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Sono più di cinquanta i progetti candidati quest’anno alla seconda edizione del contest promosso da Sanofi Pasteur, la divisione vaccini di Sanofi, nell’ambito del progetto #PerchéSì, il primo laboratorio di idee dedicato in Italia alla comunicazione del valore della vaccinazione. Sono campagne di comunicazione sviluppate e lanciate da università, centri di ricerca, associazioni, società scientifiche, ASL e distretti sanitari per promuovere pubblicamente la vaccinazione per ogni età. 
Tra questi 54 progetti – 31 per la categoria “ASL e distretti sociosanitari” e 23 per la categoria “Università, Società Scientifiche, Ospedali, Associazioni e Fondazioni” – una giuria di esperti ha selezionato i 10 finalisti che, oltre a concorrere per il primo premio, parteciperanno all’hackathon di co-creazione per immaginare e sviluppare insieme a una trentina di giovani creativi e comunicatori la migliore campagna per comunicare il valore della vaccinazione.
La finale del contest e dell’hackathon #PerchéSì si terrà il 2 ottobre prossimo presso le Officine Farneto di Roma. Al primo classificato per ognuna delle due categorie del contest sarà offerta la partecipazione ad un master intensivo in comunicazione digitale, promosso da Tree presso il Centro Copernico di Milano. Mentre i giovani vincitori dell’hackathon si aggiudicheranno un viaggio-studio organizzato dall’Institute of Interaction Design di Copenaghen, riconosciuto a livello internazionale per il suo processo di innovazione totalmente basato sulla prototipazione e sulla multidisciplinarità dei team di lavoro.
“Oggi comunicare il valore della vaccinazione non può prescindere dalla capacità di coinvolgere chi vogliamo proteggere: siano i bambini attraverso i loro genitori, gli adolescenti o gli anziani. Come esperti dobbiamo quotidianamente lottare contro disinformazione e fake news ma anche proporre messaggi autorevoli e scientificamente corretti, non solo alla portata di tutti ma anche capaci di arrivare all’obiettivo”, spiega Paolo Bonanni, Professore di Igiene e medicina preventiva presso l’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo “Calendario per la Vita” e co-Presidente della giuria di #PerchéSì.
“#PerchéSì offre un’opportunità di connessione importante tra le migliori pratiche di comunicazione sui vaccini da parte di enti accreditati, associazioni, società scientifiche, strutture ospedaliere pubbliche, comunicatori e giovani creativi. Perché spesso i messaggi più efficaci nascono proprio grazie alla contaminazione tra mondi diversi, quello della scienza e della comunicazione” aggiunge Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur in Italia.

Oltre duemila studenti trasformati in detective in grado di scovare le fake news e addirittura commediografi teatrali capaci di metterle in scena. Tutto questo grazie al progetto “Adulti e vaccinati”, promosso dal Piano Strategico per la promozione della salute nella scuola della Regione Puglia.
Il percorso nelle scuole si è svolto tra febbraio e maggio 2019 stimolando gli studenti ad una continua analisi delle fonti. E alla fine tutti in scena con tre spettacoli teatrali dedicati alle bufale e ai falsi miti.

Il linguaggio universale dello sport diventa il tramite per raccontare il valore della vaccinazione. Un linguaggio empatico, positivo, immediato, vicino ai più giovani. La campagna è stata lanciata nell’aprile 2019 ed è tuttora in corso. Le attività hanno coinvolto medici dello sport, la federazione medico-sportiva e i 49 ambulatori lombardi competenti. Il “fischio di inizio” lo ha dato il medico dell’Inter, dando visibilità alla campagna in occasione di un evento della squadra. Attività social, claim divertenti ispirati agli sport e specifiche iniziative informative per i medici sportivi.

Educare i ragazzi alla consapevolezza sui vaccini e all’importanza di un’informazione scientificamente corretta. E farlo adottando anche i giochi di ruolo. Così l’ASP di Reggio Calabria ha lanciato un progetto sulla vaccinazione nell’adolescenza. Coinvolti sessanta studenti di sei scuole di Reggio Calabria con una serie di incontri, da settembre 2018 a febbraio 2019, che ha messo al bando tecnicismi e principi complessi per spiegare l’importanza dell’obbligo vaccinale. E nel territorio da febbraio 2019 c’è stato un incremento delle vaccinazioni della fascia 14-16 anni del +4,5%.

