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LivaNova ha annunciato che interrompe il programma di sostituzione della valvola mitralica transcatetere Caisson e che intraprenderà una ristrutturazione della sua attività di valvole cardiache per migliorare la redditività e garantire la continuità aziendale.

“È giunto il momento di affrontare il continuo declino che abbiamo sperimentato nel nostro settore delle valvole cardiache. Ristruttureremo e semplificheremo la nostra rete di produzione di valvole cardiache, che eliminerà la ridondanza operativa tra le sedi e ci consentirà di soddisfare i nuovi requisiti normativi”, ha dichiarato Damien McDonald, Chief Executive Officer di LivaNova. “Mentre valutavamo questi cambiamenti insieme a quelli del mercato del trattamento delle patologie cardiache, ci siamo resi conto che non era più possibile continuare a investire nel nostro programma TMVR. Di conseguenza, chiuderemo il programma Caisson TMVR.”

La linea di business delle valvole cardiache di LivaNova ha rappresentato un fatturato di quasi $ 130 milioni per l’intero anno 2018 e negli ultimi cinque anni ha registrato un calo dei risultati sia per le valvole biologiche che meccaniche. Tali contrazioni sono dovute a molteplici condizioni di mercato, mentre i costi di manutenzione del portafoglio prodotti sono aumentati in particolare a causa di requisiti normativi più stringenti. Dopo un’analisi approfondita, la Società ha deciso che è necessaria una ristrutturazione.

In base a questo piano, la struttura di LivaNova a Saluggia, in Italia, sarà dedicata alla ricerca e sviluppo e alla produzione di valvole cardiache meccaniche, anelli per annuloplastica, accessori e stent Nitinol. La produzione di valvole cardiache biologiche di LivaNova sarà concentrata nello stabilimento aziendale di Vancouver.

La chiusura delle attività di Caisson TMVR a Minneapolis, Minnesota, sarà effettiva alla fine del 2019. I pazienti che hanno partecipato a studi clinici relativi a TMVR continueranno a essere seguiti entro i parametri dello studio.

Nell’ambito del piano di ristrutturazione, che sarà attuato in base a ogni procedura di informazione e consultazione preventiva con le parti sociali secondo la legislazione locale, si prevede che complessivamente circa 150 dipendenti saranno potenzialmente interessati nei tre siti di Saluggia, Vancouver e Minneapolis.

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