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Le ulcere cutanee croniche rappresentano una delle patologie più diffuse nei paesi occidentali. Si tratta di lesioni che non guariscono e colpiscono soprattutto la popolazione anziana rappresentano una rilevante questione di salute pubblica e un importante problema di assistenza sanitaria con relativo ingente impegno di gestione in termini di risorse umane, materiali e tecnologiche.
Nel 2014, dai risultati raggiunti da gruppi di lavoro dell’ASL TO3, è iniziato un percorso di formazione volto a uniformare i comportamenti degli operatori, in particolare medici e infermieri, nel trattamento di questi pazienti. Oggi, a distanza di tre anni, la ASL ha a disposizione un gruppo di professionisti formati, che si è costituito come rete operativa sul tema delle ulcere cutanee croniche e che sviluppa la propria attività tra i diversi presidi ospedalieri dell’azienda e i diversi servizi territoriali.
L’integrazione Territorio – Ospedale prevista nella riorganizzazione, vede la messa in rete di ambulatori ospedalieri e territoriali di riferimento, con personale esperto nella cura delle lesioni cutanee con i servizi di assistenza territoriale costituita da infermieri esperti, medici di Medicina generale e medici specialisti ambulatoriali dei Distretti e delle Case della Salute, esperti in Wound Care, che gestiranno i pazienti sul territorio, nell’ambito di un percorso di continuità assistenziale.
La convenzione tra la ASL TO3 e il Politecnico di Torino ha consentito di far nascere una importante collaborazione tra la rete degli operatori sanitari della rete vulnologica e una start up di giovani ingegneri del Politecnico che ha sviluppato un’innovativa tecnologia per la valutazione delle ulcere cutanee croniche.
Lo strumento, che richiede l’impiego di un semplice tablet, e che è stato denominato Wound Viewer, è un dispositivo medico di classe 1 in grado di acquisire e processare automaticamente in pochi minuti le immagini delle ferite ulcere cutanee attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale che fornisce al personale sanitario i parametri fondamentali delle lesioni e organizza le informazioni in cartelle cliniche digitali. Il device può quindi essere uno strumento a supporto delle decisioni degli operatori sanitari, consentendo loro di migliorare la produttività, riducendo il tempo di misurazione di oltre 10 minuti a visita, e di identificare sin da subito la migliore terapia per il paziente, riducendo di oltre il 30% il rischio di complicazioni cliniche.
Le immagini acquisite attraverso il tablet potranno essere visualizzate a distanza da altri operatori autorizzati e con competenze specialistiche nella valutazione della lesione e consentire pertanto una consultazione in remoto dei dati sanitari rilevati dallo strumento.
Questa nuova tecnologia specificamente progettata per valutare l’evoluzione, anche minima, della lesione, aiuterà i professionisti dal momento dell’inquadramento diagnostico fino alla definizione di un appropriato programma terapeutico.
Wound Viewer è uno dei risultati di ricerca dal Politecnico di Torino che sono diventati Spin-Off dell’Ateneo, grazie al supporto delle strutture dedicate alle attività di trasferimento tecnologico: Omnidermal è una start up fondata dai ricercatori Jacopo Secco e Marco Farina, in collaborazione con il Dottor Elia Ricci, medico specializzato nel trattamento e nelle cure delle ulcere cutanee.

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