La prevenzione in mobilità. Gli operatori del centro vaccinazioni ASP Ragusa sono arrivati prima di altri nell’utilizzo delle applicazioni mobili. L’app nasce nel 2016, conta 25.000 download raggiunti nel primo anno e una media 150 utenti attivi al giorno. Obiettivo: consentire ai cittadini di monitorare lo stato delle vaccinazioni, dando anche la possibilità ai genitori di poter accedere all’anagrafe vaccinale del proprio figlio e di capire quali siano le tappe vaccinali successive. L’app riduce i tempi d’attesa, fornisce informazioni logistiche aggiornate sui centri vaccinali, racconta il mondo della vaccinazione, cerca di rendere gli utenti più consapevoli.

Uniti si può fare la differenza. E così la prevenzione passa anche dal gioco di squadra. In fondo è questo il senso della campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dall’ASL Napoli 1 Centro. Azioni che portano risultati: nella stagione 2018-2019 la copertura vaccinale contro l’influenza è aumentata del 12% con 103.000 vaccinati over 65. La campagna ha coinvolto tutti gli attori sanitari del territorio. Di mezzo c’è uno spot realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Medici e che ha coinvolto un volto noto e amato del territorio, l’attore napoletano e presenza fissa nella telenovela italiana “Un posto al sole” Patrizio Rispo.

Fare scuola sui rischi del papillomavirus, entrando letteralmente nelle scuole. Nasce così la campagna informativa e vaccinale anti-papillomavirus negli istituti secondari di primo livello della provincia di Palermo. Un progetto partito nel dicembre 2017 e che ha coinvolto negli anni 18 scuole e 1700 ragazzi. Obiettivo: dare ai ragazzi la possibilità di costruirsi una propria visione consapevole sulla vaccinazione contro il papillomavirus. La campagna ha visto la partecipazione diretta degli specializzandi di igiene del dipartimento Promise dell’Università di Palermo.

Dare il buon esempio sulla prevenzione mettendosi in gioco al fianco del cittadino. Così il team di Vaccinarsinsardegna.org dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari diretto dal Prof. Paolo Castiglia ha implementato una campagna di comunicazione sulla vaccinazione antinfluenzale per gli operatori sanitari dell’AOU di Sassari inserita all’interno di un progetto più ampio e ambizioso quale la campagna regionale di comunicazione vaccinale della Regione Sardegna.
Oltre ai giovani specializzandi degli atenei sardi e alle aziende sanitarie che collaborano a livello regionale con l’Assessorato Regionale alla Sanità, la campagna #IoMiVaccino ha coinvolto anche la squadra di basket Dinamo Sassari scelta come testimonial e protagonista di un flashmob nel campionato di serie A che ha coinvolto migliaia di tifosi presenti.

Il mondo immaginario senza vaccini è quello di Leo, un giovane che cade in un sonno profondo e si risveglia in un mondo nel quale la vita risulta diversa e molto più complessa, dove la qualità di vita oggi data per scontato non lo è più. Leo è uno dei protagonisti del video realizzato per il progetto In Forma Virale, promosso dall’associazione Handy. La campagna multimediale è stata presentata per la prima volta all’Università di Palermo nel settembre del 2018.

La vaccinazione per la cosiddetta silver generation, ovvero la generazione dai capelli d’argento legata alla terza e alla quarta età raccontata oltre i classici stereotipi. Una campagna videocentrica dove tutto inizia con uno spot realizzato due anni fa dall’associazione Italia longeva. Un messaggio diventato Pubblicità Progresso per le reti Rai e Mediaset, trasformato poi in una campagna più articolata con sviluppi anche sul territorio. Obiettivo del progetto “La longevità si conquista a partire dalla prevenzione”: promuovere una cultura della longevità, combattere la cattiva informazione di cui spesso sono vittime i cittadini, valorizzare una comunicazione scientifica non autoreferenziale.

Un numero drammatico e attuale: meno di 10 donne su 100 decidono di vaccinarsi in gravidanza. Lo certifica la Fondazione Veronesi. E poi un’immagine potente, efficace, coinvolgente, emozionale: una pediatra della Società Italiana Pediatria fotografata durante la sua gravidanza. Un medico, rappresentante della comunità scientifica, che diventa testimonial e che grazie al suo gesto rinnova il valore della vaccinazione, ponendosi come esempio. Da qui nasce la campagna di comunicazione “Vaccinarsi in Gravidanza contro la pertosse” promossa dalla Società Italiana di Pediatria. 
Proteggiti tuo figlio. Ora. Vaccinati contro la pertosse è uno dei claim lanciati durante la quarta giornata Nazionale della Salute della Donna. Il progetto, ancora in corso, si svolge esclusivamente nelle piazze virtuali dei social, Facebook in testa, grazie ad una targetizzazione dei pubblici femminili coinvolti. E lo fa grazie all’utilizzo della forza emozionale delle immagini. Fotografie che parlano più di tante parole.