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I-nostri-figli-nella-rete“Nativi digitali” vs “Figli di Gutenberg”. Nell’ambito dell’Indagine Conoscitiva sulla Condizione dell’Adolescenza in Italia 2011 realizzata da Eurispes e Telefono Azzurro nel mese di ottobre del 2011 sono stati intervistati 1.266 genitori di alunni italiani tra i 12 e i 18 anni.
Interrogati sui motivi per i quali utilizzano Internet, i genitori hanno fornito le seguenti risposte: per cercare informazioni (80,3%), per inviare o ricevere e-mail (64,6%), per leggere quotidiani online (51,8%), per guardare filmanti su You Tube (40,1%). Altre attività (spesso prioritarie per i figli) risultano essere poco diffuse tra i genitori: utilizzare i Social Network (35,7%) scaricare musica/film/giochi/video (26,6%) o fare acquisti online (24,6%); allo stesso modo, i genitori sono attratti in modo marginale da altre possibilità della Rete che invece i figli amano, come per esempio giocare con i videogiochi su Internet (14,6%), leggere o scrivere su un forum (14,3%), leggere o scrivere su un Blog (12,4%). Il 47,6% dei genitori conosce Facebook, ma non è iscritto. Circa il 40% degli adulti lo conosce e ha una pagina Fb, ma il 12,9% di questi non lo utilizza pur essendovi iscritto. Nonostante la fama di questo Social l’1,8% dei genitori non sa che cosa sia.

Rimane preoccupante il dato di un genitore su cinque che afferma di conoscere poco o niente delle attività dei figli nel mondo virtuale (il 16,6% dei genitori è convinto di saperne poco ed il 5,4% ritiene di non saperne nulla). Si tratta di un dato che sale ancora in relazione al crescere dell’età dei figli: se il 3,8% dei genitori con figli di età compresa tra i 12 ed 15 anni dichiara di non sapere nulla di cosa facciano su Internet, è molto più alta la percentuale (9,3%) dei genitori di figli di età compresa tra 16 e 18 anni. Lo stesso trend si riscontra sia nella percentuale dei genitori che affermano di saperne poco (che cresce da 14,3% a 21,4%) sia nella percentuale dei genitori che affermano di saperne molto (che diminuisce dal 33% al 16%).

Internet e genitori: fiducia sconcertante e sottovalutazione dei rischi. Oltre a non sapere ciò che fanno i figli online, i genitori sembrano anche sottovalutare, almeno in parte, i rischi connessi ad un utilizzo poco tutelante della Rete. Poco meno della metà (46,4%) dei genitori ritiene che sia pressoché impossibile che i loro figli entrino in contatto su Internet con un adescatore/pedofilo; il 30,8% lo ritiene possibile, ma poco probabile, mentre il 14,2% dei genitori ritiene che sia un’eventualità abbastanza probabile.

Inoltre, l’88,9% esclude che i propri figli possano spogliarsi per inviare online proprie immagini o video su Internet, l’85,4% che i propri figli effettuino acquisti su Internet usando la loro carta di credito, l’84% che i figli diffondano su Internet informazioni/video che possono far soffrire altri coetanei (cyberbullismo), il 71,5% che frequentino siti che inneggiano alla violenza.

Il 25,6% dei genitori ritiene che sia abbastanza probabile che i loro figli vedano immagine violente mentre usano Internet, il 17% che vedano immagini sessualmente esplicite, il 15,8% che trascorrano troppo tempo su Internet isolandosi e trascurando altri impegni, il 14,6% che scarichino illegalmente della musica o dei video.

Basta proibire? Nonostante la poca conoscenza di ciò che i figli fanno online, gran parte dei genitori cerca di indicare loro quali siano i comportamenti pericolosi o potenzialmente tali, coerentemente con quelle che risultano essere le principali ansie dei genitori: il 79% proibisce ai figli di parlare online con persone sconosciute, il 78,8% di navigare troppo a lungo, il 77,8% di incontrare dal vivo persone conosciute online, il 76,9% di rivelare dati personali su Internet, il 67,7% di effettuare acquisti online, il 62,6% di accedere ad alcuni siti web ed il 51,3% di mettere online le proprie foto o filmini. Infine, il 24,5% proibisce ai propri figli di iscriversi ad un Social Network.

Il 38,9% dei genitori ritiene che il miglior modo per proteggere i propri figli dalle insidie di Internet sia quello di parlare loro dei rischi e di aiutarli a difendersi da soli, mentre il 18,1% ritiene che regolamentare l’utilizzo di Internet possa ottenere l’effetto tutelante desiderato. Rimane ancora troppo elevato il dato del 14,4% di genitori convinti che i propri figli siano utenti più esperti di Internet e che se la sappiano cavare, mentre solo un genitore su 10 pensa che sia meglio accompagnare i figli nella navigazione in Rete. Il 3,1% dei genitori vede nel proibire l’accesso a Internet il modo migliore per proteggere i figli, mentre il 2,9% si affida a programmi/sistemi di parental control.

Educare ai nuovi media. Circa il 34% dei genitori ritiene rilevante l’impegno della scuola nell’educazione alle nuove tecnologie (20%) e una maggior conoscenza di Internet degli stessi genitori (13,9%). Nonostante la consapevole necessità di implementare nuove azioni di corresponsabilità educativa, la risposta maggiormente significativa per i genitori, è quella che indica l’aumento delle sanzioni a coloro che producono siti/servizi/contenuti online non adeguati ai ragazzi (36,5%). Per altri è necessario avviare campagne di informazione sui pericoli connessi all’uso della Rete (17,6%) o implementare nuovi software di monitoraggio sull’utilizzo della Rete (7,9%).

(Fonte: Eurispes)