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All’ospedale di Terni l’attivazione di nuovi modelli organizzativi ha già contribuito a ridurre in modo decisivo sia le liste di attesa chirurgiche sia i posti letto soprannumerari, con setting assistenziali più appropriati. Lo ha annunciato il Direttore Generale Maurizio Dal Maso.
In questi ultimi mesi l’Azienda ha accelerato la riorganizzazione dei percorsi di cura intraospedalieri e la messa a regime di nuovi modelli organizzativi: la Centrale Unica di Ricovero, che presidia tutti i percorsi sincronizzando e visualizzando in tempo reale flussi e disponibilità dei posti letto, il nuovo modello organizzativo della Medicina d’Urgenza, che filtra gli accessi in entrata dal Pronto soccorso ai reparti, e il potenziamento della Discharge room per la pre-dimissione. “E i primi effetti positivi – ha detto il direttore generale Maurizio Dal Maso – non si sono fatti attendere: maggiore appropriatezza dei diversi setting assistenziali, riduzione delle liste di attesa chirurgiche del 50% circa, a seguito dell’istituzione della preospedalizzazione centralizzata; riduzione di oltre il 40% della degenza dei pazienti con insufficienza respiratoria che necessitano di ventilatore”.
E infine una gestione dei posti letto più appropriata che in un bimestre – ha spiegato il direttore sanitario Sandro Fratini – ha prodotto una riduzione media rispetto al 2017 del 76% dei letti in appoggio in altri reparti e del 29% dei letti in corridoio. In area medica gli appoggi medi sono passati da 21 a 9,8 ad aprile e da 23 a 8 a maggio e i letti in corridoio sono scesi da 2,5 a 2,1 in aprile e da 5,5 a 3,5 a maggio”. Soddisfazione è stata espressa anche per l’attività del Centro Accoglienza Disabilità, che in quattro mesi ha già preso in carico 33 persone con disabilità, di cui 3 con grave disabilità complessa nell’ambito del progetto nazionale DAMA.
In termini di attività chirurgica i dati del primo semestre non riescono ancora a raggiungere i livelli di eccellenza dello scorso anno e vedono una flessione di quasi il 5%, legata alla carenza di anestesisti, una criticità che interessa tutte le aziende a livello regionale e nazionale e per la quale la direzione sta studiando una serie di contromisure da attivare già nei mesi estivi. “Giova poi ricordare anche se riferito al 2017– ha aggiunto Dal Maso – un dato recente sulla mobilità attiva comunicato dall’assessorato regionale, che vede la nostra Azienda prima in Umbria con un fatturato di circa 26 milioni di euro”.
“L’attività dei primi sei mesi dell’anno – ha spiegato il direttore sanitario Sandro Fratini – si è caratterizzata anche per l’introduzione di alcune nuove tecniche interventistiche per i pazienti con patologie neoplastiche epatiche e polmonari metastatizzate, che coinvolgono la gastroenterologia, la radiologia interventistica, la medicina nucleare e la radioterapia, e sono state introdotte tecniche innovative con nuovi device e nuovi farmaci, che solo pochi centri ospedalieri italiani stanno utilizzando”.
“Prosegue a ritmo sostenuto – ha detto il direttore amministrativo Riccardo Brugnetta – il processo di aggiornamento e potenziamento tecnologico che, tenendo conto delle attrezzature comprese negli interventi ex art. 20 della L.67/88, già supera l’80% dell’ammontare delle acquisizioni programmate nel triennio che è circa 18 milioni di euro”. Nel 2018, conclusa l’installazione dell’angiografo biplanare, è in fase di montaggio la sala ibrida, sono stati aggiudicati il laser micropulsato e altri strumenti altamente specializzati per l’Oculistica, attrezzature e arredi per vari servizi e più di 100 letti tra degenza e terapie intensive, che si aggiungono ai 259 già acquisti. Sono in corso le procedure per l’Anatomia patologica, per il terzo acceleratore lineare ad intensità modulata e per il completamento della Radiologia, con altri apparecchi tra cui una nuova Tac in cofinanziamento con la Fondazione Carit.
“Ancora più imponente è il totale degli investimenti per opere strutturali che nel triennio arriva a 32milioni di euro, di cui quasi il 60% già conclusi o comunque avviati”. E’ quanto ha affermato il DA Brugnetta, sottolineando anche quanto sia “impegnativo realizzare una tale mole di lavori garantendo con continuità la regolare attività assistenziale e gli stessi standard qualitativi”.
“Ultimati gli spogliatoi del personale, l’ascensore che rende autonomo il servizio TAC da accesso esterno e altre manutenzioni straordinarie, stanno procedendo i lavori per la Sala ibrida per l’adeguamento antincendio CPI del primo lotto, la grande ristrutturazione della Diagnostica per immagini e Radiologia e l’ultima fase di sistemazione delPronto soccorso. Altri lavori già finanziati sono in fase di avvio o in fase di progettazione.
È fresco di nomina e ha bisogno di poche presentazioni il nuovo direttore dell’Oncologia medica di Terni: è il perugino Sergio Bracarda, che torna in Umbria dopo nove anni di attività in Toscana come direttore dell’Oncologia medica all’ospedale di Arezzo e del dipartimento oncologico della USL Sud-est Toscana. Consigliere nazione AIOM, membro attivo di numerose società scientifiche edesperto di fama internazionale di neoplasie dell’apparato genito-urinario, Bracarda si interessa anche di tumori cerebrali, ricerca translazionale, biomarkers prognostici/predittivi, farmacogenomica e approcci terapeutici innovativi.
Entrerà in servizio all’inizio di agosto, ma ha già trovato il modo di conoscere il reparto confrontandosi con i colleghi e con il Capo dipartimento Ernesto Maranzano, con cui ha condiviso un programma volto a riorganizzare in modo rapido ed efficace, in collaborazione con la Farmacia e il Laboratorio analisi, l’attività di reparto e day hospital, con particolare attenzione ai tempi e al percorso di umanizzazione e comfort, che sarà coronato nei prossimi mesi dall’ampliamento della sala di attesa e da una riorganizzazione degli spazi. Il neo primario spingerà poi l’acceleratore su tutti gli aspetti legati all’innovazione e alla ricerca: “A questo si collega anche l’apertura entro fine anno – ha spiegato il dott. Bracarda – del Centro di studi di fase 1 su farmaci innovativi che potranno essere sperimentati su pazienti in cura a Terni. L’attività sperimentale di fase 1, progetto avviato da Fausto Roila, farà di Terni un centro di riferimento nazionale e, oltre alla buona pratica clinica quotidiana, consentirà di arrivare ad utilizzare farmaci altamente innovativi prima ancora che questi siano disponibili sul mercato“. Grande attenzione sarà poi riservata a nuove attività condivise con il territorio e legate a terapie di supporto e nutrizionali, valutazioni geriatriche e counseling genetico per le patologie mammaria e ovarica e non solo.
Non si chiude la partita dei direttori di struttura complessa per l’Azienda ospedaliera di Terni, che quest’anno si è trovata a dover fare i conti con pensionamenti e soprattutto dimissioni per motivi personali non previste che cambiano le priorità: nominato il nuovo direttore dell’Oncologia, sono prossimi gli esami per la direzione di Endocrinologia e Maxillo-facciale e, quindi, Ortopedia. A breve, inoltre, saranno banditi i concorsi per Pediatria, Ostetricia e Ginecologia e a seguire Neurochirurgia.