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Incyte Corporation annuncia dati aggiornati dello studio di fase 2 FIGHT-202, in corso di svolgimento, per la valutazione di pemigatinib, il suo inibitore selettivo del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti, nei pazienti con colangiocarcinoma avanzato/metastatico o non resecabile chirurgicamente, con risultati negativi da almeno un trattamento precedente. Nei pazienti con traslocazioni FGFR2 seguiti per almeno otto mesi, i risultati intermedi dello studio hanno dimostrato un tasso di risposta globale del 40%, l’endpoint primario, e una sopravvivenza mediana libera da progressione di 9,2 mesi, uno dei principali endpoint secondari.
Questi risultati vengono illustrati al congresso 2018 della European Society for Medical Oncology a Monaco di Baviera, in Germania, nel corso di una presentazione poster domenica 21 ottobre dalle 12:45 CEST alle 13:45 CEST, presso il padiglione A3 – Poster Area Networking Hub; abstract n. 756P.
Il colangiocarcinoma è un tumore che si sviluppa dalle cellule delle vie biliari. Viene spesso diagnosticato in fase avanzata, e la prognosi è infausta. È più comune tra gli uomini che tra le donne e nelle persone di oltre 70 anni di età. I geni fusione dell’FGFR2 rappresentano i veicoli della patologia, che colpisce quasi esclusivamente i pazienti con colangiocarcinoma intraepatico, un sottotipo della malattia, e sono presenti in misura pari fino al 20% dei pazienti iCCA. L’incidenza del colangiocarcinoma con traslocazione FGFR2 è in aumento e attualmente si stima che colpisca 2.500-3.000 pazienti negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone.
I dati aggiornati di follow-up più a lungo termine dell’analisi intermedia oggi presentati al congresso dell’ESMO dimostrano che nei pazienti con iCCA avanzato/metastatico o non resecabile chirurgicamente con traslocazioni FGFR2, trattati con pemigatinib e con un follow-up di almeno otto mesi, il tasso di risposta globale combinato era del 40%, inclusi 19 pazienti con risposta parziale confermata e 21 pazienti con patologia stabile. Il tasso di controllo della malattia combinato era dell’85%. La sopravvivenza mediana libera da progressione, inoltre, è stata di 9,2 mesi e la sopravvivenza mediana globale è stata di 15,8 mesi.
Pemigatinib è stato ben tollerato. Gli eventi avversi emergenti dal trattamento più comuni sono stati iperfosfatemia, alopecia, diarrea, riduzione dell’appetito e spossatezza. Gli eventi TEAE di grado ≥3 sono stati ipofosfatemia, iponatremia, dolori addominali e artralgia. Cinque pazienti hanno presentato TEAE con esito fatale, nessuno dei quali correlati al trattamento oggetto dello studio.
Lo studio multicentrico in aperto FIGHT-202 sta valutando la sicurezza ed efficacia di pemigatinib, il potente inibitore sperimentale selettivo del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti con somministrazione per via orale di Incyte nei pazienti adulti con colangiocarcinoma avanzato/metastatico o chirurgicamente non resecabile e con alterazioni note FGF/FGFR e con esito negativo di almeno un trattamento precedente.
I pazienti sono stati arruolati in una di tre coorti: la Coorte A, la Coorte B oppure la Coorte C. Tutti i pazienti hanno ricevuto pemigatinib per via orale 13,5 mg una volta al dì per un ciclo di 21 giorni fino alla progressione radiologica della malattia o a livelli inaccettabili di tossicità.
L’endpoint primario di FIGHT-202 è il tasso di risposta globale nella coorte A, valutato in modo indipendente in base ai criteri RECIST v1.1. Gli endpoint secondari includono il tasso ORR nelle Coorti B, C e A più B, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza globale, la durata della risposta, il tasso di controllo della patologia e la sicurezza.
Lo studio FIGHT-202 ha concluso il reclutamento al di fuori del Giappone e si prevede che i dati aggiornati saranno presentati nella seconda metà del 2019.
Sono in corso studi di fase 2 sulla sicurezza ed efficacia di pemigatinib in monoterapia relativamente a diversi tumori legati all’FGFR. Il programma di ricerca clinica FIGHT attualmente comprende FIGHT-201 nei pazienti con carcinoma della vescica metastatico o non resecabile chirurgicamente, inclusi i casi con attivazione delle alterazioni FGFR3; FIGHT-202 nei pazienti con colangiocarcinoma metastatico o non resecabile chirurgicamente con risultati negativi da una terapia precedente, inclusi i casi con attivazione delle traslocazioni FGFR2; e FIGHT-203 nei pazienti con neoplasie mieloproliferative nei pazienti con attivazione delle traslocazioni FGFR1. Entro la fine del 2018 dovrebbe prendere il via FIGHT-302, uno studio di fase 3 randomizzato nei pazienti di nuova diagnosi con colangiocarcinoma e attivazione delle traslocazioni FGFR2.
I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti svolgono un ruolo importante nella proliferazione e sopravvivenza delle cellule tumorali e nella loro migrazione e angiogenesi. Mutazioni attivanti, traslocazioni e amplificazioni geniche nelle FGFR sono strettamente correlate allo sviluppo di vari tipi di cancro.
Pemigatinib è un potente inibitore orale selettivo delle isoforme FGFR 1, 2 e 3 che, in studi preclinici, ha dimostrato un’attività farmacologica selettiva contro le cellule tumorali con alterazioni FGFR.