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Più di un miliardo di persone nel mondo si divertono con App e videogiochi. Solo un passatempo? Per Miguel Luengo Oroz, la risposta è no. Miguel e il suo team di ricercatori presso l’Università Politecnica di Madrid hanno deciso di utilizzare l’intelligenza collettiva di giocatori provenienti da tutto il mondo per aiutare a diagnosticare malattie che uccidono migliaia di persone ogni giorno.
Miguel, da sempre grande fan di videogiochi ha avuto un’idea: «Perché non creare un videogioco in cui, al posto di sparare alle astronavi si cercano parassiti?” Così è nato MalariaSpot, un videogame disponibile per computer e smartphone in cui il “cacciatore di malaria” ha un minuto per rilevare i parassiti in un vero campione di sangue digitalizzato.
Dal suo lancio, più di 100mila persone in 100 Paesi hanno “cacciato” un milione e mezzo di parassiti, ed i risultati sono incoraggianti. Il numero di click effettuati da molti giocatori su uno stessa immagine campione combinata con l’intelligenza artificiale mostra un conteggio preciso come quello di un esperto, ma più veloce.
La piattaforma tecnologica su cui gira il gioco è stata la chiave. Miguel e il suo team utilizzano il programma Research Grants di AWS che permette agli studenti, insegnanti e ricercatori di trasferire le loro attività sul cloud e innovare rapidamente a costi bassi.
Il progetto MalariaSpot ha attirato il riconoscimento di istituzioni come la Singularity University della NASA, l’Ufficio della Scienza e della Tecnologia della Casa Bianca, e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha definito Miguel uno dei dieci spagnoli under 35 con il potenziale per cambiare il mondo attraverso la tecnologia.
Ma uno dei più grandi premi per Miguel e la sua squadra viene da molto più vicino. La loro soddisfazione sta nel visitare le scuole di tutta la Spagna e aiutare a risvegliare vocazioni scientifiche insospettabili. “I bambini di oggi sono nativi digitali e quindi abituati a vedere e analizzare immagini complesse su uno schermo”, dice Miguel. Questo aiuta a esprimere il valore educativo e la consapevolezza del videogioco. Durante l’ultima giornata mondiale della malaria, il 25 aprile, migliaia di studenti spagnoli hanno partecipato agli “Olympic malaria video games,” giocando al nuovo gioco MalariaSpot Bubbles. Diversi team scolastici si sono sfidati per diventare i migliori cacciatori virtuali dei parassiti della malaria.
Con MalariaSpot e la sua “sorella minore”, TuberSpot, Miguel e il suo giovane team di ricercatori stanno contribuendo alla possibilità che nei prossimi cinque anni il 5% dei videogiochi vengautilizzato per analizzare immagini mediche. Il loro obiettivo? “Ottenere una diagnosi delle malattie globali a basso costo e accessibile a qualsiasi persona ovunque in tutto il pianeta”.

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