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iphoneE’ italiana l’idea dell’applicazione iPhone – Mètadieta mobile, il suo nome, scaricabile all’indirizzo http://itunes.apple.com/it/app/id397760096?mt=8&affId=1507406 – che insegna a mangiare secondo i dettami della vera dieta mediterranea.

Messa a punto da Giacomo Vespasiani, già presidente dell’Associazione Medici Diabetologi, e sviluppata dalla software house Meteda, Mètadieta mobile è studiato per tutte le persone che vogliono sapere come stanno mangiando, in termini di calorie e nutrienti, in relazione a quello che dovrebbero mangiare per mantenersi in forma o eventualmente perdere qualche chilo di troppo, confrontandosi con il modello della dieta mediterranea.
Grazie a chiare e semplici immagini fotografiche, che illustrano i diversi piatti nelle tre porzioni “Small, Medium e Large”, ognuno può registrare sul proprio iPhone ciò che sta mangiando, pasto dopo pasto. “Toccata” la porzione che rappresenta il piatto che si ha davanti, il telefono dice quante calorie, grassi, proteine e altro contiene, combinandoli con quello che si è già mangiato nel corso della giornata e mettendoli a confronto con quanto, secondo il nostro profilo alimentare, si dovrebbe mangiare. Una barra verde o rossa avvisa se siamo in linea o stiamo esagerando, ma informa anche su quale sia l’eventuale possibilità di “riparazione” al pasto successivo della giornata, per recuperare l’errore che si sta compiendo.
“Qualora la porzione visualizzata non rappresenti esattamente ciò che abbiamo davanti – spiega Giacomo Vespasiani – per esempio perché abbiamo mangiato solo mezza pizza, è possibile, secondo la migliore delle tradizioni che la tecnologia iPhone permette, tagliarla a metà con il dito sullo schermo, e aggiustare di conseguenza i valori nutrizionali che l’applicazione deve registrare”.
Funziona? “Il sistema è stato sperimentato nello studio STAR, compiuto su 120 persone, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Diabetes Technology & Therapeutics, e ha dimostrato come, oltre a dimagrire, le persone che lo hanno usato siano passate in 6 mesi da una dieta mediterranea attuata dal 14,4% del campione al 69,8%”, spiega Vespasiani. “Mètadieta mobile sfrutta tutta l’esperienza della telemedicina nel diabete, condizione in cui è essenziale per la persona conoscere la composizione quali-quantitativa di ciò che si mangia per aggiustare di conseguenza l’insulina da iniettarsi”, conclude.

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