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I risultati del più esteso studio sul consumo di droghe d’abuso effettuato a livello mondiale viene pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Addiction”. Lo studio ha utilizzato il metodo messo a punto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri nel 2005, che consiste nell’analisi dei metaboliti urinari delle droghe d’abuso nei reflui urbani e nella successiva stima dei consumi nella popolazione.

Dal 2011 al 2017 sono stati misurati i consumi di cocaina, amfetamina, metamfetamina ed ecstasy in 120 città di 37 Paesi di Europa, USA, Canada, Sud America e Australia, con più di 60 milioni di persone coinvolte. ‍

I risultati ottenut ievidenziano la presenza di sostanziali differenze di utilizzo delle varie droghe nei paesi analizzati: Cocaina, è la droga più consumata in Europa occidentale e del sud e in Sud America; Metamfetamina, sebbene con consumi più contenuti rispetto alla cocaina, è la droga prevalente in alcuni paesi dell’est Europa, ed ha consumi molto elevati ed in crescita in USA, Canada e soprattutto Australia; Amfetamina è utilizzata prevalentemente in Belgio, Olanda, Germania e alcuni paesi Scandinavi; ecstasy non prevale in nessun Paese analizzato ma i consumi risultano in crescita dal 2011 al 2017 in quasi tutte le città studiate.

“In Italia – spiega Sara Castiglioni, Capo dell’Unità di Biomarker Ambientali del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ’Mario Negri IRCCS’-, dove il monitoraggio è stato effettuato principalmente nella città di Milano, la cocaina è risultata la sostanza più utilizzata tra quelle analizzate, con consumi minori di metamfetamina ed ecstasy e pressoché nulli di amfetamina. Milano presenta consumi di cocaina che possiamo definire “medi”, simili a quelli di Parigi e Copenaghen, inferiori a quelli di Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona. Il trend di consumo di cocaina a Milano è rimasto stabile dal 2011 al 2015 ma è aumentato nel 2016-2017. Analoghe rilevazioni a Bologna, Bari, Potenza, Palermo e Gorizia sono state effettuate solo nel 2017 e confermano i risultati di Milano”.

“La metodologia applicata – aggiunge Ettore Zuccato, dell’Istituto Mario Negri – si è confermata in grado di fornire stime oggettive e dirette dei consumi di droghe a livello di popolazione. Le numerose applicazioni disponibili hanno infatti dimostrato che questo metodo è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale”.

Lo studio è stato materialmente condotto dallo SCORE network, una rete di gruppi di ricerca europei nata nel 2010 sotto la guida dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque, con il supporto dello “European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction”, l’agenzia Europea che si occupa di tossicodipendenze.

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