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L’offerta terapeutica della Cardiochirurgia del San Matteo si articola ulteriormente e aggiunge una “tessera” in più, riuscendo a coprire tutte le necessità di intervento per il paziente.
La struttura, diretta da Stefano Pelenghi, ha acquisito, infatti, nei giorni scorsi, l’autorizzazione ad impiantare il cuore artificiale totale che garantisce una assistenza biventricolare, sostituendo in toto il cuore malato, ormai compromesso e allo stadio terminale.
Tre anni fa un paziente del Policlinico per essere sottoposto a un intervento del genere fu costretto a trasferirsi presso l’Ospedale di Padova: ora, in caso di necessità, una eventualità del genere potrà essere evitata.
Una équipe del San Matteo composta oltre che dal primario Pelenghi, anche da altri due cardiochirurghi, Carlo Pellegrini e Fabrizio Gazzoli; dall’anestesista Chiara Riccardi, dalla perfusionista Antonella Degani e dalla cardiologa Annalisa Turco, alla fine di giugno, ha avviato e concluso, a Berlino, il percorso formativo che ha consentito l’abilitazione all’impianto che rimane, vale la pena ricordarlo, un ponte per il trapianto di cuore, soluzione definitiva ai problemi del paziente. “L’impianto di cuore artificiale totale – spiega il Direttore della Cardiochirurgia- è dunque una opportunità in più per lui, in attesa della donazione di un organo idoneo”.
Con questo nuovo traguardo tagliato, il San Matteo si posiziona tra i 4 centri ospedalieri italiani attualmente autorizzati e certificati (con Padova, Milano, Napoli). Negli ultimi anni sono poco meno di 40 i cuori artificiali totali già impiantati.

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