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E’ stato inaugurato il terzo acceleratore lineare che entra in funzione in Radioterapia a Treviso per rafforzare il livello tecnologico e quantitativo delle terapie radiologiche anticancro. Acquistato con un investimento di 2 milioni 150.000 euro, consentirà infatti di aumentare del 50% i trattamenti quotidiani sui pazienti oncologici.
Il nuovo acceleratore lineare, modello Versa HD, di ultima generazione, è il terzo che entra in servizio all’ospedale trevigiano. Va, infatti, ad aggiungersi ai due installati rispettivamente nel 2015 e nel 2016. Si conclude così un rinnovamento tecnologico che durato tre anni che ora consentirà alla Radioterapia Oncologica di curare oltre 1.800 nuovi pazienti ogni anno con le migliori e più aggiornate tecniche radioterapiche erogate in un’attività quotidiana di 13 ore giornaliere. L’investimento per il costo della nuova apparecchiatura è stato di circa 1 milione 800.000 euro. A questi si aggiungono 350.000 euro per gli interventi impiantistici e le opere edili. Queste ultime hanno compreso anche una risistemazione dei locali destinati ad accogliere l’utenza e delle aree di attesa. L’attività della Radioterapia di Treviso è significativa. Nel 2017 sono state eseguite 1.765 prime visite e 2.586 trattamenti radianti. Oggi i pazienti in trattamento ci sono quasi 100 pazienti al giorno. Con il nuovo acquisto è previsto un aumento dei trattamenti pari al 50 o 60% potendo raggiungere il numero di 150 pazienti al giorno. La nuova attrezzatura è destinata, in particolare, alle patologie che richiedono alta precisione specialmente a livello encefalico e toracico con varianti da patologie mal formative vascolari e tumori primitivi e secondari.
E’ anche operativo il nuovo eliporto ospedaliero, che servirà la Cittadella della Salute in costruzione. Al Ca’ Foncello è stata una giornata di importanti novità sul piano tecnologico e logistico, tutte visitate da Zaia, assieme al Direttore generale Francesco Benazzi, al primario di Radioterapia Alessandro Gava, al direttore del SUEM 118 Paolo Rosi.
L’ Eliporto del Ca’ Foncello di Treviso sostituisce la vecchia elisuperficie. La differenza nei termini è dovuta a caratteristiche specifiche nella realizzazione, nei servizi complementari e nell’attività in grado di assicurare. Quello di Treviso è oggi il secondo eliporto ospedaliero dopo quello di Campoformido in Friuli.
Abilitato anche per il volo notturno, l’eliporto sorge nell’ampia area verso la tangenziale, compresa a distanza tra gli spazi del polo logistico e tecnologico e via Cittadella della Salute. E’ realizzata secondo le indicazioni dell’ENAC, è dotato di moderno e ampio hangar con pista di rullaggio e servizi logistici, collegata direttamente al polo ospedaliero. E’ operativo in sostituzione della ormai obsoleta elisuperficie la cui area è compresa in quella su cui è prevista la costruzione del polo per alta intensità di cura della Cittadella della Salute. Il nuovo eliporto è strettamente collegato con la nuova sede della centrale operativa del SUEM di prossima inaugurazione. L’eliporto attuale è una struttura moderna e al passo con i tempi dell’attività dell’elisoccorso trevigiano. In tutto l’anno scorso, infatti, ha registrato 546 interventi; dall’inizio di quest’anno a oggi sono stati 459, segando un aumento del 6,7%. Nel 2017, gli interventi propriamente di soccorso sono stati 388, dei quali 254 per eventi traumatici e 134 non traumatici. I voli sono stati 142 in seguito a incidenti stradali, 45 a incidenti sul lavoro, 31 a incidenti domestici, 33 incidenti sportivi o ricreativi.
In prevalenza gli interventi di soccorso sono avvenuti in provincia di Treviso ma anche di Venezia, Belluno, Padova, Vicenza, Pordenone. Di questi, 47 sono avvenuti in area montana. Non secondario, sempre nel 2017, è il numero di trasferimenti ospedalieri da Treviso. Verso ospedali della Marca sono stati 89, 20 in provincia di Belluno, 12 di Vicenza, 37 di Venezia.