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E’ stata inaugurata l’Unità Operativa Complessa di Riabilitazione del Centro Protesi di Lamezia Terme, all’interno della Fondazione Mediterranea Terina onlus, località Area Industriale Papa Benedetto XVI. La struttura, che rappresenta un altro tassello del Polo Integrato tra l’Asp di Catanzaro e l’Inail avviato nel 2014, fornirà prestazioni protesiche e riabilitative per i cittadini sia infortunati sul lavoro sia assistiti dal Servizio sanitario regionale.
L’unità di Riabilitazione del Centro Protesi, che sarà diretta dal prof. Maurizio Iocco docente di Medicina fisica e riabilitazione all’università Magna Graecia di Catanzaro, è composta da 8 medici fisiatri, 20 infermieri, 13 terapisti della riabilitazione, 12 operatori socio-sanitari, 2 psicologi, 2 logopedisti, 2 terapisti occupazionali, un assistente sociale e il personale addetto al front-office. Al momento, per quanto riguarda i logopedisti, si usufruirà del personale a disposizione dell’Asp in attesa delle procedure di mobilità regionale che riguarderanno anche il resto del personale mancante. L’Unità operativa complessa di Riabilitazione ha al suo interno 26 posti letto di riabilitazione intensiva di tipo ospedaliero e un modulo di 10 posti di riabilitazione estensiva e a Ciclo continuativo. ll nuovo Polo integrato Inail-Asp, realizzato all’interno della struttura della Fondazione Mediterranea Terina, garantirà un’erogazione più efficace e capillare delle prestazioni protesiche e riabilitative a infortunati sul lavoro del territorio e ad assistiti del Servizio sanitario nazionale.
A settembre, così come ha spiegato il dg Giuseppe Perri, apriranno anche le officine de centro protesi, per la costruzione delle protesi da fornire ai ricoverati. “Abbiamo due tipi di setting assistenziale – ha evidenziato il direttore generale dell’Asp – la riabilitazione intensiva di tipo ospedaliero, destinata al Paziente che esce da un intervento oppure da un evento acuto e il reparto di riabilitazione territoriale estensiva e a ciclo continuativo, dove il paziente potrà continuare le sue cure in regime semiresidenziale o ambulatoriale. In questo modo offriamo un ventaglio di possibilità in maniera che ci sia una continuità tra i due momenti di assistenza. Si tratta di un’offerta moderna ed efficiente, al servizio di tutta la regione, e non solo, che si spera riuscirà ad invertire il trend negativo della mobilità sanitaria”.

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