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Collocato lunedì 26 novembre 2018 il primo di 5 apparecchi donati dai volontari alla città di Modena. Sono intervenuti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e la presidente della Croce Rossa di Modena Teresa Malieni.
Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, gli assessori al Welfare e Sanità Giuliana Urbelli, e ai Lavori pubblici e Protezione civile Giulio Guerzoni e la presidente della Croce Rossa di Modena Teresa Malieni hanno presenziato alla collocazione dell’apparecchio nella colonnina installata all’esterno delle colonne del portico, nei pressi dell’edicola.
Il defibrillatore automatico, utilizzabile anche da persone senza preparazione specifica che, in caso di emergenza, vengono guidate telefonicamente dal 118, è il primo collocato direttamente su strada. Oltre al primo di via Emilia centro, gli altri quattro defibrillatori saranno collocati nei prossimi mesi all’incrocio tra via Emilia centro e corso Canalgrande, in piazza Matteotti, in via Taglio e alla Pomposa. Nei luoghi pubblici sono già presenti, per esempio, in Municipio, in Accademia, alla Società del Sandrone, all’istituto Corni, all’Autostazione, ma di defibrillatori sono dotate anche tutte le palestre e quasi tutte le polisportive modenesi per un totale di parecchie decine. Nelle prossime settimane, inoltre, cinque auto della Polizia Municipale di Modena saranno dotate di defibrillatori, acquistati nell’ambito di un progetto di digitalizzazione finanziato dalla Regione Emilia Romagna, a disposizione degli agenti appositamente preparati.
La donazione dei defibrillatori nasce da una iniziativa dei volontari della Croce rossa che, dopo un’approfondita analisi della frequenza e della tipologia delle chiamate d’emergenza, hanno indicato al Comune un elenco di postazioni utili in centro storico dal punto di vista della copertura sanitaria. I tecnici del Comune, in collaborazione con il Gruppo Hera, hanno quindi individuato le posizioni migliori tenendo conto del traffico e della possibilità di allacciare la colonnina alla corrente elettrica, necessaria per illuminare, allarmare e riscaldare la teca.

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