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Per la prima volta una paziente di 72 anni con una voluminosa massa tumorale che ostruiva pressochè completamente la parte bassa della trachea e non le permetteva praticamente più di respirare è stata salvata con un intervento eccezionale ed innovativo con uso di ECMO in emergenza, presso le sale del reparto di Anestesia e Rianimazione del Pronto soccorso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

L’operazione non poteva essere effettuata mediante tradizionale intervento di disostruzione in broncoscopia, in quanto lo spazio respiratorio residuo di circa 1 mm non avrebbe consentito l’intubazione orotracheale e la ventilazione, mettendola altrimenti a rischio di non sopravvivenza.

I rianimatori Marinella Zanierato ed Andrea Mina dell’Anestesia e Rianimazione del Pronto soccorso hanno provveduto a stabilizzare il quadro clinico per permettere a Matteo Attisani e a Erika Simonato della Cardiochirurgia di posizionare l’ECMO, un circuito extracorporeo in grado di sostenere completamente esternamente la funzione respiratoria ossigenando il sangue della paziente.

Grazie a questo primo intervento è stato possibile addormentare la malata e permettere a Marco Bardessono e a Mauro Mangiapia, della Pneumologia, di liberare completamente le vie aeree in broncoscopia in modo non invasivo in una situazione di arresto respiratorio protrattosi per più di due ore. L’intervento in collaborazione multidisciplinare è tecnicamente riuscito. La paziente attualmente sta bene e presto verrà dimessa dall’ospedale.

Si tratta di un intervento estremamente innovativo per l’utilizzo in condizioni di emergenza in Pronto Soccorso di un dispositivo ECMO in grado di supportare completamente la funzione respiratoria e se necessario anche la funzione cardiaca.

La Città della Salute di Torino è uno dei pochi centri in Italia che ha la completa disponibilità h 24 dell’ECMO in Pronto Soccorso, che con l’attivazione precoce e la collaborazione tempestiva di rianimatori e cardiochirurghi permette di salvare la vita a pazienti critici che non avrebbero altra possibilità di sopravvivere.

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