e la rete dei partner di servizio. Il Bambino Gesù si avvale infatti di oltre 1.500 fornitori iscritti all’albo, di cui il 92% ha sede in Italia.
Negli anni è cresciuta anche l’attenzione all’ambiente. Solo nel 2017, rispetto all’anno precedente, sono stati ridotti i consumi energetici dell’8,2%, le emissioni dirette in atmosfera del 15% e i consumi idrici del 16%. Nella sede di San Paolo Fuori le Mura è presente una centrale di trigenerazione che fornisce il 14% dei consumi totali.
Sul piano della rendicontazione economica, nel 2017 l’Ospedale ha prodotto 306,7 milioni di euro di valore aggiunto inteso come valore generato nello svolgimento della sua attività istituzionale e distribuito agli interlocutori dell’Ospedale: In particolare nel 2017 la distribuzione prevalente è stata per il 50,7% al personale, per il 42,2% ai partner di servizio e per il 3,5% ai partner della ricerca.
Nel 2017 i ricavi sono stati 322,2 milioni di euro a fronte di 313,4 milioni di costi. Il margine operativo lordo, che evidenzia la redditività della gestione operativa, è stato quindi di 8,8 milioni di euro. Il risultato netto, che tiene conto degli ammortamenti per gli investimenti e del risultato della gestione finanziaria, si attesta ad un valore negativo di circa 10 milioni di euro.
Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, 214 milioni di euro sono stati i ricavi per le prestazioni sanitarie, 43,5 milioni il contributo annuale da parte dello Stato per la specificità dell’attività dell’Ospedale, 20 milioni di euro i finanziamenti per la ricerca e 3 milioni di euro le donazioni.
Il valore dell’intero parco tecnologico biomedico dell’Ospedale è di 73 milioni di euro, per un totale di 11.400 apparecchiature e componenti.