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E’ stata inaugurata la nuova Clinica Porta Sole a Monteluce, struttura accreditata con la Regione Umbria per le discipline specialistiche: Chirurgia Generale, Medicina Generale, Ortopedia, Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica.
La nuova struttura è dotata di 71 posti letto accreditati con la Regione Umbria, di cui 65 per ricovero ordinario e 6 in Day Surgery. Le camere di degenza sono 30 e sono dislocate in due piani, 14 al primo e 16 al secondo.
Al primo piano le degenze sono organizzate in camere da 1, 2, 3 posti letto., mentre al secondo piano sono organizzate in camere da 1 e 2 posti letto.
Al piano accettazione sono ubicati i servizi amministrativi e sanitari, mentre ai piani sottostanti sono situate la palestra con la Fisiochinesiterapia, la radiologia convenzionale, la TAC, le cucine e il guardaroba. All’ultimo piano infine il blocco operatorio, la Sezione di Urologia, il Servizio di Ecografia, la Litotrissia Extracorporea e l’Endoscopia Digestiva.
Nata nel 1938 a Porta Sole, la clinica quest’anno compie 80 anni. Una storia che quindi prosegue, tra passato, presente e futuro, proprio in occasione di un importante anniversario che è così celebrato con una nuova struttura, più grande, più funzionale e completamente rinnovata nelle strumentazioni e nei servizi.
“Con l’inaugurazione della nuova struttura a Monteluce della Clinica Porta Sole, che coincide con gli ottanta anni di attività dell’istituto, si apre una pagina importante non solo per la sanità, ma anche per il futuro di un’area importantissima per la città di Perugia e per tutta l’Umbria. Per questo siamo riconoscenti alla famiglia Cucchia per avere, con coraggio e lungimiranza, scommesso sulla propria missione imprenditoriale e sulle prospettive di crescita di questo quartiere sul quale, anche la Regione, crede molto e molto sta investendo”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Perugia alla cerimonia di inaugurazione della nuova Clinica Porta Sole, insieme – tra gli altri – all’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, ed a quello al patrimonio e formazione, Antonio Bartolini.
“La scelta della famiglia Cucchia – ha aggiunto la presidente – è il segno concreto di una imprenditoria che vede nel proprio ruolo anche una funzione sociale e che crede nell’integrazione tra sanità pubblica e privata. Altrettanto importante è la loro scelta perché hanno voluto riportare a Monteluce una funzione sanitaria di grande qualità”. La presidente Marini ha quindi colto l’occasione per ricordare i diversi investimenti che la Giunta regionale ha messo in campo per rifunzionalizzare l’area di Monteluce: “solo qualche giorno fa – ha affermato – abbiamo inaugurato insieme all’agenzia per il diritto allo studio universitario ed al Comune il nuovo studentato. Presto realizzeremo anche il presidio sanitario per una serie di servizi sia legati alla medicina di territorio, sia ad altre funzioni sanitarie di prevenzione e diagnostica, e stiamo anche pensando di trasferirvi un presidio di 118, mentre si sta lavorando per realizzare, sempre in quest’area, la nuova sede di Umbria Digitale. Insomma, un complesso di interventi tesi a dare futuro a Monteluce, e ad offrire ai cittadini migliori servizi. Insomma, quella di oggi è veramente una grande giornata”.
Per l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, che ha voluto anche lui ringraziare la famiglia Cucchia per questa straordinaria impresa, contribuendo in questo modo a “ridare dignità ad un importante pezzo di territorio della città di Perugia, con una scelta urbanistica ed architettonica di assoluto pregio”. Barberini ha voluto ribadire di essere fortemente convinto della necessità “di una sanità pubblica ed universalistica che offra a tutti i cittadini la garanzia del diritto alla salute. Ma siamo altrettanto convinti che si possono soddisfare i bisogni di salute dei nostri cittadini anche grazie ad un positivo e sinergico rapporto di collaborazione e cooperazione tra sanità pubblica e privata”.
“In questi ultimi mesi – ha aggiunto Barberini – stiamo lavorando per una maggiore autonomia delle Regioni proprio per poter dare maggiore forza a questa collaborazione ed integrazione tra servizio sanitario pubblico e imprese sanitarie private in convenzione. In questo modo potremo supportare proprio quelle imprese che decidono di investire in sanità e che hanno competenze e professionalità da mettere a disposizione dei cittadini, arricchendo l’offerta sanitaria. Come dimostra proprio questa realtà”.
Barberini ha quindi fatto riferimento anche alla necessità che lo Stato garantisca alla sanità risorse maggiori e adeguate alla sua funzione: “il fondo sanitario nazionale – ha proseguito Barberini -, che solo negli ultimissimi anni è tornato a crescere, deve assolutamente essere incrementato, scongiurando l’ipotesi che in Italia possano scendere sotto il 6,5% del PIL le risorse pubbliche destinate alla sanità”.