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A distanza di poche settimane dal lancio dell’applicazione di intelligenza artificiale Clinical Research Navigator a supporto della ricerca sul COVID-19, Expert System ha analizzato circa 620.000 studi clinici pubblicati in tutto il mondo, compresi più di 1.700 studi focalizzati sul Coronavirus. Dallo screening condotto emerge con chiarezza il quadro di priorità che si è data la ricerca clinica nel contrastare il virus. Sono gli antimalarici, come l’idrossiclorochina, i farmaci su cui si è finora concentrato il numero maggiore di studi clinici, pari al 20% del totale.

Seguono gli antivirali, fra cui il farmaco più noto è il Remdesivir. Quindi, gli agenti antineoplastici e immunomodulatori, con il 10% di studi attualmente attivi, gli antibiotici, i farmaci con corticosteroidi e, infine, anticoagulanti e antiaggreganti, che rappresentano il 4% degli studi. Il 3% degli studi è inoltre dedicato all’analisi del plasma di coloro che sono guariti dal virus con l’obiettivo di verificare gli effetti del trasferimento di anticorpi in soggetti contagiati.

A livello geografico, il maggior numero di studi è stato finora condotto negli Stati Uniti, seguiti da Francia, Spagna, UK e Cina.

Per quanto riguarda l’Italia, i cui studi rappresentano attualmente circa il 5% del totale, emergono quelli condotti dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences, dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma e dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Per quanto riguarda le ricerche relative alla scoperta del vaccino, la piattaforma registra ad oggi 30 studi clinici attivi, concentrati prevalentemente nel Regno Unito, in Cina e negli Stati Uniti. Questo numero aumenterà sicuramente nelle prossime settimane, quando molti dei progetti emergenti in tutto il mondo verranno aggiunti e registrati ufficialmente come studi clinici.

“Nell’attuale contesto della pandemia, lo scenario clinico sta cambiando molto rapidamente. È quindi fondamentale disporre di un quadro globale delle sperimentazioni in corso per supportare le attività di approfondimento e ricerca degli esperti”, ha dichiarato Walt Mayo, Expert System Group CEO.  “La maggior parte delle ricerche è stata registrata fra marzo e aprile e, nelle ultime settimane, è cresciuto in modo esponenziale il numero degli studi clinici. Ma di là dai numeri, il messaggio che emerge dai dati attualmente a disposizione sulla nostra piattaforma è chiaro: “salvare vite”. La ricerca di una cura efficace nell’immediato sembra prevalere rispetto a quella nei confronti del vaccino. Darebbe, infatti, ai governanti di tutto il mondo la certezza di salvare la vita dei propri cittadini e maggior tranquillità nell’allentare il lockdown che sta compromettendo l’economia a livello globale.”

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