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Sono stati inaugurati i nuovi locali dell’Unità operativa di pediatria, al quarto piano dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
La ristrutturazione ha permesso di ricavare all’interno della Pediatria nuovi spazi dedicati alla degenza protetta di bambini provenienti da tutta la provincia di Trento con stanze di terapia sub–intensiva e di isolamento. L’intervento effettuato ha portato alla disponibilità di una sezione, separata dal resto del reparto, di 140 mq, con tre posti letto in un area comune attrezzata per i monitoraggi strumentali frequenti al letto del paziente, con una stanza dedicata alle attività infermieristiche e quattro stanze singole, tre delle quali dotate di bagno, due con un sistema di areazione che consentono il ricovero di pazienti immunodepressi e una per i pazienti con patologie infettive maggiori. Una quarta stanza è dedicata alla gestione dei pazienti con urgenze psichiatriche che richiedono un breve periodo di ricovero ospedaliero. Sono state acquisite nuove risorse mediche e infermieristiche così come le attrezzature. L’importo complessivo dell’intervento, che ha riguardato anche altri spazi dell’unità operativa, è di circa 700mila euro, comprese le spese per arredi e attrezzature, di cui 250mila euro generosamente donati dall’associazione Ail Trentino.
Questo intervento non è solo strutturale ma anche di sviluppo organizzativo dell’Area pediatrica e soprattutto di crescita delle competenze dei nostri professionisti. Cresce l’offerta di cure per i pazienti pediatrici che copre tutte le età, dal neonato al lattante, dal bambino fino al giovane adulto, e si sviluppa l’integrazione tra neonatologi, pediatri, chirurghi pediatrici, neuropsichiatri infantili e anestesisti rianimatori pediatrici e dell’adulto. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa nuova realizzazione a cominciare dall’Ail per arrivare ai professionisti che si sono adattati ai disagi dovuti al cantiere senza interrompere l’attività ospedaliera.
Negli ultimi anni la creazione della rete pediatrica provinciale ha determinato che all’Ospedale Santa Chiara di Trento confluissero un numero crescente di bambini molto complessi sul piano clinico, con la necessità di un livello di assistenza superiore a quello generalmente garantito dalle cure standard tipiche di un reparto ospedaliero di pediatria. A ciò ha contribuito anche la strutturazione della rete delle cure palliative pediatriche, che ad oggi vede in carico circa 80/100 bambini-adolescenti e la collaborazione con l’Unità operativa di protonterapia, che tratta un numero sempre maggiore di bambini con patologie oncologiche in fase avanzata e infine l’afflusso di bambini dal Pronto soccorso pediatrico, che negli ultimi tre anni si è attestato tra 20 mila e i 22 mila pazienti per anno, il 9% dei quali vengono accolti con codici maggiori e quindi risultano essere potenziali candidati a uno standard di cure più elevato.